Decreto Dignità, un problema economico per lo sport italiano?

Che l’introduzione del divieto di pubblicità di giochi e scommesse (legge n.96 del 2018 ) potesse essere un problema per il mondo dello sport italiano credo fosse cosa assai semplice da capire, basta dare uno sguardo al calcio italiano e vederne gli sponsor con marchi come MarathonBet sulla maglia della Lazio (main sponsor) o Eurobet e SportPesa (retro sponsor di Chievo Verona e Torino FC), per capirne la portata economica.

«Non è difficile immaginare, pertanto, i danni economici anche ingenti che questo provvedimento legislativo creerà per il mondo del calcio. E, più in generale, anche in altri mondi sportivi (basket, volley, rugby, motori, ecc.)» 

SPORTECONOMY

L’articolo 9 rubricato come “Divieto di pubblicità giochi e scommesse”, infatti vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo. Dal 1 gennaio dunque dovrebbero così scomparire gli sponsor di maglia, ma anche anche led/rotor pubblicitari a bordo campo, per non parlare degli spot televisivi ormai così familiari… sempre che non si trovi un’interpretazione “meno restrittiva”…

E’ molto interessante in tal senso un articolo di SportEconomy, che analizza la norma sottolineando come i contratti in essere resteranno in vigore ancora per un po’, mentre in ballo ci sono multe da almeno 50mila euro alla volta… e Marcel Vulpis parla chiaramente di « errore tecnico, anche grossolano, che conferma l’assoluta mancanza di conoscenza del mondo dello sport da parte dei tecnici del MISE/Min.Lavoro, che hanno “suggerito” (sbagliando) al ministro Luigi Di Maio questa norma»

https://www.sporteconomy.it/sponsor-di-maglia-vietate-nel-calcio-italiano.-il-decreto-dignita-inizia-a-generare-danni-per-i-club/

Ovviamente in Italia i soldi veri girano nel calcio, ma il pericolo non è da sottovalutare nemmeno per gli altri sport, benché né la FIR né Benetton Treviso e Zebre abbiano sponsorizzazioni di questo tipo in essere.

E che succede all’estero? Il trend iniziato con il Football e che si sta ora allargando al rugby vede le scommesse prendere il posto della birra sulle maglie dei club. Sponsorizzare una squadra di rugby, così come di calcio, è cosa assai normale per le società di scommesse in UK: si tratta del modo più rapido per attirare l’attenzione di un pubblico perfettamente “in target” e aumentare la propria brand awareness, anche a livello internazionale (https://www.therugbypaper.co.uk/guest-blogs/31522/why-do-gambling-companies-sponsor-rugby-teams/).
Pecunia not olet e dopotutto sono i britannici i re delle scommesse, appare dunque “normale” che il focus sia orientato su altri punti di vista, come la ludopatia di giocatori professionisti e addetti ai lavori, e come evitare che questi possano “influenzare” i risultati delle partite e minare così la credibilità del sistema rugby. Un tema interessante e relativamente “giovane” a cui RugbyWorld ha dedicato un approfondimento solo alcuni mesi fa… buona lettura!

Qualcosa però sta cambiando anche Oltremanica, stando almeno ad un numero crescente di articoli sul tema, ecco un piccolo esempio https://www.irishtimes.com/sport/soccer/english-soccer/numbers-of-clubs-sponsored-by-gambling-firms-still-on-the-rise-1.3581844

Kingspan continuerà a sponsorizzare Ulster per altri 4 anni.

È un legame solido quello che unisce Kingspan, colosso dell’edilizia eco sostenibile e l’Ulster Rugby. Dal 1999 infatti queste due realtà collaborano per, riprendendo le parole Pat Freeman  AD dell’azienda inglese,  “portare nuove generazioni di giocatori e tifosi ad amare questo sport”.

Un esempio virtuoso di impresa che investe nel sociale e nello sviluppo culturale del proprio territorio che sembra voler perdurare ancora a lungo infatti, dopo l’acquisto a titolo decennale dei diritti di denominazione dello stadio di Ulster, Kingspan ha rinnovato fino al 2023 il ruolo di main jersey sponsor  della prima squadra.

