Studenti, sportivi, professionisti: Progetto Athena, eccellenza in Italia creata dal VII Rugby Torino

C’è Marco, 26 anni, nato tre-quarti ma convertito terza linea che al sogno della Serie A affianca l’obiettivo di laurearsi in chimica. Poi c’è Tommaso, 22 anni, corso di Ingegneria Aerospaziale nonché terza linea onnipresente in campo. E ancora Marco, 23 anni, tre quarti che oltre ad abbracciare l’ovale in campo culla il sogno di diventare insegnante. Tre ragazzi che, oltre al traguardo accademico, hanno in comune una passione ovale coltivata con la maglia del VII° Rugby Torino ideatore di un progetto brillante e innovativo nel panorama rugbistico italiano. Progetto Athena, il nome scelto, che accompagna tanti giovani rugbisti nel percorso di studi universitari, preparandoli così al mondo del lavoro affinché possano diventare un patrimonio per le aziende del territorio, un importante serbatoio da cui attingere i professionisti di domani. A capo di questo progetto c’è Salvo Lo Greco (foto), Project Manager di Athena che spiega così l’idea. ‘Con il progetto Athena ci riproponiamo due obiettivi principali: fare sport – rugby, nello specifico – di alto livello solo (o in prevalenza) con giocatori universitari e consentire a giovani provenienti da ogni parte d’Italia di frequentare l’Università di Torino, che vanta eccellenze come il Politecnico, e nel contempo consentire loro di coltivare e mantenere la passione per un’attività che miri all’eccellenza’.

Nelle fasi d’avvio, il VII° Rugby Torino ha iniziato a selezionare giovani studenti italiani che hanno maturato esperienza in campionati nazionali di alto livello, invitandoli a studiare a Torino e fornendo vitto e alloggio in cambio della loro partecipazione all’attività sportiva con i colori del VII° Torino.

‘Il nostro è un progetto unico nel panorama sportivo italiano – continua Lo Greco -. L’obiettivo è quello di accompagnare alla laurea giocatori (studenti) nella consapevolezza di fornire alle aziende sponsor-sostenitrici eccellenze abituate a perseguire obiettivi e raggiungere mete sempre più ambiziose. Giovani che il rugby ha abituato al team work, con reciproco sostegno, e che ben sapranno sfruttare quelle abilità apprese sui campi di gioco nel lavoro quotidiano’.

La selezione è basata su questi requisiti: percorso scolastico, curriculum sportivo e attitudine e volontà a trasferirsi a Torino per affrontare un percorso di studi importante e impegnativo; parallelamente, le aziende possono concedere ai giovani opportunità di formazione sostenendo il loro percorso sportivo e universitario.

Tre, al momento, gli sponsor coinvolti nel progetto Ahena: Tecnikabel, DPV e Befed.

‘Per crescere e consolidarsi – spiega il Project Manager -, Athena deve essere aiutata. Al momento, abbiamo 25 universitari coinvolti con tre aziende che sostengono il progetto. Partner consapevoli che quella intrapresa sia ormai l’unica via per consentire a giovani che vogliono fare sport di alto livello di ultimare gli studi universitari e mantenersi grazie alla pratica sportiva. Aziende altresì consapevoli di svolgere un ruolo determinante nel sociale’.

Alla base dell’idea lanciata dal VII° Rugby Torino c’è poi una convinzione solida rimarcata dallo stesso Lo Greco. ‘Nel tempo ho potuto constatare quanto sia difficile il reclutamento di sportivi di buon livello, senza contropartita economica in cambio e, allo stesso tempo, l’impiego di giocatori universitari che devono frequentare i corsi. In Italia, purtroppo, la mentalità di coloro che reggono la didattica è lontana anni luce da quella anglosassone. Lo sportivo che frequenta l’università viene visto negativamente e nulla viene sperimentato per consentirgli di conciliare la passione sportiva (e la voglia di primeggiare in quell’ambito), con la necessità di concludere fattivamente gli studi, fino al conseguimento della laurea. I giovani studenti, senza appoggi, sono costretti ad abbandonare la pratica sportiva di vertice’.

Da qui, la volontà di creare una piattaforma che sia in grado di offrire entrambe le opzioni ai ragazzi.

