Per gli Scarlets in arrivo la seconda linea tongana Sam Lousi.

La seconda linea tongana Sam Luosi ha firmato con gli Scarlets e sarà quindi portacolori del club gallese per la stagione 2019-2020.

Il 27enne, attualmente in forza agli Hurricanes  ha saputo distinguersi giocando con continuità nelle ultime stagioni di Super Rugby ed è al momento nella lista dei papabili che potrebbero prendere parte alla Coppa del Mondo del prossimo settembre.

Continua quindi la campagna acquisti degli Scarlets, infatti l’annuncio dell’arrivo di Lousi si va ad aggiungere a quelli del rinnovo di Jonathan Davies, Ken Owens e Rob Evans, freschi vincitori del Grand Slam e dell’arrivo dell’estremo Johnny McNicholl.

Il general manager del club Jon Daniels ha accolto con grande entusiasmo la notizia:

“Sam ha disputato partite importanti con gli Hurricanes ed è stato un giocatore chiave la scorsa stagione sarà sicuramente un grande rinforzo per la squadra”

“Sam è un portatore di palla forte e aggressivo e possiede delle “handling skills” che si adattano perfettamente al nostro stile di gioco”.

Jaguares, scelte, partenze e possibili rivelazioni nell’anno del Mondiale

L’anno di avvicinamento ai mondiali sarà fondamentale per il rugby argentino, in particolare sotto osservazione ci sono i nuovi Jaguares di Gonzalo Quesada, che ha scelto nei giorni scorsi gli uomini per il Super Rugby. «La chiave quest’anno sarà proprio l’ambientamento di tutto il sistema ad uno staff tutto nuovo, con l’arrivo di Gonzalo Quesada e di Nicolas Fernandez Miranda e Andres Bordoy. La squadra nel 2018 ha raggiunto il miglior risultato di sempre (i quarti di finale n.d.r.) e faceva un certo tipo di gioco con Ledesma».

Ne abbiamo parlato con Manuel Arango, ex mediano del Rugby Reggio, da anni attivo come agente di giocatori in Argentina e uomo di fiducia di Digidust Sport Italia a Buenos Aires. Secondo un occhio attento come quello del manager argentino i motivi per fare bene ci sono tutti: «i giocatori più importanti ci sono quasi tutti – sottolinea Arango – e, tranne Hernandez e Nicolas Sanchez, dei trequarti non è andato via nessuno»

Rispetto al 2018 si è infatti ritirato il trentaseienne Juan Martin Hernandez, mentre il mediano d’apertura Nicolas Sanchez, 30 anni, ha scelta di tornare nel Top14 e vestire la maglia dello Stade Français. Non è stato poi confermato nella rosa allargata l’internazionale 7’s Santiago Álvarez Fourcade, secondo centro del CASI, nel gruppo dal 2017 ma mai impiegato in incontri ufficiali.

In mischia si registra invece un ricambio in prima e, soprattutto, terza linea dove Leonardo Senatore a 34 anni non ha rinnovato il contratto con la U.A.R. e tornerà a giocare nel suo club: il Gimnasia y Esgrima de Rosario. Con lui non ci saranno il n.8 Santiago Montagner (Alumni), fuori per in infortunio, e il seconda/terza linea Benjamin Macome (Tucumán Rugby Club), 33 anni tra pochi giorni. Spazio dunque ad un ricambio generazionale, mentre in prima linea non ci saranno i piloni Franco Brarda (Tala, 25 anni, 13 caps con l’Argentina), Nicolas Leiva (Hindú Club, 25 anni), Felipe Arregui (Duendes, 24 anni, 2 caps). Giocatori che potrebbero ora approdare in Europa, dopotutto Arregui ha già vestito la maglia dell’Edinburgh in Pro14.

Sono invece ben 12 i volti nuovi, a cui si aggiungono i rientranti Joaquín Tuculet (Los Tilos) ed Enrique Pieretto (Cordoba Atl.). A dicembre la UAR ha infatti annunciato il rinnovo di Joaquin Tuculet, estremo con 51 cap all’attivo con l’Argentina e reduce da un grave infortunio al ginocchio che lo ha costretto a saltare tutta la stagione. Tuculet, 29 anni, ha firmato per restare in Argentina fino al 2021.