Grande entusiasmo traspare proprio dalle parole del già citato amministratore delegato di Kingspan Water & Energy

Siamo molto lieti di estendere la nostra sponsorizzazione di Ulster Rugby per altri quattro anni. Ulster è il luogo dove è stata fondata Kingspan ed è la base da cui siamo partiti per crescere e  diventare un’azienda globale attiva in oltre 70 paesi” 

“noi ci identifichiamo nell’impegno che i giocatori mettono in campo attraverso il lavoro di squadra e nell’orgoglio che esprimono giocando al massimo livello. Noi come azienda speriamo che il nostro aiuto possa portare le nuove generazioni ad amare questo sport”.

Felicitazioni arrivano anche da  Fiona Hampton responsabile del marketing del club di Belfast:

“Siamo lieti di continuare la nostra collaborazione con Kingspan. È una partnership a lungo termine che vede due marchi internazionali uniti per perseguire  valori e aspirazioni comuni.”

 

Le entrate dei Leicester Tigers hanno superato quota £20 milioni nell’esercizio 2017/2018

Pare che la stagione 2017/2018 sia stata particolarmente proficua a livello economico per i Leicester Tigers. Da quanto emerge dal bilancio appena pubblicato infatti pare che le entrate del club inglese siano aumentate considerevolmente passando dai £19,7 milioni dello scorso anno ai £ 20,4 milioni dell’ultimo esercizio.

I maggiori fautori di questa crescita sembrano essere  gli introiti da sponsorizzazioni cresciuti addirittura dell 11% grazie all’ingresso di nuovi partner e alla consolidazione dei rapporti con quelli già esistenti.

Molto buoni anche i proventi derivanti della vendita dei biglietti, sono 250 000 in totale quelli venduti per le partite al Welford Road con una media record di 22883 spettatori a partita.

Risultati davvero incoraggianti che però non hanno permesso al club di chiudere in positivo, infatti il risultato prima delle imposte resta comunque in negativo di £ 991.000 contro i £686.000 dell’anno precedente. Situazione questa che si allinea a quella degli altri club della premiership come già trattato in precedenti articoli.

Il presidente del club Peter Tom ha commentato così i risultati economici della propria squadra:

“Lo sport professionistico è un mercato molto competitivo, soprattutto a livello d’élite. Il  prestigio dei Lecester Tigers ci permette comunque di stabilire relazioni gratificanti con i nostri partner commerciali e di godere allo stesso tempo di un ampio supporto  durante le partite. “

“Il club ha raggiunto redditi da record in molte aree durante il 2017/18, sviluppando relazioni commerciali e accogliendo più di 250 000 fan nelle partite di Premiership al Welford Road. Siamo molto grati a tutti coloro che supportano  il club perché ognuno di loro ha un ruolo fondamentale nel business. I nostri sostenitori danno un incredibile impulso alla squadra”. 

 

 

 

Partnership quinquennale tra Erreà Sport e i Centurioni

Una partnership tecnica frutto di un rapporto già consolidato e di una condivisione di obiettivi e progetti è stato sottoscritto tra I Centurioni Rugby Lumezzane ed Erreà Sport, azienda italiana specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico sportivo e che rappresenta oggi una realtà internazionale vista la sua presenza in oltre 80 Paesi nel mondo.

L’accordo, della durata quinquennale, prevede, innanzitutto, la fornitura esclusiva di abbigliamento tecnico Erreà a tutti i membri del club rossoblu. Inoltre, la club house, che sorgerà presso il centro sportivo “Dei Pini”, i cui lavori prenderanno il via nelle prossime settimane, ospiterà un corner espositivo dell’abbigliamento Erreà, dove i tesserati della società rossoblu, ma anche i clienti del ristorante e del bar che sorgeranno, potranno prendere visione delle ultime novità del brand.

E ancora, Erreà affiancherà I Centurioni Rugby Lumezzane nell’organizzazione di eventi, siano essi rivolti ai propri tesserati che promozionali. Un esempio è rappresentato dal pomeriggio di porte aperte che si terrà sabato 29 settembre, a partire dalle 16, dove ai partecipanti (l’iniziativa è rivolta a ragazzi dai 5 ai 13 anni di età) Erreà donerà una t-shirt interamente personalizzata.

«La partnership con Erreà rappresenta un motivo di grande soddisfazione per il nostro club – commenta il General Manager de I Centurioni Rugby Lumezzane Luca Raza – e costituisce un’evoluzione proficua del rapporto commerciale iniziato negli anni scorsi. Da questa stagione Erreà riconosce nella nostra società la realtà di riferimento del suo marchio, per la nostra disciplina sportiva, in provincia di Brescia e ciò non può che rafforzare la nostra determinazione nel perseguimento del nostro progetto di sviluppo e crescita. La qualità dei materiali, delle realizzazioni e del servizio hanno portato il nostro club a scegliere Erreà come partner per i prossimi cinque anni. Periodo che per I Centurioni accoglierà snodi fondamentali nella propria storia».