‘A Settimo ho portato l’esperienza maturata nei 5 anni in cui ho avuto la direzione sportiva del CUS Torino, certo che la via intrapresa fosse quella giusta. Il roster della prima squadra, ad esempio, è ora formato in prevalenza da universitari. Su 30 effettivi, contiamo 26 studenti universitari ai quali garantiamo, se residenti a Torino e Settimo, il pagamento della tassa universitaria. Se residenti fuori Piemonte: vitto, alloggio, tasse universitarie e rimborso spese che varia a seconda dell’abilità del giocatore e del curriculum, sia scolastico che sportivo. La spesa è oltremodo onerosa, e, contrariamente a quanto avveniva al CUS, dove era retta in prevalenza dal contributo annuale dell’Università di Torino e del Politecnico, al VII° Rugby è sostenuta solo dal contributo degli sponsor Tecnikabel, DPV, Befed. Ci piace pensare che anche le aziende che ci aiutano, possano trarre giovamento da questo rapporto, grazie alla consapevolezza di contribuire alla crescita di giovani studenti-sportivi che in un prossimo futuro potrebbero diventare una risorsa anche per loro. Quello intrapreso è un progetto di ampio respiro e di grande impegno, che necessita di risorse sempre più importanti. Interventi che solo le aziende sponsor possono garantire’.

Italia Independent rende omaggio alle Fiamme Oro: ecco l’occhiale tributo

Dall’Ufficio Stampa della Fiamme Oro Rugby.

Si svolgerà nella boutique Italia Independent a Castel Romano l’evento di consegna ufficiale dellaUnique Edition Italia Independent, l’occhiale tributo alle Fiamme Oro Rugby.

La Unique Edition è composta da un occhiale da sole con trattamento Gum, una speciale finitura gommata piuttosto diffusa nell’automotive e identificata con il termine “Soft Touch”. Il trattamento, ottenuto manualmente, conferisce una piacevole sensazione al tatto e ne impreziosisce la superficie della montatura.

Con Unique Edition Italia Independent vuole rendere omaggio ancora una volta alla sezione rugbistica del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato “Fiamme Oro” celebrando la tenacia e la forza di un gruppo coeso per raggiungere un risultato.

La cerimonia di consegna avverrà mercoledì 22 marzo con la presenza del Dott. Armando Forgione, Presidente delle Fiamme Oro Rugby, il Dott. Giovanni Carlino, Amministratore delegato del gruppo Italia Independent e la squadra delle Fiamme Oro Rugby.

 A proposito di Italia Independent:

Italia Independent è un brand di creatività e stile per persone indipendenti che coniuga fashion e design, tradizione e innovazione. Italia Independent attualizza il “Made in Italy” e reinterpreta le icone classiche, operando nell’eyewear e realizzando prodotti lifestyle, appartenenti ai settori più diversi, per esportare lo stile italiano in un mondo globale.

www.italiaindependent.com 

A proposito di Fiamme Oro Rugby:

Le Fiamme Oro Rugby sono la sezione rugbistica del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, la divisione sportiva della Polizia di Stato. Nato nel 1955 a Padova, Il G.S. Fiamme Oro Rugby ha sede ora nel Reparto Mobile di Roma, a Ponte Galeria, località in prossimità del comune di Fiumicino e vanta ad oggi numerosi premi e riconoscimenti.

www.fiammeororugby.it‘.

Lione, ecco i primi due rinfrozi per la prossima stagione

Il match vinto con Toulon è stato anche l’occasione per il LOU di ufficializzare i primi due arrivi per la prossima stagione: l’estremo Jean-Marcellin Buttin, in arrivo da Bordeaux, e il tallonatore Virgile Lacombe dal Racing 92, messi sotto contratto rispettivamente per 3 e 2 stagioni. Rinnovati invece per un altro anno i contratti del terza linea Julien Puricelli e di Sébastien Bruno, allenatore degli avanti del club di Lione.

Yann Roubert, presidente del club, ha poi svelato il nuovo aspetto dello stade de Gerland, che verrà ristrutturato e dal gennaio 2017 cambierà il proprio nome in Matmut Stadium Gerland, grazie ad un accordo di sponsorizzazione nominale della durata di 10 anni e dal valore di 2 milioni di euro l’anno!

Dylan Hartley e l’Inghilterra guidano Mitshubishi

Il capitano dell’Inghiterra Dylan Hartley è il nuovo uomo immagine di Mitsubishi Motors UK, ramo commerciale europeo della casa automobilistica giapponese, un accordo che fa seguito alla partnership tra Mistubishi e la RFU per accompagnare l’Inghilterra fino all’appuntamento con la Rugby World Cup del 2019 in Giappone.

