Intervistato ieri dal quotidiano locale La Voce di Rovigo, Umberto Casellato ha parlato del suo futuro a meno di due settimane dalla finale scudetto sfiorata con i bersaglieri. Nonostante il progetto in corso d’opera per la nascita di una nuova società di capitali che guidi i rossoblu, il tecnico dovrebbe restare «Sembra che tra me e Zambelli, Costato e Bullo, i tre promotori dell’iniziativa, ci sia un bel rapporto di fiducia reciproca – ammette Casellato nell’intervista – Non ho ancora firmato alcun contratto, ma da parte mia c’è l’intenzione di restare a Rovigo perchè penso che qui si possa costruire qualcosa di duraturo. Quando si ricevono delle gratifiche a livello personale, anche solo camminando per la strada, è sempre piacevole. Io in genere guardo molto più a queste cose piuttosto che al lato economico ho sempre bisogno di vedere intomo a me passione e voglia, ingredienti che qui a Rovigo non mancano di certo».
A convincere il trevigiano vi sarebbe poi l’idea di una riunificazione di tutte le squadre rossoblu, dalle giovanili al Super12, in un’unica società, un progetto fortemente voluto dal gruppo di imprenditori che guiderebbe la nuova società, che renderà però necessaria la presenza di un coordinatore degli allenatori. Una posizione per cui Jean Luc Sans resta l’obiettivo numero uno. «Sono stato io a segnalare il suo nome alla società. Lo conosco bene e so come lavora, la sua è una scuola rugbistica molto vicina al mio credo. Al momento ci sono, però, alcune difficoltà burocratiche legate al contratto» ha svelato Casellato, che si è poi lasciato andare ad alcune considerazioni sulla squadra. «In questo momento bisogna scegliere – ha detto – lasciandosi alle spalle il cuore e la stagione appena conclusa. Occorre pensare solo al futuro e alla prossima annata. Se riuscissi a far rimanere quasi tutti i miei attuali giocatori, la stagione 2009/2010 diventerebbe solo il punto di partenza di un progetto più lungo. Per molti giocatori diventerà fondamentale anche l’ingaggio, dal momento che andiamo verso una inevitabile riduzione dei budget».
Lascia un commento