«Siamo davvero soddisfatti di questa partnership che conferma e completa un rapporto molto positivo già in essere da tempo – ha dichiarato Massimo Perego, responsabile della Divisione Rugby di Erreà -. Siamo felici di mettere la nostra esperienza e passione per questo sport al servizio di una società organizzata e molto dinamica come I Centurioni Rugby Lumezzane. Daremo il massimo per lavorare insieme al meglio».

Contributi CONI per il 7’s, un tesoro mal speso?

Quanto si interessa il Comitato Olimpico per far crescere e promuovere una disciplina olimpica come il Rugby 7’s? E’ questa la domanda scomoda che pone oggi nel sul blog il giornalista Duccio Fumero:

http://www.r1823.it/2018/09/17/italseven-5-milioni-ma-dove-sono/

Una domanda rivolta al CONI oltre che nemmeno troppo indirettamente alla FIR, che forse non tiene conto del fatto che anche grazie a quel contributo l’attività della Federazione può andare avanti. Attività che vanno dalla formazione a più ampio raggio, fino alla partecipazione al Pro14 che attualmente non è sostenuta adeguatamente dal pubblico e da capitali privati, ma che qualche soddisfazione ci sta dando soprattutto negli ultimi 12 mesi. Fino anche alle tanto criticate accademie.. proprio un’Accademia 7’s sarebbe ai nastri di partenza. Tempi e modi sono temi che approfondiremo nel corso dell’anno, perché il 7’s è una disciplina imprescindibile in questo momento e anche l’Italia si sta finalmente adeguando. Il tema è caldo… per gennaio aspettiamoci interessanti novità…

Il Guinness Pro14 punta forte sull’OTT

Il Guinness Pro14 verrà trasmesso negli USA da ESPN fino al 2021. L’accordo pluriennale prevede per ogni stagione la trasmissione di 1o partite sui canali di ESPN e di 152 partite in streaming sul servizio ESPN+.  Burke Magnus, vicepresidente della programmazione di ESPN, ha dichiarato: «Il Guinness Pro14 è uno dei pilastri del rugby professionistico, con alcuni dei club più famosi e conosciuti al mondo. Aggiungerlo alla programmazione settimanale di ESPN+ e proponendolo inoltre agli spettatori sulle reti ESPN, è un fantastico passo in avanti rispetto alla programmazione esistente, per i tifosi appassionati del rugby e dello sport negli USA, ma  sarà anche d’aiuto per aumentare l’audience per il rugby di livello di alto livello internazionale».

https://www.pro14rugby.org/2018/08/31/espn-espn-networks-to-bring-guinness-pro14-rugby-to-us-fans-in-multi-year-agreement/

Il Pro14 tiene fede alla sua vocazione internazionale e abbraccia un numero sempre maggiore di potenziali spettatori grazie soprattuto alle piattaforme OTT come DAZN, che si è assicurata i diritti di trasmissione fino al 2021 anche per Canada, Germania, Svizzera e Austria. Diritti per il prossimo triennio che sono stati acquisiti anche dalla pay-tv SKY New Zealand, mentre Rugby Pass coprirà invece 24 nazioni nell’Asia Sud-Orientale.

http://www.rda.tv/rights/guinness-pro14-1

Nuovi accordi che garantiscono la copertura televisiva del Pro14 in 30 nuove nazioni, a testimonianza degli sforzi dell’organizzazione per far crescere l’ormai ex lega celtica. «Negli ultimi tre anni abbiamo lavorato duramente per far evolvere la nostra offerta per le emittenti, sia in casa che in tutto il mondo, e gli impegni triennali di DAZN, Sky New Zealand e Rugby Pass dimostrano che stiamo portando avanti questi sforzi» ha spiegato l’amministratore delegato Martin Anayi.

«Sappiamo che i fan delle nostre squadre sono sparsi per tutto il mondo e sono desiderosi di stare al passo con i loro club, ma abbiamo visto anche il desiderio dei tifosi di tutto il mondo di vedere il rugby veloce e divertente che il Guinness Pro14 offre anno dopo anno anno».