Tra questi volti nuovi Tomás Cubelli, che ha già giocato nel Super Rugby con gli australiani Brumbies, e ben sette giocatori reduci dal mondiale Under 20 in Francia nel 2018: i piloni Mayco Vivas (Atlético del Rosario) e Lucio Sordoni, il seconda linea Lucas Paulos, il flanker Santiago Grondona e i trequarti Santiago Chocobares, Ignacio Mendy e Santiago Carreras. Se Sordoni ha già esordito con i Pumas nel corso dei Test match di novembre, del gruppo di Ledesma fanno già parte anche Vivas, Carreras e Grondona.

Dall’Argentina XV sono stati poi promossi il terza linea Rodrigo Bruni, che ha debuttato anche lui coi Pumas a novembre, il seconda linea Franco Molina, il tallonare Gaspar Baldunciel e il mediano d’apertura Domingo Miotti. Proprio l’esordiente Miotti, classe 1996 e già qualche no al rugby italiano alle spalle, potrebbe raccogliere l’eredità di Nicolas Sanchez. Dovrà vedersela però con l’eterno secondo Gonzalez Iglesias, 30 anni, e con Joaquin Diaz Bonilla, 29 anni, che giocato 9 partite finora in due stagioni con i Jaguares, ma solo 2 da titolare.

«E’ proprio il mediano, Diaz Bonilla, quello che secondo me sarà il giocatore rivelazione della stagione» ci svela però Arango, i cui “uomini chiave” sono «certamente Creevy, Matera, Delguy e Bofelli

Proprio il tallonatore Agustin Creevy, al centro di numerose voci di mercato, ha siglato nel corso degli ultimi giorni dell’anno un nuovo accordo con la UAR che gli permetterà di vestire la maglia dei Pumas fino al termine della Coppa del Mondo 2019. L’ex capitano, 33 anni, sarà in Francia dopo il mondiale in Giappone, dove vestirà la maglia dello Stade Français. A Parigi puntano così nuovamente su di un giocatore che be conosce il rugby francese avendo già militato a Biarritz (2007-09), Clermont (1 partita come joker medico nel 2010) e Montpellier (2011-13), prima del trasferimento a Worcester (2013-15) e del rientro in patria.

«Anche quelli che sono sotto contratto con la U.A.R. saranno sul mercato dopo il mondiale» rivela Arango, cui abbiamo chiesto di darci un’anteprima su chi potrebbe già muoversi nel corso dei prossimi mesi. «Giocatori interessanti per i club europei e disponibili súbito per il prossimo mercato – ci anticipa – potrebbero essere propio Franco Brarda e Nicolas Leivaa, Santiago Portillo – numero 8 altissimo, quasi 2 metri – che non era nel gruppo dei Jaguares ma ha fatto qualche allenamento così come il numero 9 Mauro Perotti, di chiare origini italiane, o Nahuel Milan, seconda línea, pumita nel 2018».

Attenzione dunque anche al gruppo dell’Argentina XV, di cui fa parte lo stesso Portillo oltre ad alcuni giocatori già da tempo nel giro Jaguares / Pumas come il pilone destro Marco Ciccioli. Un gruppo che «verrà molto aggiustato nel corso della stagione» e che vede gran parte dei giocatori sotto contratto per tutto il 2019. Per cui, chi non si è mosso ora, dovrà probabilmente attendere dicembre 2019 e muoversi con largo anticipo in vista del prossimo mercato di riparazione, quando tra Pumas, Jaguares e Argentina XV. ci sarà certamente un fisiologico cambio generazionale e di gerarchie…

