‘Vogliamo fare la cosa giusta. Vogliamo che le squadre vincano nel modo giusto. Se abbiamo la possibilità di adottare delle misure in tal senso, dobbiamo farlo. Il cartellino bianco è inevitabile e dovrebbe far parte delle normali regole del gioco dettate da World Rugby’. A parlare è il CEO della Varsity Cup Duitser Bosman competizione dove è già stato sperimentato il nuovo metodo di ‘revisione delle decisioni arbitrali’.
Una procedura introdotta nel 2008 e nuovamente nel 2015 nella competizione sudafricana. L’utilizzo è semplice. Ogni team può richiedere l’utilizzo del cartellino bianco solo una volta per frazione di gioco in caso di contestazione della decisione arbitrale. Incaricati a richiedere l’utilizzo della procedura solo i capitani o gli allenatori.
Il metodo deve seguire una procedura standard.
- Ogni team riceve due cartellini (in modo da utilizzarne, al massimo, uno per tempo)
- In caso di disaccordo con una decisione arbitrale, il capitano della squadra può chiedere all’arbitro l’utilizzo del cartellino bianco
- La revisione deve riguardare un episodio specifico
- Se la richiesta del cartellino bianco è avanzata dall’allenatore, quest’ultimo deve chiedere al TMO. A sua volta il TMO informerà l’arbitro
- L’allenatore dunque parlerà con il TMO, che a sua volta trasmetterà la comunicazione all’arbitro via radio
- L’arbitro rivedrà dunque la decisione.
Questa la procedura studiata in Varsity Cup e messa all’opera durante la competizione.
Una procedura che World Rugby prenderà in considerazione anche per le maggiori competizioni?
(foto sito Varsity Cup)