La scorsa primavera era già stato raggiunto un accordo con Premier Sport per la trasmissione delle 152 partite di Guinness Pro14 nel Regno Unito:

https://www.pro14rugby.org/2018/04/30/premier-sports-freesports-to-broadcast-every-guinness-pro14-game-from-2018-19/

Nell’era dello streaming over-the-top (OTT) ha ancora senso abbonarsi a Sky?

Stagione 2018/19, ha ancora senso essere abbonati a SKY? Son giorni che mi pongo questa domanda a dire il vero e in questo momento la bilancia propende più verso la disdetta, devo ammetterlo…

Ho sottoscritto il mio primo abbonamento in occasione della Rugby World Cup del 2007, durante la nascita di quella bellissima esperienza che era il settimanale lameta, tanto entusiasmo, molte difficoltà e un numero incredibile di notti in bianco passate a lavorare…  Erano gli anni del 6 Nazioni su La7 e Sky Sport trasmetteva molto più Rugby: Super 14, Tri Nations, Currie Cup, National Provincial Championship, Vodacom Cup, Ranfurly Cup, la Guinness Premiership, l’Heineken Cup e perfino l’EDF Energy Cup anglo-gallese e il Super 10 targato LIRE!

Stufo di streaming singhiozzanti e continua ricerche online, che per anni mi hanno comunque accompagnato per quanto non visibile in tv – indipendentemente da continui  e schizofrenici implementi di banda, di tecnologia e di Gigabit passano nel mobile dal 2G, al 3G, al 4G al prende al massimo ma non va nemmeno WhatsApp… – era stato così un passo imprescindibile investire nell’abbonamento a Sky, diventato poi negli anni una comodità imprescindibile, tant’è che da anni gli abbonamenti da me sottoscritti sono due: il primo, ormai decennale, rimasto a casa dei miei genitori e il mio, con qualche servizio in più per l’OnDemand.

Niente calcio, nonostante le innumerevoli offerte che mi sono state presentate nel corso degli anni, e la consapevolezza che difficilmente riesco a godermi le partite in diretta tv, il più delle volte le registro e me le guardo poi con calma, tant’è che varrebbe forse la pena – 6 Nazioni a parte, a quello non si rinuncia – di analizzarle attraverso uno dei vari servizi internazionali di video & statistiche a cui con Digidust Sport siamo abbonati.

Di giorno lavoro, la sera sono in giro per campi e club house, quando non vado in palestra od ho altro da fare… oppure lavoro al computer. Mi piace talvolta staccare la spina ed immergermi in uno, due, tre film… uno dopo l’altro… ma davvero quanto spendo in un anno di Sky Cinema + Sky Base è molto meno di quel che potrei fare con un abbonamento NetFlix + noleggiare film on demand con la mia Apple TV (AirPlay è la cosa più bella del mondo… anche x guardare il rugby in streaming)?

I conti in tal senso non me li sono ancora fatti, anche se “scoprire” di pagare 64,80 euro al mese per un abbonamento storico (che il servizio clienti mi sconsiglia di annullare in quanto ricco di vantaggi e il marketing sotto Natale solitamente dice che mi vorrebbe regalare un sacco di cose… ) e di pagarne sempre 64,80 per uno “recente” con servizi in più… ammetto mi abbia fatto girare un po’ i coglioni… tanto quanto scoprire che ho comunque delle penali, tanto più che nel fare il trasferimento di residenza al storicità anche del secondo si è annullata, dando il via ad una sorta di altro lunghissimo “periodo di incubazione” … se ci aggiungiamo i costi pagati per il trasferimento e il fatto che il decoder ogni tanto ci inceppa e mi fa disperare…

Certo lo Sport c’è ed è prodotto da Dio, ma anche qui la proposta mi sembra si stia sempre più appiattendo “Buffa Racconta” e certe produzioni su Sky Atlantis sono fantastiche.. così come i canali che sfrutto di più sono quelli dal 400 in poi, con Sky Arte su tutti… ecco Sky Arte mi dispiacerebbe perderlo. Per dirla alla Ricky Gervais «Ho smesso di guardare tv spazzatura: ora, a casa, guardo solo ore e ore di Discovery Channel e History Channel…Chiedetemi qualsiasi cosa su squali e nazisti».