La rosa dei Jaguares 2019:
Javier Díaz (1) 
Santiago García Botta (1)
Mayco Vivas (1) – new entry
Nahuel Tetaz Chaparro (1/3)
Juan Pablo Zeiss (1/3)
Santiago Medrano (3)
Enrique Pieretto (3) – new entry
Lucio Sordoni (3) – new entry
Gaspar Baldunciel (tallonatore) – new entry
Agustín Creevy (tallonatore)
Julián Montoya (tallonatore)
Diego Fortuny (tallonatore) – new entry
Matías Alemanno (seconda)
Tomás Lavanini (seconda)
Franco Molina (seconda) – new entry
Lucas Paulos (seconda) – new entry
Guido Petti (seconda)
Marcos Kremer (seconda/3za)
Rodrigo Bruni (terza línea) – new entry
Santiago Grondona (terza línea) – new entry
Juan Manuel Leguizamón (terza línea)
Tomás Lezana (terza línea)
Pablo Matera (terza línea)
Javier Ortega Desio (terza línea)
Gonzalo Bertranou (9)
Tomás Cubelli (9)
Martín Landajo (9)
Domingo Miotti (10) – new entry
Joaquín Díaz Bonilla (10)
Santiago González Iglesias (10/12)
Santiago Chocobares (centro) – new entry
Jerónimo de la Fuente (centro)
Matías Orlando (centro)
Bautista Ezcurra (13/14)
Sebastián Cancelliere (ala)
Bautista Delguy (ala)
Ignacio Mendy (ala) – new entry
Ramiro Moyano (ala)
Emiliano Boffelli (14/15)
Santiago Carreras (utility back) – new entry
Juan Cruz Mallía (utility back)
Matías Moroni (utility back)
Joaquín Tuculet  (15)




I fratelli Ioane rinnovano con gli Auckland Blues

La federazione neozelandese ha ufficializzato la firma contrattuale dei fratelli Ioane. Rieko and Akira hanno rinnovato con la NZR rispettivamente fino al 2022 e 2021 e continueranno così a giocare per gli Auckland Blues.

‘Mi sento un privilegiato perché avrò la possibilità di giocare a rugby per altri quattro anni qui in Nuova Zelanda. Spero di meritarmi un’opportunità in vista della Coppa del Mondo’, le parole di Rieko che in Nazionale ha debuttato contro l’Italia nel 2016 a soli 19 anni. (foto sito Blues).

Il ruolo del tifoso

Nei giorni scorsi le immagini che immortalano un acceso litigio tra la terza linea dei Wallabies Lukhan Tui e un tifoso hanno fatto il giro del mondo. Secondo una ricostruzione non ancora ufficializzata pare che il “supporter”, se si possa ancora  definire tale, alterato per la sconfitta subita dalla nazionale Australiana contro l’Argentina si sia avvicinato al giocatore mentre era impegnato a parlare con la famiglia e abbia iniziato ad insultarlo, Tui già provato per la perdita in settimana del patrigno pare sia arrivato alle mani quando l’uomo ha coinvolto nella discussione anche un familiare del giocatore, secondo indiscrezioni la sorella minore.

La lite si è risolta grazie all’intervento dei compagni di squadra di Lukhan e l’allontanamento del tifoso dallo stadio. La vicenda è un caso isolato e non dovrebbe comunque creare ripercussioni nemmeno per l’irrispettoso tifoso infatti, interpellato dalla federazione, il giocatore ha affermato di non voler intraprendere azioni legali.

Il CEO della federazione australiana Raelene Castle ha dichiarato:

“le emozioni dopo la partita di sabato sera erano tante e capisco come possano essere frustrati i tifosi dei Wallabies  dopo un risultato come quello”

Se nelle parole di Castle c’è comunque una parvenza di comprensione pare però che il giocatore sia rimasto turbato dalla vicenda e abbia dichiarato ai compagni negli spogliatoi di voler prendere una pausa e non giocare con la nazionale per un po’.

Quello accaduto a CBS Stadium di Gold Coast resta comunque un fatto gravissimo. Va bene che i Wallabies non se la passano bene, che hanno perso con i Pumas e che ora si trovano nella 7° posizione del ranking mondiale, la posizione più bassa mai raggiunta dall’Australia ma questo non può essere assolutamente uno scusante per aggredire i giocatori.

