‘Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico…’. La famosa citazione di Giulio Cesare accompagna in questi giorni la quotidianità dei dirigenti federali neozelandesi che stanno pensando a una strategia che limiti l’addio dei giocatori più forti, sempre più spesso attratti dai soldi che offre l’Europa ovale.
‘Ci sono molte cose che possiamo fare per controllare il nostro destino, e lavorare in collaborazione con i club stranieri è una di quelle cose’. A parlare è Chris Lendru, responsabile delle trattative tra la federazione neozelandese e i giocatori (e di conseguenza le franchigie), il quale ha confermato come la Nuova Zelanda stia pensando a un rivoluzionario sistema di collaborazione con i club europei che permetta lo scambio di giocatori con le più ricche società del vecchio continente ma al tempo stesso non privi gli All Blacks dei propri migliori prospetti.
Il progetto, ancora in fase di studio e anticipato dal New Zealand Herald, vedrebbe nascere una collaborazione vera e propria tra franchigie neozelandesi e club europei e giapponesi, con questi ultimi ‘aiutati’ nella scelta dei giocatori – i criteri e le modalità sono ancora in fase di studio -, con l’obietto di controllare l’esodo dei giocatori dalla Nuova Zelanda e permettere agli stessi di far ritorno nel Super Rugby per poter poi essere selezionati in Nazionale.
‘Una collaborazione con team europei o giapponesi porterebbe senza dubbio dei vantaggi – ha continuato a spiegare Lendrum -; nei prossimi mesi questa sarà la nostra priorità’. Se non è possibile limitare il potere economico dei club europei, perché dunque non sfruttarne la scia collaborando con loro?