Certo però che con 388,80 € l’anno per il solo Cinema (in 2 abbonamenti)…. un abbonamento Premium a Netflix (13,99 € al mese…) ci sta alla grande… ci metto anche DAZN che non possono farne certo a meno. In realtà ho iniziato a ragionare sul mio abbonamento a Sky proprio nel momento in cui ho cercato di abbonarmi a DAZN tramite Sky.it, ma ho trovato il “Fai da te” talmente poco intuitivo, da essere costretto a fermarmi e riflettere su quanto stavo facendo… (questo non dovrebbe accadere in un E-commerce, così come non si dovrebbe mai ostacolare un utente intento a modificare un servizio, potrebbe partire che con l’intenzione di togliere un pacchetto mai utilizzato come i cartoni animati –  ma via quelli via anche alcuni dei canali che tanto mi piacciono… –  e finire col chiudere ogni rapporto con te…).

Dicevamo di DAZN… 9,99 €/mese per vedere Guinness Pro14 e Champions Cup! Sperando che anche qui non ci facciano vedere solo 1 partita, pur avendo altri diritti… sarebbe frustrante. A questo si aggiunge anche quel calcio che non ho mai voluto pagare a parte… Il tutto visibile su due dispositivi diversi contemporaneamente, connettendo fino a 6 dispositivi… Smart Tv, Apple TV, Android TV e altro… andrà anche con quella TIM Vision che mi han dato con la connessione in fibra e non ho mai installato?
Se anche così non fosse, me la posso vedere tranquillamente con l’app… mentre Sky Go l’ho usato davvero poco e lo pago… e potrei anche pensare di regalarmi una PlayStation®4 o Xbox One e vederla lì… uno sparatutto anti stress a volte ci starebbe in effetti…

Se ci mettiamo che al SuperRugby in fondo ho sempre preferito qualcosa di più nostrano, più appunto battaglia di trincea in mezzo al fango… vien voglia di rinnovare anche l’Eurosport Player a 49,99 €, l’anno intero! Ed ecco un’altra scorpacciata di sport e per gli appassionati dell’ovale e gli addetti ai lavori, una finestra aperta Oltralpe sulla ProD2!

Si, in effetti vi starete chiedendo – se siete arrivati fin qua – che sto aspettando ancora? Probabilmente sono gli stessi conti che vi state facendo pure voi. Metteteci anche che ho sempre trovato Michela Ponzani decisamente più sexy di Diletta Leotta (RAI3 è stato davvero un brutto tiro sostituire il suo «Il tempo e la storia» con «Passato e presente» e con Paolo Mieli…) e la risposta è decisamene facile… ma nel 2019 c’è la World Cup in Giappone!!! Sì, la Coppa del Mondo da sola potrebbe bastare per restare abbonati… mettiamoci poi SuperRugby e Test Match internazionali… o forse è un mero discorso di comodità?

Dopotutto non sono un nativo digitale, ma un Millennial nel senso più originale del termine, uno della prima Generazione Y (i nati tra il 1980 e la fine degli anni ’90 ndr), ho 37 anni e sono cresciuto accompagnando i miei pomeriggi con i cartoni animati su Italia 1, non sono un nativo digitale, sono diventato grande facendo Zapping e non ho potuto che apprezzare il moltiplicarsi dell’offerta a portata di telecomando. Apprezzo la tecnologia, di web e di computer tutto sommato me ne intendo. Ho acquistato il mio primo personal computer nel 1992 (un 286 IBM con un Dos 6.2… che ho imparato ad usare per giocare a Wolf 3D…) e da allora ho seguito tutta l’evoluzione della tecnologia, ma non avrò mai l’approccio di un nativo digitale come potrebbe essere un diciottenne come mio fratello David, classe 2000, o di ragazzi ancor più giovani. Mi piace ancora l’idea di accendere la Tv e vedere cosa fanno, andando poi a scegliere un’alternativa, ma in un unico apparato.

Mentre i contenuti migrano sempre di più verso l’On Demand, inizio così un po’ a sentirmi la versione moderna della nonna che guarda ancora Rete4 – ma alla Radio ho sentito che anche Rete4 ora è tutta nuova -, mentre vedo che la TV in chiaro trasmette ancora certi telefilm che regalano una dimensione di tranquillità, mentre tengono il mondo bloccato sul finire degli anni ’80, tra l’A-Team e  Jessica Fletcher. Viene intanto a delinearsi una frammentazione, di piattaforme e contenuti, parallelamente ad una sorta di spaccatura quasi generazionale. Da una parte il caro e comodo, dall’altra realtà che usano logiche decisamente diverse da quelle dei network tv tradizionali e che hanno tariffe basse, servizi incrementali, contenuti su richiesta e su misura… una sorda di “modello iTunes”… che non a caso è con Amazon la maggior fonte di spesa online per molti di noi (io per primo). Cambiano i tempi, ma cambiano anche le sfide per lo sport Italiano. Si passa dal guardo quello che mi fan vedere, al sono io che scelgo di volta in volta cosa vedere e quanto voglio/posso pagare per vedere quel contenuto.

