Il rugby è…Quando Sonny Bill visse il gelo di Rovigo. E Wilkinson spinse il pullman…

Dicembre 2009. Stadio Mario Battaglini di Rovigo. Week end di Challenge Cup. Il calendario vede la sfida tra i rossoblu di Umberto Casellato e il Tolone di Saint-Andrè, al principio di una cavalcata già iniziata verso l’elite del rugby europeo. In formazione, Contepomi, Lozada, Sonny Bill Williams. Jonny Wilkinson in panchina.

La cornice è da brividi. Veri. Le nevicate dei giorni precedenti avevano rischiato di far saltare il match. Così, la consueta rifinitura viene cancellata a favore di un faticoso allenamento con il badile. Tutti in campo, giocatori, staff tecnico, dirigenti e tifosi a spalare la neve per rendere praticabile il terreno rodigino. Missione compiuta. Match posticipato di un giorno e nuovo appuntamento allo stadio.

Il tabellino dell’ERC racconterà di un migliaio di spettatori. Molti meno, nella realtà. Complice – soprattutto – la gelata atmosfera. Dopo il vantaggio rossoblu – meta d’intercetto di Andrea Pratichetti -, Tolone manterrà le redini della sfida, vincendo 30-7. Sonny Bill giocherà tutta la partita (nella foto, intento a placcare Schalk Van Der Merwe). Wilkinson neanche un minuto. I cinque di notorietà però, li guadagnerà comunque. Al termine del pomeriggio, i tifosi infreddoliti già verso la via di casa, si unirà ai compagni di squadra nella spinta collettiva al pullman del Tolone, entrato ai piedi del terreno di gioco e letteralmente impantanatosi a pochi metri dall’uscita.

Alla fine, saranno un applauso e tanti sorrisi a scaldare il ricordo di un glaciale week end ovale.

(foto Giampaolo Donzelli)

Autore: Andrea Nalio

Polesano, giornalista dal 2008, lavora come free lance a Londra e rappresenta l'anima operativa di RugbyMercato.it. Nel recente passato ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino e La Voce di Rovigo e condotto la trasmissione "Linea di Meta" per Radio Kolbe. Ha pubblicato anche un libro: «Pepenadores. Insieme ai cacciatori di rifiuti»: Reportage sulla dignità dei riciclatori informali della discarica di Oaxaca (Messico).

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