Hartley guiderà un pick up Mitsubishi modello L200 serie 5, unendosi così al c.t. Eddie Jones quale uomo immagine dell’azienda giapponese, il cui logo appare ora sulle maglie delle nazionali Under 18 e Under 20, nonché sulle divise da allenamento dell’Inghilterra, mentre il centro di allenamento della Nazionale, il Penny Hill Park, è stato rinominato Mitsubishi Motors England Rugby Performance Centre. Ma la portata principale del programma di sponsorizzazione potrebbe essere riservata al legame che Mitsubishi intende creare tra i 100 rivenditori sparsi per il Regno Unito e i club locali. Programma di cui ha parlato Lance Bradley, direttore operativo Mitsubishi Motors UK, intervistato da SportsPro.

Helping English rugby perform: Lance Bradley on Mitsubishi Motors’ RFU deal

Western Province, l’inizio di una crisi?

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Sport24 la Western Province Rugby è in piena crisi finanziaria, dalle parti di Newlands avrebbero già stimato la perdita in 11 milioni di rand l’anno per la WP Rugby (Pty) Ltd, poco meno di 750 mila euro, cui si aggiunge una citazione in giudizio da parte di Aerios, società che detiene i diritti commerciali della federazione. Una battaglia legale potenzialmente devastante per le casse di Western Province e degli Stormers, Aerios vuole infatti il pagamento immediato di 72 milioni di Rand, quasi 5 milioni di euro. Al centro del contenzioso la sponsorizzazione con DHL, iniziata nel 2013 senza il consenso di Aerios, che reclama ora il pagamento di una penale per diritti pubblicitari ceduti a terze parti.

La situazione finanziaria di Western Province fa discutere e sull’argomento sono recentemente intervenuti anche Keith AndrewsCobus Visagie (http://www.sport24.co.za/Rugby/wp-woe-money-wise-props-speak-out-20161031), ex giocatori entrambi professionalmente impegnati nel mondo della finanza. Al centro della loro analisi i risultati di Western Province e degli Stormers, con il rischio di una crescente disaffezione del pubblico – l’esatto opposto di quanto sta succedendo negli ultimi due anni ai redivivi Lions – e che il perdurare di un’instabilità finanziaria possa portare ad un nervosismo crescente tra i giocatori, lo staff tecnico e gli sponsor. Se la situazione al momento non è certo disastrosa, tanto più qualora si risolvesse in maniera positiva la causa con Aerios, cui era stata affidata la vendita degli spazi pubblicitari, a pesare sembrerebbe essere soprattutto la mancanza di trasparenza.

ALD Automotive rinnova con L’Aquila

L’Aquila Rugby Club ufficializza il rinnovo, per un altro anno, della partnership con ALD Automotive, società leader nei servizi di noleggio a lungo termine, che opera sul mercato italiano da oltre trenta anni. La società, presente nel comparto automotive in 39 Paesi, gestisce in Italia oltre 100mila veicoli di aziende, artigiani, professionisti, pubblica amministrazione e dipendenti delle società clienti.
Grazie al sostegno di ALD Automotive sarà possibile per tifosi ed appassionati accedere gratuitamente al settore Distinti del “Fattori” per la partita del 30 ottobre con l’Ottopagtine Benevento. Sul sito web ufficiale dell’Aquila Rugby Club (laquilarugbyclub.it) è inoltre possibile scoprire le offerte di ALD Automotive dedicate ai possessori delle card abbonamento alla stagione neroverde e ai possessori dei ticket delle partite singole.
Per la gara contro il Benevento rimangono invariati i prezzi di accesso al settore Tribuna: 10 € il biglietto per la partita, con riduzioni a 5 € per studenti, over 65 e aderenti ai Cral cittadini. Prevendite su liveticket.it. Appuntamento il 30 ottobre, alle ore 14:30.

Ricchissimo Top 14: Daniel Carter comanda la classifica dei Paperoni Ovali

Top 14 in cima al mondo. Almeno per quanto riguarda gli ingaggi degli atleti. Il sito Parissportifs.com ha pubblicato la classifica dei 10 giocatori di rugby più pagati al mondo (compresi i bonus) e, in questo gruppo di atleti, 7 giocano nel massimo campionato francese. Ecco la lista.

1) Daniel Carter (Racing 92 -Nuova Zelanda): 1,8 milioni di Euro

2) Matt Giteau (Tolone – Australia): € 1,3

3) Leigh Halfpenny (Tolone – Galles): € 1,1

4) John Afoa (Ulster – Nuova Zelanda): € 924.000

5) Sam Burgess (Sud Sydney Rugby League – Inghilterra): € 910.000

6) Jonathan Sexton (Leinster – Irlanda): € 899.000

7) Bryan Habana (Tolone – Sud Africa): € 863.000

8) Morgan Parra (Clermont Ferrand – Francia): € 793.000

9) Thierry Dusautoir (Tolosa – Francia): € 742.000

10) Jamie Roberts (Harlequins – Galles): € 691.000.