Il Rugby avrebbe bisogno di contenuti in chiaro, si dice da sempre, ma in un mondo in cui i contenuti potrai sempre più selezionarli ed andarci a cercare, siamo sicuri di avere il giusto approccio nel cercare la soluzione?  Il futuro è nell’OTT, nei canali streaming. Sarà uno dei temi che su RugbyMercato nel tempo approfondiremo, cercando il più possibile contributi davvero competenti sul tema, in cui chi ha meno di 35 anni è su Instagram, è forse venuto il momento di cambiare approccio per coinvolgere veramente le persone…

Nel frattempo però resta il grande quesito… ha davvero ancora senso mantenere i miei due abbonamenti a Sky?

CVC Capital Partners pronta ad offrire £275 milioni di sterline per acquistare la Premiership Rugby!

Secondo indiscrezioni del Times la società finanziaria con sede a Lussemburgo, già proprietaria in passato di Formula 1 ( ceduta nel 2016 per circa 20 miliardi di euro) e di Dorna (la società di management che gestisce la MotoGP)  sarebbe pronta a incontrare il consiglio direttivo della lega inglese, sul piatto £275 milioni per acquistare il 50%+1 delle azioni della Gallagher Premiership.

Se ciò avvenisse sarebbe il più grande accordo finanziario mai stipulato nella storia del rugby mondiale

Una vera manna dal cielo per i club d’oltremanica che come avevamo evidenziato in un precedente articolo non versavano in condizioni economiche particolarmente favorevoli con una perdita complessiva stimata per i club di circa £28,5 milioni per la stagione 2016/2017.

Ricordiamo che i principali introiti del campionato provengono dai diretti televisivi di proprietà di BT sports fino al 2021 e il nuovo contratto di sponsorizzazione con la compagnia di assicurazione americana Gallagher stipulato lo scorso aprile.

Tuttavia l’accordo proposto da CVC potrebbe creare ulteriori attriti tra la Rugby Football Union (RFU) e i club. E’ sottinteso ovviamente che la società di private equity agisca, nonostante l’importante cifra, con un discreto margine di profitto e sebbene i club abbiano a lungo cercato  mezzi per finanziarsi la proposta del possibile acquirente pare sia comunque inferiore alle aspettative delle squadre.  Sempre secondo il rapporto del Times, ci sarebbero  stati anche altri tentativi di approccio inconcludenti.

Il portavoce della RFU ha comunque dichiarato:

“questo interesse è sicuramente una notizia molto positiva per la Premiership e riflette la crescente attrattiva internazionale che sta generando. La decisione al riguardo tuttavia non è imminente”

 

 

Salvataggio Blues Rugby, la federazione Neozelandese acquisterà il 40% delle azioni societarie

La federazione neozelandese ha avviato le trattative per acquistare il 40% delle azioni del club di Auckland, nella speranza di portare stabilità e una miglior capacità decisionale all’interno di una squadra la cui gestione nelle ultime sette stagioni è stata quanto mai caotica.

La trattativa è cominciata qualche mese fa e sembra coinvolgere, oltre alla New Zeland Rugby, l’azionista Murray Bolton, ex Ceo di skellerup, grossa azienda neozelandese specializzata nei prodotti per l’industria lattiero-casearia, pronto a cedere il suo pacchetto azionario valutato intorno ai $5 milioni.

La federazione sembra stia intervenendo spinta dalle preoccupanti statistiche, che viste le stagioni poco brillanti del club, vedono un rilevante calo di popolarità del rugby nella Regione di Auckland e nell’omonimo capoluogo, che ricordiamo essere il più popolato della Nuova Zelanda con 1,4 milioni di abitanti.  La NZR è quindi pronta a assistere un club chiave per il panorama neozelandese in apparente difficoltà e sembra averne individuato nell’asset societario confusionale l’origine dei problemi.

