Viadana vestirà ancora Le Coq Sportif

Rinnovato l’accordo di sponsorizzazione tecnica tra Le Coq Sportif e Rugby Viadana 1970.

Prosegue il positivo binomio tra il club giallonero che partecipa al campionato nazionale TOP12 e Le Coq Sportif che dalla scorsa stagione veste la squadra viadanese. «Siamo orgogliosi di poter proseguire la collaborazione con Le Coq Sportif ed entusiasti di abbinare la maglia del Rugby Viadana 1970 ad un marchio che, come noi, vuole crescere sempre di più» ha dichiarato il DS, Alberto Bronzini.

Soddisfazione anche nelle parole di Stefano Longo, responsabile marketing di Le Coq Sportif Italia: «Siamo davvero felici di proseguire la nostra partnership con il rugby Viadana in quanto la società, i giocatori, lo staff e i tifosi rappresentano perfettamente i nostri principali valori di brand come il coraggio, l’autenticità, lo spirito di squadra e la passione. Si realizzano gli obiettivi e si vince attraverso il sudore e la performance ma per noi di Le Coq Sportif uno sportivo o una squadra devono anche avere mentalità e atteggiamento corretti e rispettare sempre l’avversario. Per questi motivi sposiamo soltanto progetti con dei valori sani e forti come quelli del rugby e di società come Viadana».

La linea pensata per il rugby Viadana è la linea performance PRO di Le Coq Sportif con personalizzazione giallonera, caratteristica della squadra mantovana. I materiali sono spessi e confortevoli, asciutti e traspiranti durante lo sforzo e con cuciture rinforzate per garantire una elevata resistenza.

SECONDA MORAL SUASION PER INFLUENCER: PUBBLICITA’ OCCULTA VIETATA SEMPRE, ANCHE SUI SOCIAL NETWORK

A distanza di un anno dalla prima azione, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è intervenuta nuovamente sul fenomeno dell’influencer marketing nei social media.

Tale fenomeno è, infatti, sempre più diffuso e rappresenta una modalità consolidata di comunicazione, consistente nella diffusione su blog, vlog e social network (come Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, Snapchat, Myspace) di foto, video e commenti da parte di blogger e influencer che mostrano sostegno o approvazione (endorsement) per determinati brand, generando un effetto pubblicitario. Tale forma di comunicazione, inizialmente utilizzata da personaggi di una certa notorietà, si sta diffondendo presso un numero considerevole di utenti dei social network anche con un numero di follower non particolarmente elevato.

Poiché l’influencer marketing può dar luogo a forme di pubblicità occulta, nel proprio intervento del 2017, l’Autorità aveva sollecitato tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nel fenomeno a conformarsi alle prescrizioni del Codice del Consumo, fornendo adeguate indicazioni atte a rivelare la reale natura del messaggio, laddove esso derivi da un rapporto di committenza e abbia una finalità commerciale, ancorché basato sulla fornitura gratuita di prodotti.
La risposta al primo intervento dell’Autorità del 2017 è stata positiva. Gli influencer e le imprese coinvolte hanno modificato le proprie condotte in senso più trasparente per i consumatori: si è osservato un maggior utilizzo di hashtag e riferimenti idonei a rivelare la natura pubblicitaria delle comunicazioni. Inoltre, l’Autorità ha rilevato un’evoluzione degli strumenti disponibili sui social network e delle modalità con le quali imprese e influencer possono raggiungere i consumatori. In particolare, le piattaforme di social network mettono a disposizione degli influencer specifici strumenti per rendere manifesto agli utenti il rapporto di sponsorizzazione. I titolari dei brand, a loro volta, possono utilizzare strumenti di notifica e controllo dei richiami ai propri marchi.

In questo secondo intervento, rivolto principalmente a influencer con un numero di follower non elevatissimo, ma pur sempre di rilievo, l’Autorità dopo aver ricordato che la pubblicità deve essere chiaramente riconoscibile come tale, affinché l’intento commerciale di una comunicazione sia percepibile dal consumatore, ha evidenziato come il divieto di pubblicità occulta abbia portata generale e debba, dunque, essere applicato anche con riferimento alle comunicazioni diffuse tramite i social network, non potendo gli influencer lasciar credere di agire in modo spontaneo e disinteressato se, in realtà, stanno promuovendo un brand.
Sotto tale profilo, se da un lato la visualizzazione di prodotti unitamente al posizionamento sull’immagine di un tag o un’etichetta che rinviano al profilo Instagram o al sito del brand sono idonei ad esprimere un effetto pubblicitario; dall’altro, la mancanza di ulteriori elementi può non rendere evidente per tutti i consumatori l’eventuale natura promozionale delle comunicazioni.
L’Autorità ha pertanto ricordato i criteri generali di comportamento e ha chiesto che sia sempre chiaramente riconoscibile la finalità promozionale, ove sussistente, in relazione a tutti i contenuti diffusi mediante social media, attraverso l’inserimento di avvertenze, quali, a titolo esemplificativo e alternativo, #pubblicità, #sponsorizzato, #advertising, #inserzioneapagamento, o, nel caso di fornitura del bene ancorché a titolo gratuito, #prodottofornitoda; diciture alle quali far sempre seguire il nome del marchio.

