10 domande dall'AIR a Federico Conforti

(1) Che partita è stata contro il Marchiol Mogliano che vi ha visti protagonisti di una vittoria in casa vostra?

E’ stata una partita difficile, sia per il maltempo, sia perchè venivamo da tre sconfitte. C’era un po’ di pressione da parte nostra. Sicuramente non è stata la miglior partita dal punto di vista del gioco stretto, però, forse è stata quella più efficace. Avevamo detto che dovevamo rispettare tre obiettivi, uno di questi era la concretezza e lo abbiamo fatto e questo ci ha portato alla vittoria.

(2) Prima vittoria della stagione, che elemento, cosa ha trovato finalmente il Petrarca per riuscire ad ottenere il suo primo importante risultato?

Secondo me quello che è mancato, che forse manca a questo gruppo e che dobbiamo poi portare avanti è la solidità mentale. Si è vero che siamo giovani però è anche vero che sono anche tre anni che giochiamo in Eccellenza quindi siamo dei giovani “esperti”. Dobbiamo prendere consapevolezza di questa cosa perchè se fino a qualche anno fa erano i giocatori più vecchi a trainare la squadra ora siamo noi a farlo e probabilmente questo non è stato ancora compreso da tutti. Quindi professionalità e solidità mentale.

(3) Il Padova è attualmente al sesto posto in classifica, che inizio di stagione è stata per voi.

E’ stato un inizio difficile. La classifica, secondo me, non ci da’ merito per quello che abbiamo fatto e dimostrato. Sicuramente la sconfitta più pesante è stata quella contro il Viadana in casa. Ora noi andremo a Prato, poi ci sarà una giornata di pausa e dopo affronteremo il Calvisano, da queste due partite dipenderanno un po’ le cose. Se saremo concentrati e riusciremo a portare a casa i risultati, allora i giochi si riapriranno. Insomma non è detto che sia già tutto compromesso.

(4) Che idea vi sei fatti te e la tua squadra su questo campionato, come sarà.

Penso che sarà un campionato che si giocherà ad otto squadre se escludiamo Prato e L’Aquila che sono, comunque, due squadre difficili e non si può pensare che sarà facile prendere cinque punti contro di loro. E’ un campionato dove la Lazio ha battuto le Fiamme Oro, loro hanno battuto noi, il San Donà ha sconfitto Rovigo che poi ha perso con Viadana ma che ha vinto contro Calvisano, sono tutti incroci che ti fanno pensare che in ogni partita non puoi sapere chi in realtà poi la poterà a casa.

(5) Ci presenti il Petrarca Padova di questo nuovo anno, quali novità e quali conferme.

E’ un Petrarca che rimane sulla sua filosofia dei giovani, che ora stanno diventando “esperti”. Abbiamo avuto un po’ di problemi con gli infortuni, è stato un mese molto nero per noi.
Gli stranieri che abbiamo sono molto validi e sono un mediano di mischia, una seconda linea neozelandese, un estremo che gioca anche al centro e un’altra seconda linea, argentino, che ora esordirà nella prossima giornata.
Abbiamo trovato un buon punto di forza nella mischia chiusa, quest’anno abbiamo solidità dai piloni Garfagnoli, Leso, Zani che viene dal Cus Verona, Su’a che è tornato da un infortunio lungo.
I trequarti sono più o meno gli stessi dello scorso anno con Bettin, Favaro. Abbiamo trovato un altro calciatore che è Fadalti che proviene dal Mogliano, possiamo ruotare, dunque, i calciatori. E poi abbiamo una seconda linea, Andrea Trotta, che proviene anche lui da Mogliano dove non ha trovato molto spazio mentre da noi sta giocando molto bene.

(6) Il Petrarca è stata una delle squadre che da qualche anno si è completamente rinnovata, inserendo giovani nella sua rosa cosa che poi hanno fatto anche altre squadre. Visto che tu sei un giovane vorrei sapere il vostro punto di vista su questa scelta e se vi aspettate qualcosa di più dall’intero movimento.

