Dalla Nuova Zelanda all’Italia, passando per Australia e Giappone. Un percorso vissuto sempre con l’ovale in mano e due sogni nel cassetto: il Super Rugby e il campionato giapponese. Ne ha realizzato uno e mezzo Mark Burman, seconda-terza linea originaria di Hamilton, alla sua seconda stagione in Giappone con i Tokyo Gas. Il cammino in Super Rugby, cominciato con i Waikato Chiefs, si era presto interrotto a causa di un grave infortunio al ginocchio avvenuto a inizio stagione. Ma nella carriera del 30enne neozelandese le soddisfazioni non sono certo mancate. Dopo i campionati con Waikato e Bay of Plenty, arriva la prima chiamata dall’Italia. E’ il Rovigo di Umberto Casellato (a fine stagione secondo in classifica), coach che dopo l’esperienza rossoblù lo vuole con sé anche a Mogliano. Nel mentre, durante la pausa estiva in Italia, ecco l’ITM Cup giocata per due stagioni con la maglia di Northland. In Eccellenza, Burman diventa ben presto uno dei giocatori più performanti, leader di un pacchetto di mischia che trascina i biancoblù alla prima storica qualificazione ai play off. Quindi, una volta tornato a casa, si spalancano le porte dell’Australia, grazie al Newcastle dove, oltre a giocare, trova anche un’occupazione. Dopo un anno in Australia però, arriva la grande occasione nel paese del Sol Levante. I Tokyo Gas vogliono Burman e Burman vuole il Giappone. Il resto è storia recente. La terza linea gioca una prima stagione positiva e rinnova il contratto per la successiva. Un campionato cominciato da poche settimane e che vede Burman (sempre insieme alla sua famiglia), ancora una volta, protagonista con l’ovale sotto il braccio. Lui che, tra Emisfero Sud e Emisfero Nord, è riuscito a raggiungere uno dei suoi grandi obiettivi professionali. E forse anche qualcosa di più.