In ragione dell’ampiezza e del proliferare dei contenuti sui social network, l’Autorità continuerà a monitorare il fenomeno adottando le misure valutate di volta in volta più opportune per contrastarlo.

http://www.agcm.it/stampa/comunicati/9449-seconda-moral-suasion-per-influencer-pubblicità-occulta-vietata-sempre,-anche-sui-social-network.html

World Rugby, con Canterbury di nuovo al Mondiale

World Rugby  ha annunciato l’accordo con Canterbury  in qualità di official sports apparel supplier per la Rugby World Cup 2019 e per la stessa World Rugby. L’accordo biennale prevede la fornitura dell’abbigliamento tecnico per la World Cup 2019, ma anche per la  World Rugby U20 Championship per gli arbitri d’élite negli incontri ufficiali di rugby a XV e Rugby 7’s.

Secondo il contratto, raggiunto con l’itermediazione di IMG, principale licenziatario di World Rugby, Canterbury svilupperà in esclusiva le collezioni di abbigliamento tecnico e per il tempo libero a marchio Rugby World Cup 2019 con il primo merchandising ufficiale in vendita da settembre in Giappone e entro la fine dell’anno per resto del mondo. Con quest’annuncio si estende a tre edizioni del torneo la collaborazione ufficiale tra Canterbury e la Rugby World Cup, collaborazione che trova la propria base bella fornitura dell’abbigliamento degli ufficiali di gara.

L’amministratore delegato di World Rugby, Brett Gosper, ha dichiarato: «Siamo lieti di dare il benvenuto a Canterbury come fornitore di abbigliamento sportivo per la Rugby World Cup e per World Rugby. World Rugby e Canterbury godono di un felice rapporto di collaborazione per la Rugby World Cup che risale al 2011, e non vediamo l’ora di sviluppare insieme una nuova collezione di abbigliamento sportivo per i nostri ufficiali di gara, per il personale tecnico e una vasta gamma di prodotti per i tifosi».

Simon Rowe, responsabile marketing sportivo Canterbury, ha invece dichiarato: «La visione di Canterbury è quella di essere il marchio numero uno nel rugby, significa che siamo estremamente orgogliosi di estendere la partnership di successo con World Rugby e Rugby World Cup 2019. La strada verso il Giappone 2019 è un momento entusiasmante per Canterbury in quanto miglioriamo la nostra associazione con il più importante torneo di rugby por portare sia dentro che fuori il campo, giocatori, dirigenti, personale, volontari e sostenitori di rugby tutti ad indossare il marchio».

Bruno Maglione, President of Licensing IMG, ha dichiarato: «Canterbury vanta oltre 100 anni di esperienza nell’abbigliamento da rugby, siamo lieti di aver firmato questo innovativo marchio sportivo come fornitore ufficiale di abbigliamento per World Rugby e per la Rugby World Cup 2019. Essendo già fornitore di Giappone, Inghilterra, Irlanda e dei tour dei British and Irish Lions 2017, Canterbury è un fornitore leader e la soluzione perfetta per questi appuntamenti internazionali di vertice».

Ulster revolution? Il ceo Shane Logan lascia

Il CEO Shane Logan ha annunciato l’intenzione di lasciare il ruolo presso l’Ulster Rugby nel prossimo agosto. Ulster e IRFU hanno già iniziato il processo di selezione per assicurare una successione nel ruolo, senza interruzioni, nel frattempo Logan continuerà a ricoprire il compito fino a quando non lascerà l’incarico, dopo otto anni alla guida della Provincia irlandese.

Una decisione che arriva al termine di una delle peggiori stagioni di sempre nella storia dell’Ulster, durante la quale due giocatori sono stato stati licenziati per un tentativo di stupro, caso che ha avuto un risalto molto pesante sui media, mentre la squadra ha fatto male sia nell’European Champions Cup, che nel Pro14, riuscendo a mantenere la qualificazione alla Champions Cup solo dopo aver superato per 35-17 gli Ospreys nello spareggio del 20 maggio. Una stagione che è già costata il posto al director of rugby Les Kiss e all’allenatore capo Jono Gibbes.