Dal mio punto di vista ci sono sicuramente degli aspetti positivi sul fatto che i giovani giochino di più, questo aumenta la possibilità di crescere. Da un altro punto di vista, però, si è sicuramente un po’ ridotta la qualità di gioco perchè al momento non siamo ai livelli di cinque o sei anni fa. Si dovrebbe trovare un compromesso. Forse si sarebbe dovuto investire prima nei giovani. E’ un momento un po’ così ma credo che anche le società cercheranno ora di fare degli sforzi.
Penso che questo campionato sia più competitivo rispetto ai precedenti e quindi un pochino stiamo risalendo. Noto però che non è facile passare da giovani a vecchi e questo può dare un po’ di “saccenza”, cioè a 22 anni si sentono appagati perchè giocano da titolari. In realtà non è così, bisogna sempre cercare di migliorarsi e non pensare di essere arrivati, gli obiettivi da raggiungere sono tanti e per un giocatore medio italiano non bisogna fermarsi solo al campionato di Eccellenza se uno vuole provare a giocare a rugby

(7) E’ ancora presto per parlare di obiettivi o avete le idee già abbastanza chiare su quello che volete raggiungere.

No, no gli obietti sono quelli che ha il Presidente cioè come minimo i play off. La situazione è un po’ complicata visto come siamo partiti però ciò non tolglie nulla. Le prossime due partite ci diranno molto. Noi pensiamo dunque a raggiungere i play off.

(8) Come si sta preparando il Petrarca per il suo prossimo impegno in casa del Prato.

Oggi ci riuniremo per parlare di Prato. Quello che non dobbiamo fare è di eccitarci troppo della vittoria contro il Mogliano perchè è una cosa che dovevamo fare, eravamo in casa e venivamo da tre sconfitte. Dobbiamo andare a Prato senza esaltarci e tenendo l’attenzione ancora molto alta per riuscire a portare a casa anche questa vittoria.

(9) Tu hai giocato in Nazionale U18, sei stato convocato nella Nazionale Emergenti, e la scorsa settimana sei stato capitano della tua squadra, cosa ti aspetti di vedere o di non vedere in questa nuova stagione.

Dal punto di vista del Petrarca ma anche dell’intero movimento dell’Eccellenza vorrei più autostima. E’ vero che le cose sono cambiate, non sono più come sei anni fa ma vorrei vedere più autostima, non parlo tanto dal punto di vista tecnico ma di atteggiamento. E’ vero che alcune squadre si allenano di sera ma questo non toglie che non debbano farlo al cento per cento come dei professionisti. Vorrei che si diffondesse di più una mentalità professionista. All’estero hanno una mentalità completamente diversa dalla nostra. Vorrei proprio un cambio di mentalità in tutto il movimento perchè secondo me è questo che potrà fare la differenza.

(10) Sono iniziati i test match e l’Italia lo ha fatto nel modo migliore ottenendo un importante vittoria contro il Samoa. Ora aspettiamo di vederla contro l’Argentina. Un tuo pensiero sulla Nazionale.

E’ stato un anno difficile per la Nazionale quello passato, è stato anche un anno di transizione secondo me. Non è stato un anno facile nemmeno per le franchigie ed ha risentito anche di questo visto che la maggior parte dei giocatori della Nazionale provengono da là. Non sarà il massimo ma penso che non è nemmeno sbagliato se molti giocatori vadano all’estero dove lì hanno la possibilità di crescere e aprire posti per altri giocatori di Eccellenza in modo che ci sia un ampio raggio di giocatori in Nazionale. Quelli che giocano fuori fanno un campionato molto competitivo, stanno giocando molto ed anche bene e portano nuovi stimoli. Sono più tranquilli, più motivati e questo ne risente positivamente anche la Nazionale Azzurra, vedo giocatori che sono mentalmente diversi rispetto allo scorso anno nonostante che siano le stesse persone.

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Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

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