‘Se i giocatori avessero una pausa a novembre, di una o due settimane, e lo stesso periodo di riposo a marzo, forse avremmo un calendario più bilanciato. Attualmente gli atleti cominciano a giocare dal primo settembre e continuano senza sosta fino a maggio’. A parlare è il boss degli Exeter Chiefs campioni d’Inghilterra, Tony Rowe, controcorrente rispetto al pensiero comune formatosi nelle ultime settimane in Premiership. Il numero uno del team dove gioca l’azzurro Campagnaro infatti si è detto favorevole alla proposta che vorrebbe la Premiership allungata a 10 mesi a partire dalla stagione 2019-2020. ‘Estendere la stagione non significa giocare più partite, ma avere più soste’, ha dichiarato a BBC Radio 5. Punto di vista opposto a quello di molti colleghi e giocatori del massimo campionato. Contraria è anche l’associazione dei rugbisti inglesi. ‘Non c’è nessun altro sport di contatto al mondo che prevede una stagione così lunga come quella del rugby, quindi perché dovremmo allungarla ancora di più? Per la prima volta ho letto e sentito una proposta che va contro l’interesse dei giocatori. Perché dovremmo appoggiarla?’, ha dichiarato il presidente della Rugby Players Association (RPA) Christian Day. Il progetto, al vaglio del board della Premiership e che vede contrario anche il presidente della RFU Steve Brown, dovrà trovare una veloce soluzione. In caso di parere favorevole, scrivono i media inglesi, non è escluso uno sciopero dei giocatori delle varie squadre, contrari all’allungamento del campionato.