Proprio la decisione di interrompere unilateralmente il contratto di Paddy Jackson (l’ex 10 dell’Irlanda ha firmato ora un biennale con Perpignan) e Stuart Olding aveva scatenato le polemiche, con Logan che avrebbe ricevuto pressioni in tal senso da parte degli sponsor, ma le cui dimissioni erano state chieste a gran voce da parte di alcuni tifosi: una petizione online per chiederne le dimissioni avrebbe avuto oltre 2.400 adesioni, tanto da spingerlo a dichiarare alla stampa che non avrebbe certo lottato per restare aggrappato alla poltrona. Critiche pesanti gli erano arrivate dalla stessa associazione giornalisti, dopo che l’Ulster Rugby aveva cerca di escludere i cronisti non sportivi dalle conferenza stampa della squadra.

Logan non ha però voluto spiegare le sue ragioni, dichiarando soltanto nella nota ufficiale diramata dall’Ulster: «Sono molto grato di aver avuto il privilegio di essere l’amministratore delegato dell’Ulster Rugby dal 2010. Siamo stati in grado di costruire uno stadio eccellente, ripagare i nostri debiti, ottenere profitti consistenti e una forte crescita commerciale. Questo ci permette ora di investire nei nostri club, nelle scuole e in maniera molto significativa nella nostra accademia. In tema di percentuali di vittoria, l’Ulster Team senior è diventato più competitivo, ma sono deluso come nessuno dal fatto di non aver mai portato a casa quel trofeo così sfuggente. Ci sono state alcune sfide significative negli ultimi anni, spero che l’unità con cui tutti all’Ulster le hanno affrontate possa durare per generazione. Augusto a tutti nell’Ulster davvero il meglio per il futuro».

Philip Browne, IRFU CEO, ha quindi voluto ringraziare Shane Logan per la sua dedizione ed ha voluto augurargli il meglio per gli impegni futuri:  «Avere Province forti e finanziariamente sicure è vitale per l’Irish Rugby, e Shane ha lavorato con squadre, manager, sponsor, autorità pubbliche e altre federazioni sportive in modo efficace per oltre otto anni all’Ulster Rugby. Ringraziamo Shane per la sua dedizione all’Ulster Rugby e ci dispiace vederlo andar via, ma gli auguro tutto il meglio per il futuro». 

I rapporti tra Logan e l’IRFU non sarebbero stati sempre dei migliori, però, nel corso della stagione. Al centro delle tensioni in particolare la campagna acquisti a seguito, manco a dirlo, dell’accusa di stupro e dal successivo proscioglimento per Paddy Jackson e Stuart Olding. Logan aveva per di più pubblicamente criticato la decisione dell’IRFU di non permettere all’Ulster di offrire un nuovo contratto nel 2016 a Ruan Pienaar, nome che era tornato in auge nelle ultime settimane. Vi sarebbero stati infatti tentativi per farlo rientrare a Belfast da Montpellier, senza che però l’operazione , mentre l’IRFU aveva di nuovo posto il veto sull’ingaggio di Elton Jantjies quando ormai l’accordo con il mediano d’apertura degli Springboks era già stato trovato.

A Shane Logan va il merito di aver avuto un ruolo chiave nella ricostruzione del Kingspan Stadium, una particolare attenzione alle strutture di allenamento per la squadra, ma soprattutto una rinnovata stabilità finanziaria a seguito dei un notevole incremento di entrate da contratti commerciali e sponsorizzazioni.  Argomenti pesanti cui il successore dovrà far fronte, ma il ruolo chiave resta l’unità di intenti con l’IRFU per quanto riguarda la campagna reclutamento dei giocatori, attualmente il principale punto di contrasto tra la Provincia e la Federazione.