Rugby: Corsa a tre per il nuovo Presidente

Dopo una lunga ed estenuante campagna elettorale durata tutta l’estate, finalmente sabato prossimo, 17 settembre, la Federazione Italiana di Rugby sceglierà il suo nuovo Presidente che durerà in carica per i prossimi 4 anni. Alcuni Bookmakers e siti di scommesse hanno addirittura quotato i tre principali candidati e chi volesse divertirsi piazzando qualche pronostico può farlo usando, ad esempio, il vantaggioso Gazzabet codice bonus che vi regala fino a 50 euro sul vostro primo deposito.

I tre candidati in lizza sono: Alfredo Gavazzi, attuale Presidente in carica, Marzio Innocenti che fu anche capitano della nazionale azzurra di Rugby e l’outsider Luigi Fusaro, considerato però tra i tre il meno papabile per la vittoria finale, tanto che, secondo molti, la corsa è sostanzialmente ridotta a due.

La rivalità maggiore si registra, infatti, proprio tra Gavazzi ed Innocenti.

Quest’ultimo, ad esempio, ha più volte criticato la gestione amministrativa e finanziaria del Presidente uscente, notando come i bilanci siano in rosso, cosa che Gavazzi ha sempre smentito.

Occhi puntati, in particolare, sulle “Zebre” di Parma e il “Benetton Treviso”, le uniche due nostre squadre che partecipano alla Celtic League, e che, da sole, assorbono un quinto del bilancio federale.

Altro nodo dolente appare il settore della formazione e delle Accademie che secondo Gavazzi sta funzionando e sta progressivamente migliorando, mentre per Innocenti è in crisi ormai da anni, aspetto che si ripercuote su tutto il rugby e che è testimoniato anche dalla fatica che questo sport fa ad attrarre investimenti forti e grandi pubblicità.

Questo aspetto influisce, inevitabilmente, anche in ottica “Sei Nazioni”: da quando nel 2000 l’Italia è stata ammessa a questa importante competizione, si è trovata a doversi confrontare con nazionali dalla lunga storia e tradizione, capaci di disporre di mezzi, investimenti e strutture molto superiori rispetto a quelle su cui possono contare i nostri azzurri.

La gestione finanziaria sarà, dunque, uno dei principali nodi da sciogliere nel tavolo delle trattative.

Gavazzi ed Innocenti hanno visioni diametralmente opposte anche per quanto concerne l’analisi dei risultati in campo riportati dal team azzurro. In una recente intervista, Gavazzi ha dichiarato che l’Italia è in linea con la media dei risultati riportati dalle altre squadre: “le Nazionali hanno percentuali di vittoria che variano tra il 22 ed il 63% degli incontri disputati”.

Completamente opposta la visione di Innocenti secondo cui: “se il rugby italiano non cambia è finito e l’attuale presidente non sembra avere intenzione di cambiare”.

Unico punto di incontro tra i candidati sembra essere sul nuovo CT, Conor O’Shea, molto stimato ed apprezzato da entrambi i candidati.

Ma questa settimana, in attesa della nomina del nuovo Presidente, segnaliamo per tutti gli appassionati di sport, un altro evento imperdibile: il big match Juve-Siviglia che andrà in scesa mercoledì sera nel nuovissimo stadio di Torino. Un’occasione da seguire perchè, al di là delle divisioni e dei diversi sport, è sempre bello supportare le nostre squadre italiane quando competono a livello europeo.

Infine, ricordiamo che l’avvio ufficiale della stagione di eccellenza di Rugby 2016-2017 inizierà ufficialmente nel week end del 1-2 ottobre. In tale ottica, appare ancora più nevralgica l’elezione di sabato, per garantire un avvio del campionato focalizzato solo sul “rugby giocato” e per evitare che polemiche ed opposizioni offuschino l’avvio di un gioco così bello e coinvolgente, l’unico al mondo famoso per il celebre “terzo tempo”.

Speriamo dunque che il nuovo Presidente, chiunque venga scelto nella rosa dei candidati, possa contare sul supporto di tutti per poter lavorare al meglio e per poter contribuire a rafforzare al massimo l’immagine del rugby italiano sia nel nostro Paese che all’estero.