Un cambio di rotta rimarcato arriverà anche dal cambio di presidenza infatti Tony Carter negli scorsi mesi aveva annunciato le imminenti dimissioni ritenendo che la squadra avesse bisogno di una figura con alle spalle maggior esperienza nel rugby:

“Dal mio punto di vista il consiglio ha bisogno di una figura con più esperienza nel rugby e per questo motivo ho comunicato al consiglio che è tempo per me di farmi da parte e consentire agli azionisti di prendere in considerazione qualcuno che possa dare un maggiore contributo”

Detto ciò se si realizzerà la manovra della federazione sembra essere un’operazione provvisoria atta a riparare in fretta alcune dinamiche all’interno della società per poi rivendere il pacchetto azionario una volta individuate figure in grado di riportare il club all’apice del Super Rugby.

Guinness Pro14 al via su DAZN, che sia la volta buona?

DAZN è  entrata nel mondo dello sport italiano dalla porta principale, pronta a mutare il modo di fruire lo sport del grande pubblico italiano, ma non sono mancati i disservizi e le polemiche in occasione delle prime trasmissioni in streaming della Seria A TIM di calcio. La piattaforma di streaming trasmette infatti in esclusiva 114 partite della Serie A TIM (3 per giornata), tutte le partite di Serie B, La Liga e Ligue 1, il meglio di Copa Libertadores, Copa Sudamericana, FA Cup e EFL Cup, oltre a un’ampia offerta multi-sport composta da sport americani, il nostro amato rugby, ma anche sport da combattimento e molto altro.

Tutto questo con un’unica tariffa di €9,99 al mese, con il primo mese di prova gratuita e la possibilità di disdire l’abbonamento in ogni momento.  Disponibile su una vasta gamma di device connessi a Internet, tra cui Smart TV, PC, smartphone, tablet e console di gioco. Per ogni account DAZN è possibile associare fino a 6 dispositivi, di cui 2 utilizzabili contemporaneamente. Tariffa che risulta poi agevolata per quanti hanno già un abbonamento Skyhttp://www.sky.it/pacchetti-offerte/sky-calcio/dazn.html

L’impatto con gli utenti italiani però non è certo stato dei più incoraggianti, il pubblico ha infatti subito lamentato importanti problemi di rallentamento, fino ad arrivare al blocco delle immagini, con lo streaming di Lazio-Napoli, in particolare nel secondo tempo. Tant’è che il ceo di DAZN James Rushton ha pubblicamente dovuto chiedere scusa ai telespettatori italiani, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

«Per prima cosa – ha spiegato James Rushton–  diciamolo chiaramente: avendo i tifosi al centro del nostro business qualsiasi problema che impatta sull’esperienza di Dazn da parte dei fan è un problema serio e, ovviamente, ci rammarichiamo per i disagi che i tifosi hanno potuto avere. Dazn monitora la sua pila tecnologica e le relative prestazioni per il consumatore finale in tempo reale utilizzando oltre 250 punti dati individuali. Ciò significa che abbiamo avuto assoluta chiarezza delle prestazioni della piattaforma, incluso il peggioramento del servizio nei primi 20 minuti del secondo tempo di Lazio-Napoli. Considerate che le partite Dazn di Serie A di sabato e domenica sono state il più grande e il secondo più grande evento in streaming mai trasmesso in Italia. Abbiamo avuto enormi numeri di registrazioni e la nostra audience ha raggiunto il picco con 440mila dispositivi simultanei all’84’ di Sassuolo-Inter. All’inizio della ripresa di Lazio-Napoli abbiamo avuto un peggioramento della performance, relativo a un singolo Cdn (i Cdn sono reti di server per la distribuzione dei contenuti audiovisivi che gli operatori acquistano per avere una capacità aggiuntiva, ndr). Ciò ha generato il re-buffering (quando l’immagine si impalla, ndr) su tutti i tipi di dispositivi che ha impattato sul 10% di tutti gli utenti per un periodo di 20 minuti, per un totale di 52 secondi di media a utente».

Il problema secondo Rushton era però stato prontamente risolto, tant’è che il manager aveva sottolineato come il sistema DAZN sia pronto a supportare un mercato in forte crescita: se già in occasione del debutto i tre principali dispositivi da salotto hanno fatto registrare una velocità media di oltre 5 MBps, sufficienti per garantire un’immagine HD di alta qualità per l’utente, ancor meglio avrebbero fatto registrare le applicazioni mobile, mentre il futuro sarebbe rappresentato da una crescita per varietà e numero degli accesso da dispositivi da salotto quali PS4, Xbox One, tutte le principali smart TV, Chromecast, Apple TV, Firestick, TIM Vision e il nuovo decoder Sky Q.