Marketing ovale. Punti, appunti e spunti di marketing sportivo applicato al rugby

  • Antonio PaganoMarketing Ovale
  • Editore: Lupetti
  • 16 dicembre 2010
  • Collana: Marketing & pubblicità
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8883913094
  • ISBN-13: 978-8883913099
  • 238 pagine

Il rugby, sport popolare in tutto il mondo, sta ottenendo finalmente una notevole visibilità anche nel nostro Paese (la Rugby World Cup è il terzo evento mediatico al mondo con più di quattro miliardi di contatti). Considerato da molti come un’alternativa spettacolare e “pulita” al calcio, gode di una crescente attenzione non solo da parte degli sportivi ma anche degli operatori economici. L’espansione del rugby in Italia è frutto di una oculata strategia dove le leve del marketing, che hanno garantito tassi di crescita a due cifre, si uniscono a un interesse di pubblico straordinario, come dimostrano gli 80.000 spettatori di San Siro per Italia vs All Blacks nel novembre 2009. Il libro, in modo esauriente e ricco di esempi, illustra come applicare con successo gli strumenti del marketing e della comunicazione allo sport, prendendo come benchmark di riferimento le migliori case history italiane e internazionali dentro e fuori dal mondo della palla ovale. Nuova la chiave di lettura che vede nella spettacolarizzazione degli eventi una componente fondamentale di immagine e crescita. Il punto di partenza e di arrivo è la gestione del club sportivo come azienda con evidenti opportunità sociali, territoriali e di business.

Dylan Hartley e l’Inghilterra guidano Mitshubishi

Il capitano dell’Inghiterra Dylan Hartley è il nuovo uomo immagine di Mitsubishi Motors UK, ramo commerciale europeo della casa automobilistica giapponese, un accordo che fa seguito alla partnership tra Mistubishi e la RFU per accompagnare l’Inghilterra fino all’appuntamento con la Rugby World Cup del 2019 in Giappone.

Hartley guiderà un pick up Mitsubishi modello L200 serie 5, unendosi così al c.t. Eddie Jones quale uomo immagine dell’azienda giapponese, il cui logo appare ora sulle maglie delle nazionali Under 18 e Under 20, nonché sulle divise da allenamento dell’Inghilterra, mentre il centro di allenamento della Nazionale, il Penny Hill Park, è stato rinominato Mitsubishi Motors England Rugby Performance Centre. Ma la portata principale del programma di sponsorizzazione potrebbe essere riservata al legame che Mitsubishi intende creare tra i 100 rivenditori sparsi per il Regno Unito e i club locali. Programma di cui ha parlato Lance Bradley, direttore operativo Mitsubishi Motors UK, intervistato da SportsPro.

Helping English rugby perform: Lance Bradley on Mitsubishi Motors’ RFU deal

Lavanderie Bowe 2014 rinnova il supporto alle Zebre

Parma, 4 Novembre 2016 Le Zebre Rugby possono contare sul supporto di tante aziende del territorio che ospita la franchigia di Guinness PRO12 e EPCR Champions Cup. Tra queste c’è Lavanderie Bowe 2014, azienda parmigiana che ha rinnovato il proprio contratto di fornitura e sponsorizzazione anche per questa stagione sportiva 2016/17.

Lavanderie Bowe vanta una ventennale esperienza nel settore del lavaggio tradizionale ed industriale, fornendo tutti i servizi di sanificazione e stiraggio di qualsiasi capo d’abbigliamento nonché del lavaggio e noleggio di biancheria piana e spugna di ogni genere. Partner di altre importanti realtà sportive quali il Parma Calcio 1913, Bowe mette al servizio la propria esperienza anche agli imprenditori offrendo la possibilità di aprire anche negozi in franchising di lavanderie a gettone. A Parma Lavanderie Bowe è presente in quattro punti vendita nonché col servizio di concierge con ritiro e consegna dei capi lavati direttamente presso il cliente.

La direttrice di Lavanderie Bowe Simona Bassi ha espresso la propria soddisfazione per il prolungamento dell’accordo :”Per un’azienda che vuole radicarsi sempre più sul territorio grazie a servizi d’eccellenza rivolti sia ai consumatori che alle aziende clienti è un onore poter affiancare la propria immagine alle Zebre Rugby, simbolo nazionale di uno sport pulito e pieno di valori nei quali anche Bowe crede. E’ per noi importante collaborare con società sportive professionistiche come le Zebre che, oltre a darci grande visibilità, ci permettono di accettare nuove sfide professionali per soddisfare le loro esigenze di lavaggio di alto standard. Il fatto di aver rinnovato il nostro accordo denota soddisfazione reciproca nei servizi offerti, obiettivo per noi fondamentale in ogni rapporto commerciale. Auguro alla squadra tutto il successo che merita”.

Il logo di Lavanderie Bowe è presente sia allo stadio Lanfranchi nel bordocampo sia sulle maglie da che i giocatori delle Zebre Rugby vestono nel riscaldamento che precede ogni sfida europea di Biagi e compagni.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito web di Lavanderie Bowe www.lavanderieparma.it

Western Province, l’inizio di una crisi?

