LA PAZIENZA «È necessaria per rendere efficace un drive da maul» Così sono venute 10 mete
Dieci mete realizzate e tredici gare da inizio stagione fra campionato di rugby e Trofeo d’Eccellenza. Nessuno ha schiacciato oltre la linea di meta finora come ha fatto Matteo Ferro, giocatore del momento tra i Bersaglieri imbattuti nelle 16 partite stagionali. Classe 92′, rodigino doc, è il numero otto, ma può giocare anche in seconda linea, deUa Vea Femi Cz Rugby Rovigo Delta.
Domenica contro la Capitolina tre mete in una partita. II segreto del tuo momento magico? «Un po’ di fortuna, un po’ il metodo di lavoro che premia me, anche se il risultato è merito di tutto il gruppo».
Cosa intendi per metodo? «Avere pazienza nel fare le cose, soprattutto nelle maul e in mischia chiusa. Molte delle segnature sono nate da drive e tante sono state le mete tecniche».
Per quanto riguarda la tua preparazione personale, Io scorso anno hai seguito un regime alimentare ad hoc e ti sei allenato oltre le sedute con la squadra. «Sì, è stato un lavoro iniziato lo scorso anno, che proseguo tuttora. Si è trattato di valutare alcuni accorgimenti alimentari e di fare del lavoro in più in palestra».
Staff completamente rinnovato, nuovi compagni. Archiviato il girone di andata, cosa è cambiato in casa rossoblu in questi mesi? «Ciò che mi ha colpito di più è l’ambiente creatosi. È facile dirlo perché stiamo vincendo, però, subito dopo una settimana di allenamenti si è instaurato un modo di fare scherzoso, piacevole. Si sta bene insieme e di questo tutti parlano. Il gruppo è la vera forza e il segreto dei nostri risultati».
Hai sempre voluto diventare un giocatore di rugby? «Sì, da piccolo ho sempre detto a mio padre che avrei voluto gioca- re nello Stade Francais. Diciamo che tutto non è arrivato cosi per caso. Ho lavorato per arrivare fino a qui».
Sei iscritto alla facoltà di Diritto dell’Economia. Come concili sport e rugby? «Cerco di studiare nel tempo libero, non dimenticando però di riposarmi».
Obiettivi futuri, personali e ovali? «Passare l’esame del 18 febbraio e vincere sabato contro le Fiamme Oro la finale del Trofeo d’Eccellenza».
Come vi state preparando? «Come ogni partita. Con la stessa intensità, attenzione, dedizione. Contro le Fiamme Oro non sarà facile: non sono la stessa squadra della prima giornata di campionato. Hanno una mischia ben organizzata. Non credo sarà un risultato cosi tondo. Ci sarà da lottare».
Dieci mete, tanti complimenti. Qual è stata la più bella? «Quella segnata al Petrarca in casa, nel Trofeo d’Eccellenza. Una soddisfazione senza prezzo».
Edoardo Lubian, tuo compagno, ha scritto su twitter che ci vuole estro nell’arte dell’ignoranza. «Edo è una persona fantastica, un mondo a sé. Tutti dovrebbero conoscere una perso- na come lui. Ignoranza è intesa nel senso di dedizione totale ad una causa, a qualsiasi costo. Nel nostro caso, quella rossoblu».
Speranze di Pro 12 e Nazionale? «Credo siano l’obiettivo di qualsiasi giocatore. Se arriveranno proposte ne discuterò con la famiglia e il club. Per ora, penso solo a fare bene con il Rovigo».
4 febbraio 2014, Alice Sponton • Il Gazzettino, ed.Rovigo
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