Il tifo, il supporto, l’andare allo stadio a seguire la propria squadra, il vedere i propri idoli o comunque assistere alle gesta atletiche eccezionali di  sportivi di ogni disciplina è forse la componente più appassionante,coinvolgente e gratificante che lo sport  porta con se. Tra colui che assiste e colui che corre in campo, che scala una salita in bici, che si prepara sui blocchi di partenza si crea una sorta di saldo legame, di sentita partecipazione: è la magia dello sport!  Colui che è sugli spalti a godersi lo spettacolo non è meno partecipe della fatica, dello sforzo e delle emozioni di chi effettivamente le sta vivendo. Questo magico legame è tutt’altro che passivo, comporta un più che importante ruolo attivo, i giocatori in campo non sono fredde macchine, sentono il sostegno e un caloroso pubblico può portare a fare cose inimmaginabili ma gesti sconsiderati possono creare anche gravi danni, essere tifoso comporta prima di tutto il portare rispetto.

L’essere tifoso non deve scaturire nel fanatismo dobbiamo ricordare che lo sport è prima di tutto un’attività ludica, deve divertire,  e vede nella componente agonistica la spinta vitale e coinvolgente. Ogni manifestazione sportiva vede comunque un vincitore e uno sconfitto è nella natura dello sport e non c’è nessun male, meglio se la squadra per cui tifiamo vince, sotto con il lavoro se il risultato non è soddisfacente e  “che vinca il migliore”. Le critiche servono sempre e svegliare qualcuno che non rende quanto potrebbe fa sempre bene ma il tutto deve essere fatto con rispetto e in modo costruttivo.

Il rugby ha una fortuna in più, in questo sport si respira una certa fraternità, sul campo si lotta con tenacia, nel post partita si è tutti amici e si commenta la partita tra avversari in amichevole clima davanti a qualche birra. Non servono barriere in plexiglas o orde  Steward come in altri contesti.

Restiamo un esempio di rispetto, quanto è bello vedere la partita da bordo campo e poter incontrare da vicino i grandi sportivi nel post partita.

Ma’a Nonu torna in Nuova Zelanda, nel 2019 giocherà per i Blues!

L’All black  36enne tornerà a giocare in Nuova Zelanda dopo 3 stagioni passate in Francia nelle fila del Tolone.

A volte ritornano, e se nei mesi scorsi il 2 volte campione del mondo aveva fatto preoccupare comunicando la decisione di prendersi una pausa per meditare sul proprio futuro e discuterne con la famiglia sembra che la palla ovale gli sia mancata già fin troppo. Ma’a Nonu tornerà sì nella sua terra d’origine ma per iniziare una nuova avventura, nella prossima stagione di Super Rugby infatti lo vedremo lavorare duramente per riportare alla ribalta un club che conosce molto bene. Nel 2019 infatti vestirà la maglia dei Blues, di cui fu portacolori già nelle stagioni 2012 e 2014.

Il club ha manifestato grande entusiasmo e vede in  Ma’a Nonu l’uomo giusto per il riscatto dei Blues.

“Pensiamo che Ma’a possa giocare un ruolo fondamentale nella nostra squadra sia come giocatore che come guida per i nostri talenti più giovani.

Per ora il contratto prevede una permanenza di 12 mesi, ma il centro sembra tutt’altro che pronto ad appendere le scarpe al chiodo.

“Ringrazio i Blues per l’opportunità di poter giocare nuovamente per loro, il prossimo sarà un anno per costruire ed avere successo”.

Apprezzamenti anche per gli impianti dei blues

“notevoli impianti, i migliori che io abbia visto in questa nazione. Ci sono molti centri come questo in Francia ma questo è il migliore che io abbia visto qui. Speriamo di poter sfruttare al meglio queste attrezzature per poter essere efficaci sul campo.”

Salvataggio Blues Rugby, la federazione Neozelandese acquisterà il 40% delle azioni societarie

La federazione neozelandese ha avviato le trattative per acquistare il 40% delle azioni del club di Auckland, nella speranza di portare stabilità e una miglior capacità decisionale all’interno di una squadra la cui gestione nelle ultime sette stagioni è stata quanto mai caotica.

La trattativa è cominciata qualche mese fa e sembra coinvolgere, oltre alla New Zeland Rugby, l’azionista Murray Bolton, ex Ceo di skellerup, grossa azienda neozelandese specializzata nei prodotti per l’industria lattiero-casearia, pronto a cedere il suo pacchetto azionario valutato intorno ai $5 milioni.

