Caos a Frascati, giocatori in "sciopero"

Notizia shock nel campionato di Serie B, il Rugby Frascati, secondo nel girone D (Centro-Sud Italia) si ritira dal campionato! Ad annunciarlo non la società, ma gli stessi giocatori, che hanno scelto il sito web del club per spiegare le loro ragioni nei confronti di una dirigenza «incapace che non ha mai veramente assorbito il vero significato di questo sport». 62 anni di storia, Frascati sta vivendo infatti un momento difficile: sponsor spariti, bollette non pagate, così come i rimborsi spese ai giocatori, che avanzano ancora soldi dalla scorsa stagione. A preoccupare la squadra è poi l’assenza di tutela a livello medico («non abbiamo nemmeno le fasciature»), da qui la scelta di disertare gli allenamenti e rifiutarsi di concludere il campionato. Una provocazione che ha sortito degli effetti, perché ha portato ad una sorta di “tregua armata” secondo quanto pubblicato oggi dal Corriere dello Sport (Christian Marchetti), con i giocatori che scenderanno in campo almeno domenica a Rieti: «Nell’ultima riunione, la società si è impegnata a pagare le spettanze arretrate-  ha spiegato il capitano Patrizio Palozzi -Tuttavia non possiamo ignorare la totale incapacità gestionale». La speranza è ora affidata all’arrivo di qualcuno disposto a rilevare la società dal presidente Reali e dai soci, che non avrebbero – pare – grosse esitazioni a farsi da parte.

Riportiamo il comunicato per intero:

Comunicato del I° XV
I componenti della prima squadra del Frascati Rugby ritengono sia necessario chiarire a tutti i sostenitori e agli affezionati della palla ovale, di Frascati e non, la motivazione del malcontento che ormai da tempo emerge dallo spogliatoio e che ha portato alla radicale decisione di non presentarsi agli allenamenti e di non disputare più le prossime partite di campionato.
Ricordiamo che la società del Rugby Frascati è presente nel nostro paese da oltre sessant’anni e affinché non si dica che la fine di questa tradizione sia dovuta alla volontà dei giocatori o che sia nostra responsabilità, vogliamo dar voce alla nostra protesta rendendo pubblica la situazione di grave disagio in cui si trova attualmente la nostra squadra. Abbiamo alle spalle una dirigenza incapace di guidare tecnicamente una squadra di rugby, che non ha mai veramente assorbito il verosignificato di questo sport e dello spirito di gruppo necessari alla sua sopravvivenza. Vogliamo, inoltre, sottolineare che i nostri dirigenti non hanno nemmeno più i mezzi economici fondamentali per una decorosa conduzione di un gruppo sportivo.
Ciò di cui ci si lamenta non è di certo solo il mancato pagamento delle cifre accordate nella stagione precedente perché abbiamo comunque continuato a giocare e ad allenarci come sempre, anche con ottimi risultati visto che abbiamo giocato la finale nazionale a maggio del 2010 e che quest’ anno siamo secondi in classifica.
Quello che chiediamo è solo più attenzione alle necessità primarie di tutti noi. Non siamo tutelati né a livello medico né a livello organizzativo, non ci sono né strutture né materiale sanitario; non abbiamo nemmeno le fasciature, figuriamoci se si può pretendere un’ infermeria, un fisioterapista o una qualsiasi forma di garanzia o assistenza esterna quando ci si infortuna durante le partite o gli allenamenti. Spesso da parte della dirigenza non c’è nemmeno preoccupazione e interessamento nei giorni successivi; dopo un infortunio, molti di noi sono costretti a provvedere personalmente e a proprie spese alle cure e alle terapie del caso.
Siamo una squadra di serie B che non ha nemmeno l’ abbigliamento e il materiale sportivo necessari per presentarsi dignitosamente agli avversari. Non è una questione di soldi ma di un inesistente attaccamento a questi colori e a questa maglia da parte del presidente e dei suoi collaboratori; attaccamento che invece ha spinto ognuno di noi a continuare a giocare e ad  allenarsi per la squadra e l’ allenatore che ci ha visto  crescere fisicamente e moralmente. Noi non abbiamo mai “mollato”, non ci siamo mai sottratti al nostro  impegno sportivo, non abbiamo mai perso di vista  l’ essenza del rugby e la passione per questo gioco  che è sempre viva in noi. Quando, però, si arriva al  campo e per mesi non si vede mai nessuno della dirigenza,  viene da chiedersi perché dobbiamo faticare in mezzo  al fango, perché fare i chilometri per venire agli  allenamenti, perché sottrarre tempo ai nostri doveri,  allo studio, al lavoro o anche ad altri nostri interessi.
Siamo abbandonati a noi stessi, senza nessun punto di riferimento, nessun rappresentante della Società  che si interessi minimamente al lavoro che si svolge  durante la settimana.
In fondo ciò che si richiede sarebbe semplice da  ottenere se loro, solo per un momento, condividessero il nostro stesso entusiasmo.

I ragazzi della Prima Squadra del Rugby Frascati

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

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