Ahi Italia! Quando il piede non rende e la palestra è più importante del campo…

Da Carlo Canna a Craig Gower, passando per Kelly Haimona, Tommaso Allan, Riccardo Bocchino, Luciano Orquera e Kris Burton. Sono solo gli ultimi interpreti di un ruolo che la Nazionale lascia vacante ormai da troppo tempo e che, da questo Sei Nazioni, è in carico all’ex metronomo delle Fiamme Oro ora zebrato bianconero. Analizzando i numeri degli ultimi mediani d’apertura azzurri emerge un dato preoccupante legato alle prestazioni al piede dei numeri dieci dell’Italia. Un’analisi portata alla luce dall’Economist, che rivela come la Nazionale azzurra, negli ultimi cinque anni, abbia avuto il più basso rendimento al piede tra le prime 14 Nazionali al Mondo. Dati raccolti tra Coppe del Mondo, Sei Nazioni, Rugby Championship e Test Match autunnali. L’Italia si trova alle spalle di Samoa, Fiji, Tonga che toccano e superano il 70% di tentativi al piede andati a buon fine. Gli azzurri si fermano al 63%, ben lontani dalle percentuali del Galles che superano l’80%. Un problema che i media inglesi legano anche ai metodi di sviluppo e crescita dei giocatori italiani, distanti dall’efficacia dimostrata da altre Nazioni. Se da un lato la ricerca del mediano ha spesso spinto verso l’estero – dei giocatori citati infatti solo Canna e Bocchino sono cresciuti in Italia -, dall’altro la difficoltà di trovare nelle squadre italiane l’interprete adatto al ruolo svela tutti i problemi che il rugby italiano sta affrontando alla voce ‘formazione’ dei giocatori. Giocatori che – come viene indicato anche dall’Economist -, vengono sempre più spesso allenati prima in palestra, con l’obiettivo di diminuire il gap fisico che li separa con avversari di livello internazionale. E fino a che i chilogrammi alzati in panca piana saranno più importanti dello sviluppo delle skills in campo, non bisognerà stupirsi se a tentare il calcio (o il drop…) della vittoria sarà un giocatore diverso da colui che indossa la maglia numero dieci.

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

6 pensieri riguardo “Ahi Italia! Quando il piede non rende e la palestra è più importante del campo…”

  1. Nelle Fiamme giocava un certo Nicola Benetti che aveva una percentuale di segnature vicina al 100%, non giocava all’estero ne in una delle franchigie e i CT della Nazionale lo hanno snobbato. Un vero peccato, la nazionale aveva bisogno di lui Luana E Benelli

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