La federazione sembra stia intervenendo spinta dalle preoccupanti statistiche, che viste le stagioni poco brillanti del club, vedono un rilevante calo di popolarità del rugby nella Regione di Auckland e nell’omonimo capoluogo, che ricordiamo essere il più popolato della Nuova Zelanda con 1,4 milioni di abitanti.  La NZR è quindi pronta a assistere un club chiave per il panorama neozelandese in apparente difficoltà e sembra averne individuato nell’asset societario confusionale l’origine dei problemi.

Un cambio di rotta rimarcato arriverà anche dal cambio di presidenza infatti Tony Carter negli scorsi mesi aveva annunciato le imminenti dimissioni ritenendo che la squadra avesse bisogno di una figura con alle spalle maggior esperienza nel rugby:

“Dal mio punto di vista il consiglio ha bisogno di una figura con più esperienza nel rugby e per questo motivo ho comunicato al consiglio che è tempo per me di farmi da parte e consentire agli azionisti di prendere in considerazione qualcuno che possa dare un maggiore contributo”

Detto ciò se si realizzerà la manovra della federazione sembra essere un’operazione provvisoria atta a riparare in fretta alcune dinamiche all’interno della società per poi rivendere il pacchetto azionario una volta individuate figure in grado di riportare il club all’apice del Super Rugby.

Chi guiderà il Galles? O’Gara e Umaga tra i candiati

Con Wayne Pivac destinato a guidare la Nazionale gallese dopo il Mondale 2019, gli Scarlets si sono già messi all’opera per trovare un sostituto del tecnico. I media francesi, seguiti da quelli britannici, confermano che al momento i dirigenti federali starebbero monitorando due nomi per la successione: Ronan O’Gara, attualmente responsabile dei tre quarti dei Crusaders e Tana Umaga, head coach degli Auckland Blues.

Ardie Savea e Jordie Barrett rinnovano con Hurricanes e federazione

La federazione neozelandese ha annunciato i rinnovi contrattuali della terza linea Ardie Savea (24 anni) e del tre quarti Jordie Barrett (21). I due giocatori degli Hurricanes rimarranno così in Nuova Zelanda anche la prossima stagione. ‘Wellington è casa mia e sono molto felice di rimanere e continuare a contribuire al massimo per la causa degli Hurricanes. Inoltre – ha continuato il giocatore, 25 volte All Blacks che ha debuttato con gli Hurricanes nel 2013 -, tutti sappiamo l’importanza della prossima stagione, in vista del Mondiale. E io voglio far parte di quella spedizione’. (foto sito All Blacks)

Gli Hurricanes chiamano i fratelli Ioane. Ma Umaga assicura: ‘Restano ai Blues’

Una stagione deludente. La voglia di giocare per un team competitivo. Le sirene provenienti da Wellington. Sono stati giorni difficili per i fratelli Ioane. Rieko (ala degli All Blacks, 21 anni) e suo fratello Akira, terza linea, erano infatti stati avvicinati dagli Hurricanes in vista della prossima stagione di Super Rugby.

Tana Umaga però è intervenuto, chiarendo che i due giocatori rimarranno fedeli alla franchigia. ‘Mi hanno assicurato che rimarranno e di questo sono molto felice’, le parole dell’ex centro All Black.

I Reds ai piedi di Brad Thorn. Boss Miller: ’10 anni con noi’. E per Cooper le porte si chiudono

I Queensland Reds vogliono iniziare una dinastia sotto il nome di Brad Thorn. L’ex leggenda All Black, diventato coach della franchigia australiana, ha il pieno appoggio del boss, Jeff Miller, il quale si è esposto pubblicamente circa il futuro del proprio allenatore. ‘Vogliamo che Brad rimanga con noi per i prossimi 10 anni – le parole della massima carica societaria -; vogliamo creare un ambiente pronto per grandi prestazioni, supportiamo Brad e il suo lavoro, che ultimamente lo ha portato a prendere decisioni difficili’. Chiara allusione al caso Quade Cooper, il cui futuro in maglia Reds appare così definitivamente segnato.

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