Stagione 2018/19, ha ancora senso essere abbonati a SKY? Son giorni che mi pongo questa domanda a dire il vero e in questo momento la bilancia propende più verso la disdetta, devo ammetterlo…
Ho sottoscritto il mio primo abbonamento in occasione della Rugby World Cup del 2007, durante la nascita di quella bellissima esperienza che era il settimanale lameta, tanto entusiasmo, molte difficoltà e un numero incredibile di notti in bianco passate a lavorare… Erano gli anni del 6 Nazioni su La7 e Sky Sport trasmetteva molto più Rugby: Super 14, Tri Nations, Currie Cup, National Provincial Championship, Vodacom Cup, Ranfurly Cup, la Guinness Premiership, l’Heineken Cup e perfino l’EDF Energy Cup anglo-gallese e il Super 10 targato LIRE!
Stufo di streaming singhiozzanti e continua ricerche online, che per anni mi hanno comunque accompagnato per quanto non visibile in tv – indipendentemente da continui e schizofrenici implementi di banda, di tecnologia e di Gigabit passano nel mobile dal 2G, al 3G, al 4G al prende al massimo ma non va nemmeno WhatsApp… – era stato così un passo imprescindibile investire nell’abbonamento a Sky, diventato poi negli anni una comodità imprescindibile, tant’è che da anni gli abbonamenti da me sottoscritti sono due: il primo, ormai decennale, rimasto a casa dei miei genitori e il mio, con qualche servizio in più per l’OnDemand.
Niente calcio, nonostante le innumerevoli offerte che mi sono state presentate nel corso degli anni, e la consapevolezza che difficilmente riesco a godermi le partite in diretta tv, il più delle volte le registro e me le guardo poi con calma, tant’è che varrebbe forse la pena – 6 Nazioni a parte, a quello non si rinuncia – di analizzarle attraverso uno dei vari servizi internazionali di video & statistiche a cui con Digidust Sport siamo abbonati.
Di giorno lavoro, la sera sono in giro per campi e club house, quando non vado in palestra od ho altro da fare… oppure lavoro al computer. Mi piace talvolta staccare la spina ed immergermi in uno, due, tre film… uno dopo l’altro… ma davvero quanto spendo in un anno di Sky Cinema + Sky Base è molto meno di quel che potrei fare con un abbonamento NetFlix + noleggiare film on demand con la mia Apple TV (AirPlay è la cosa più bella del mondo… anche x guardare il rugby in streaming)?
I conti in tal senso non me li sono ancora fatti, anche se “scoprire” di pagare 64,80 euro al mese per un abbonamento storico (che il servizio clienti mi sconsiglia di annullare in quanto ricco di vantaggi e il marketing sotto Natale solitamente dice che mi vorrebbe regalare un sacco di cose… ) e di pagarne sempre 64,80 per uno “recente” con servizi in più… ammetto mi abbia fatto girare un po’ i coglioni… tanto quanto scoprire che ho comunque delle penali, tanto più che nel fare il trasferimento di residenza al storicità anche del secondo si è annullata, dando il via ad una sorta di altro lunghissimo “periodo di incubazione” … se ci aggiungiamo i costi pagati per il trasferimento e il fatto che il decoder ogni tanto ci inceppa e mi fa disperare…
Certo lo Sport c’è ed è prodotto da Dio, ma anche qui la proposta mi sembra si stia sempre più appiattendo “Buffa Racconta” e certe produzioni su Sky Atlantis sono fantastiche.. così come i canali che sfrutto di più sono quelli dal 400 in poi, con Sky Arte su tutti… ecco Sky Arte mi dispiacerebbe perderlo. Per dirla alla Ricky Gervais «Ho smesso di guardare tv spazzatura: ora, a casa, guardo solo ore e ore di Discovery Channel e History Channel…Chiedetemi qualsiasi cosa su squali e nazisti».
Certo però che con 388,80 € l’anno per il solo Cinema (in 2 abbonamenti)…. un abbonamento Premium a Netflix (13,99 € al mese…) ci sta alla grande… ci metto anche DAZN che non possono farne certo a meno. In realtà ho iniziato a ragionare sul mio abbonamento a Sky proprio nel momento in cui ho cercato di abbonarmi a DAZN tramite Sky.it, ma ho trovato il “Fai da te” talmente poco intuitivo, da essere costretto a fermarmi e riflettere su quanto stavo facendo… (questo non dovrebbe accadere in un E-commerce, così come non si dovrebbe mai ostacolare un utente intento a modificare un servizio, potrebbe partire che con l’intenzione di togliere un pacchetto mai utilizzato come i cartoni animati – ma via quelli via anche alcuni dei canali che tanto mi piacciono… – e finire col chiudere ogni rapporto con te…).