Non vi sarebbe così nulla da imputare alla debole infrastruttura informatica del Paese, l’Italia ha infatti è al secondo posto in Europa nella non certo gloriosa classifica della peggio velocità media di connessione, con solo 8,73 MB al secondo (fonte Net Index Data): «L’attuale infrastruttura italiana non è un problema per noi. In occasione del nostro picco di audience domenica sera, Dazn stava utilizzando circa il 30% della capacità che avevamo a disposizione attraverso i nostri partner Cdn e continueremo a lavorare duramente con loro per migliorare costantemente il servizio».

Peccato però che la verifica “sul campo” di tutto questo non sia andata propriamente nel migliore dei modi: centinaia di utenti avrebbero infatti segnalato una “pessima la qualità nella trasmissione delle partite di serie A Lazio-Napoli, Sassuolo-Inter, Napoli-Milan, SPAL-Parma fruite su DAZN” dove si sono avuti “pixel al posto dei giocatori, blocco del segnale, difficoltà ad avviare l’applicazione, buio nei primi 20 minuti”. Segnalazioni raccolte da Altroconsumohttps://www.altroconsumo.it/azioni-collettive/disservizi-dazn

Altroconsumo che sta conducendo da tempo una battaglia contro il doppio abbonamento, presentando reclami alle società coinvolte (Perform Group/DAZN e Sky) e segnalando il tutto ad Antistrust e AGCOM, sostenendo che sia inaccettabile che il consumatore sia costretto a pagare di più senza avere in cambio un adeguato servizio.
Da due mesi, precisa l’organizzazione, sta seguendo da vicino la vicenda del doppio abbonamento che i consumatori hanno dovuto sottoscrivere per accedere all’intera offerta televisiva del campionato di calcio in Tv. Altroconsumo ha chiesto alla Lega Calcio di evitare lo spacchettamento e alle società di scongiurare il doppio abbonamento che ha comportato un esborso economico per i tifosi, adesso anche beffati dai disservizi.
«Nelle settimane scorse abbiamo assistito al rimpallo da parte degli operatori per giustificare i disservizi –  il commento di Ivo Tarantino, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo – Noi non ci stiamo: i consumatori stanno pagando e non devono fare da tester per le nuove piattaforme. Diciamo no allo spacchettamento e al doppio abbonamento, e non è ammissibile che nonostante tutto i tifosi debbano subire anche disservizi nella fruizione delle partite».
Proprio sulla base di quest’iniziativa e di altre segnalazioni, sia di privati cittadini che di altre associazioni di consumatori, l‘Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato così due procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti dei consumatori nei confronti di SKY Italia S.r.l. e anche di Perform, società inglese proprietaria di Dazn, “con riferimento alla commercializzazione dei pacchetti delle partite di calcio per la stagione 2018-2019”.
Nel frattempo, se l’impatto sugli utenti del calcio non è stato dei migliori, oggi scopriremo come sarà il servizio per quanti seguono la palla ovale: la piattaforma di streaming trasmetterà infatti, in diretta e on-demandtutte le partite di regular season di Zebre Rugby e Benetton Rugby, oltre ai playoff, alle semifiinalie alla finale per il titolo.

Il primo appuntamento per gli appassionati di rugby su DAZN è previsto per le 20.35 di oggi venerdì 31 agosto, quando allo Stadio “Sergio Lanfranchi” di Parma i padroni di casa delle Zebre affronteranno i sudafricani dei Southern Kings, con il commento di Gianluca Barca e dell’ex mediano di mischia azzurro Paul Griffen.

Domani, sabato 1 settembre, prende invece il via da Newport, contro i gallesi dei Dragons, l’avventura del Benetton Rugby. Il match su DAZN verrà commentato, a partire dalle 20.35, da Federico Meda e dall’ex stella della Nazionale Italiana Rugby Mauro Bergamasco.

Che dire, non resta che augurarci che sia la volta buona e che il servizio sia realmente al di sopra delle aspettative, per il bene stesso del nostro Rugby, che necessita di una cassa di risonanza importante e fruibile dal più alto numero di utenti possibile.

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