L’ex capitano del Gloucester Jake Bour, 191 partite con i bianco ciliegia, con cui ha giocato fino al ritiro nel 2007 e con cui è tornato in campo nell’ottobre del 2009, nel pieno dell’emergenza infortuni, a 35 anni si trova ora a dover decidere del proprio destino dentro e fuori dal campo. La speranza era quella di restare a Kingsholm con un ruolo da mentore per i giocatori più giovani, ma la dirigenza del Gloucester ha scelto in modo diverso. «Sto guardano a tutte le opzione che ho, senza limitarmi solo al rugby» ha spiegato un paio di giorni fa, intervenendo a BBC Radio Gloucestershire. «Il passaggio naturale – ha continuato – per me sarebbe stato ovviamente quello di venire coinvolto come allenatore, con dei ragazzi giovani o con una squadra di prima divisione o simile. Sfortunatamente, dopo un certo periodo di negoziazione alquanto lungo le cose non sono andate come avevo sperato. Il morale è che lo sport è un business e non c’è spazio per me in questo business».
Nonostante avesse aperto una propria attivià in Sud Africa, Boer – diventato cittadino olandese per matrimonio – ha però anche confermato di voler restare nel Regno Unito. La sua famiglia si è infatti trasferita in Inghilterra con lui e la figlia sta studiando in un college del Gloucestershire, per cui resteranno almeno per un altro paio d’anni. Questo nonostante la delusione, sua e dei tanti fans, di non poter restare a Kingsholm.