Dicevamo di DAZN… 9,99 €/mese per vedere Guinness Pro14 e Champions Cup! Sperando che anche qui non ci facciano vedere solo 1 partita, pur avendo altri diritti… sarebbe frustrante. A questo si aggiunge anche quel calcio che non ho mai voluto pagare a parte… Il tutto visibile su due dispositivi diversi contemporaneamente, connettendo fino a 6 dispositivi… Smart Tv, Apple TV, Android TV e altro… andrà anche con quella TIM Vision che mi han dato con la connessione in fibra e non ho mai installato?
Se anche così non fosse, me la posso vedere tranquillamente con l’app… mentre Sky Go l’ho usato davvero poco e lo pago… e potrei anche pensare di regalarmi una PlayStation®4 o Xbox One e vederla lì… uno sparatutto anti stress a volte ci starebbe in effetti…
Se ci mettiamo che al SuperRugby in fondo ho sempre preferito qualcosa di più nostrano, più appunto battaglia di trincea in mezzo al fango… vien voglia di rinnovare anche l’Eurosport Player a 49,99 €, l’anno intero! Ed ecco un’altra scorpacciata di sport e per gli appassionati dell’ovale e gli addetti ai lavori, una finestra aperta Oltralpe sulla ProD2!
Si, in effetti vi starete chiedendo – se siete arrivati fin qua – che sto aspettando ancora? Probabilmente sono gli stessi conti che vi state facendo pure voi. Metteteci anche che ho sempre trovato Michela Ponzani decisamente più sexy di Diletta Leotta (RAI3 è stato davvero un brutto tiro sostituire il suo «Il tempo e la storia» con «Passato e presente» e con Paolo Mieli…) e la risposta è decisamene facile… ma nel 2019 c’è la World Cup in Giappone!!! Sì, la Coppa del Mondo da sola potrebbe bastare per restare abbonati… mettiamoci poi SuperRugby e Test Match internazionali… o forse è un mero discorso di comodità?
Dopotutto non sono un nativo digitale, ma un Millennial nel senso più originale del termine, uno della prima Generazione Y (i nati tra il 1980 e la fine degli anni ’90 ndr), ho 37 anni e sono cresciuto accompagnando i miei pomeriggi con i cartoni animati su Italia 1, non sono un nativo digitale, sono diventato grande facendo Zapping e non ho potuto che apprezzare il moltiplicarsi dell’offerta a portata di telecomando. Apprezzo la tecnologia, di web e di computer tutto sommato me ne intendo. Ho acquistato il mio primo personal computer nel 1992 (un 286 IBM con un Dos 6.2… che ho imparato ad usare per giocare a Wolf 3D…) e da allora ho seguito tutta l’evoluzione della tecnologia, ma non avrò mai l’approccio di un nativo digitale come potrebbe essere un diciottenne come mio fratello David, classe 2000, o di ragazzi ancor più giovani. Mi piace ancora l’idea di accendere la Tv e vedere cosa fanno, andando poi a scegliere un’alternativa, ma in un unico apparato.
Mentre i contenuti migrano sempre di più verso l’On Demand, inizio così un po’ a sentirmi la versione moderna della nonna che guarda ancora Rete4 – ma alla Radio ho sentito che anche Rete4 ora è tutta nuova -, mentre vedo che la TV in chiaro trasmette ancora certi telefilm che regalano una dimensione di tranquillità, mentre tengono il mondo bloccato sul finire degli anni ’80, tra l’A-Team e Jessica Fletcher. Viene intanto a delinearsi una frammentazione, di piattaforme e contenuti, parallelamente ad una sorta di spaccatura quasi generazionale. Da una parte il caro e comodo, dall’altra realtà che usano logiche decisamente diverse da quelle dei network tv tradizionali e che hanno tariffe basse, servizi incrementali, contenuti su richiesta e su misura… una sorda di “modello iTunes”… che non a caso è con Amazon la maggior fonte di spesa online per molti di noi (io per primo). Cambiano i tempi, ma cambiano anche le sfide per lo sport Italiano. Si passa dal guardo quello che mi fan vedere, al sono io che scelgo di volta in volta cosa vedere e quanto voglio/posso pagare per vedere quel contenuto.
Il Rugby avrebbe bisogno di contenuti in chiaro, si dice da sempre, ma in un mondo in cui i contenuti potrai sempre più selezionarli ed andarci a cercare, siamo sicuri di avere il giusto approccio nel cercare la soluzione? Il futuro è nell’OTT, nei canali streaming. Sarà uno dei temi che su RugbyMercato nel tempo approfondiremo, cercando il più possibile contributi davvero competenti sul tema, in cui chi ha meno di 35 anni è su Instagram, è forse venuto il momento di cambiare approccio per coinvolgere veramente le persone…
Nel frattempo però resta il grande quesito… ha davvero ancora senso mantenere i miei due abbonamenti a Sky?