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Sport24 la Western Province Rugby è in piena crisi finanziaria, dalle parti di Newlands avrebbero già stimato la perdita in 11 milioni di rand l’anno per la WP Rugby (Pty) Ltd, poco meno di 750 mila euro, cui si aggiunge una citazione in giudizio da parte di Aerios, società che detiene i diritti commerciali della federazione. Una battaglia legale potenzialmente devastante per le casse di Western Province e degli Stormers, Aerios vuole infatti il pagamento immediato di 72 milioni di Rand, quasi 5 milioni di euro. Al centro del contenzioso la sponsorizzazione con DHL, iniziata nel 2013 senza il consenso di Aerios, che reclama ora il pagamento di una penale per diritti pubblicitari ceduti a terze parti.

La situazione finanziaria di Western Province fa discutere e sull’argomento sono recentemente intervenuti anche Keith AndrewsCobus Visagie (http://www.sport24.co.za/Rugby/wp-woe-money-wise-props-speak-out-20161031), ex giocatori entrambi professionalmente impegnati nel mondo della finanza. Al centro della loro analisi i risultati di Western Province e degli Stormers, con il rischio di una crescente disaffezione del pubblico – l’esatto opposto di quanto sta succedendo negli ultimi due anni ai redivivi Lions – e che il perdurare di un’instabilità finanziaria possa portare ad un nervosismo crescente tra i giocatori, lo staff tecnico e gli sponsor. Se la situazione al momento non è certo disastrosa, tanto più qualora si risolvesse in maniera positiva la causa con Aerios, cui era stata affidata la vendita degli spazi pubblicitari, a pesare sembrerebbe essere soprattutto la mancanza di trasparenza.

I veri valori…

Sebbene io ami molto i valori del rugby, al di là delle retoriche stucchevoli ipersfruttate per il marketing ovale, non parlo di sostegno, crescita, fratellanza, ecc., ma i valori cui mi riferisco sono i soldi.
I soldi non fanno la felicità, si dice, ma la imitano molto bene, dicono altri.
Qual è il vero valore dei nostri campionati, delle nostre squadre? Quante volte ci siamo scandalizzati per le disfatte di coppa, per le mete, i punti presi.
E ci interroghiamo sui valori tecnici, e si discute di agonismo, voglia di metterci il cuore.
Sopra il cuore c’è il portafogli e, ahimè, questo conta parecchio nel rugby attuale.
I veri valori. Se vi chiedessi, comparandoci al campionato francese a che livello mettere Treviso o le Zebre, o le finaliste dell’Eccellenza dell’anno scorso?

I budget di ProD2 vanno dagli 11.22 milioni di Oyonnax ai 3.71 della neopromossa Angouleme dell’italiano Davide Duca.
http://www.lerugbynistere.fr/news/pro-d2-le-classement-des-budgets-previsionnels-pour-la-saison-20162017-2208161646.php
Questa è la seconda divisione francese, e non fa le Coppe.
La Qualyfing Cup la fanno invece i siberiani del Krasny Yar, che, con sussiego di alcuni, hanno rifilato 48 punti al Mogliano una decina di giorni fa.
Due milioni e mezzo di budget non sono tutto , ma una mano la danno.
https://en.wikipedia.org/wiki/Krasny_Yar_Krasnoyarsk
Quindi, non stupiamoci più di tanto, just follow the money.

ALD Automotive rinnova con L’Aquila

L’Aquila Rugby Club ufficializza il rinnovo, per un altro anno, della partnership con ALD Automotive, società leader nei servizi di noleggio a lungo termine, che opera sul mercato italiano da oltre trenta anni. La società, presente nel comparto automotive in 39 Paesi, gestisce in Italia oltre 100mila veicoli di aziende, artigiani, professionisti, pubblica amministrazione e dipendenti delle società clienti.
Grazie al sostegno di ALD Automotive sarà possibile per tifosi ed appassionati accedere gratuitamente al settore Distinti del “Fattori” per la partita del 30 ottobre con l’Ottopagtine Benevento. Sul sito web ufficiale dell’Aquila Rugby Club (laquilarugbyclub.it) è inoltre possibile scoprire le offerte di ALD Automotive dedicate ai possessori delle card abbonamento alla stagione neroverde e ai possessori dei ticket delle partite singole.
Per la gara contro il Benevento rimangono invariati i prezzi di accesso al settore Tribuna: 10 € il biglietto per la partita, con riduzioni a 5 € per studenti, over 65 e aderenti ai Cral cittadini. Prevendite su liveticket.it. Appuntamento il 30 ottobre, alle ore 14:30.

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