La FIRL riprende a correre, tra campionato italiano e qualificazioni Mondiali

In partenza un campionato italiano seniores, uno juniores; nell’attesa delle qualificazioni mondiali di ottobre

La Federazione Italiana di Rugby League si appresta a vivere una stagione ambiziosa: la FIRL, infatti, è arrivata ad un vero e proprio momento di passaggio e ristrutturazione; la macchina organizzativa federale sta lavorando per creare un vero e proprio campionato nazionale seniores e, allo stesso tempo, si sta adoperando per costituire un movimento giovanile che garantisca sempre nuova linfa all’intero movimento.

Per questa estate 2016 la FIRL (Federazione Italiana Rugby League) ha deciso di gestire il campionato italiano nel seguente modo: ci saranno tre campionati zonali, dove quattro squadre per ogni girone si confronteranno per vincere i rispettivi gironi e poi sfidarsi nelle fasi finali.
Allo stesso tempo verrà giocato un campionato Under 18 a sei squadre e un torneo under 16.

Aria di ristrutturazione anche a livello di allenatori: tutti i corsisti che hanno partecipato al 1° livello League, infatti, verranno coinvolti in un programma di sviluppo tecnico che porterà i più meritevoli a confrontarsi a livello europeo, arrivando a collaborare anche con i Leed Rhinos, compagine del massimo campionato continentale di Rugby League.

La nazionale italiana, invece, sarà coinvolta nella Mediterranean Cup 2016, che sarà presentata nelle prossime settimane in Sicilia, mentre a livello Juniores ci saranno raduni a livello di U20, U18 e U16.
L’attività internazionale, poi, culminerà con le qualificazioni alla Rugby League World Cup 2017 che si terranno il prossimo ottobre: l’Italia sfiderà la serbia a Belgrado il 22 ottobre e il Galles il 29 a Monza.

Dal punto di vista formale, poi, l’Italia ha la possibilità di diventare “full member” dinanzi alla RLIF (Rugby League International Federation) e RLEF (Rugby League European Federation), riconoscimento che sarà deciso in estate e porterà la Federazione a consolidare la propria forza istituzionale a livello nazionale ed internazionale.

«Il 2016 sarà per noi un anno fondamentale – commenta Orazio D’Arrò, presidente della FIRL – dobbiamo strutturarci, garantire un campionato nazionale di livello, investire sui tecnici e sui nostri giovani. Con la nazionale italiana, poi, abbiamo due sfide importantissime che ci potrebbero qualificare alla Coppa del Mondo 2017 e, allo stesso tempo, dobbiamo affrontare altre aprtite internazionali per far crescere tutto il nostro movimento. Sarà una stagione impegnativa, ma ne sono sicuro anche piena di successi, per i nostri Azzurri».

Shock Lumezzane. «Niente campo, ripartiamo dalla Serie C»

Quella del Rugby Lumezzane con le istituzioni è una partita che va avanti da sempre, almeno 15 anni, certamente più. Da una parte un Comune votato all’industria e all’artigianato, con i PIL tra i più ricchi d’Europa e realtà imprenditoriali vanto per l’Italia intera, dall’altra un territorio geograficamente impervio, sfruttato fino all’osso, dove i metri cubi per i capannoni sono stati letteralmente strappati alle montagne e alla forza di gravità. “Normale” dunque che manchi letteralmente il terreno sui cui costruire dei campi sportivi. Ci sono i piccoli campi da calcio a 7, quelli degli oratori, un campo da calcio un po’ stretto, usato da sempre anche dal rugby per gli allenamenti e un altro campo, il Rossaghe, di cui tutti abusano, essendo l’unico spazio realmente disponibile per il rugby e per tre squadre di calcio. In tutto questo nemmeno un filo di erba, ma quantomeno da tempo l’asfalto di un tempo (chi ci ha giocato sa di che parliamo) ha lasciato spazio al sintetico, rifatto all’inizio della stagione, dopo che della prima versione era rimasto giusto il ricordo e un po’ di colore.

Lo Stadio Saleri di Lumezzane (Bs), frazione Gombaiolo

Ci sarebbe poi il Saleri, stadio omologato per la Serie C di Calcio, con tanto di tribuna vera, gradinata pollaio per la tifoseria “ospite” e pista di atletica decisamente poco sfruttata. Stadio questo che da tempo è al centro della contesa, dapprima il Rugby Lumezzane e il Lumezzane Calcio avevano raggiunto un’intesa, di quelle vere, con tanto di firma in Municipio e impegno a spendere per il rifacimento del campo. (vedere per credere questo articolo del 17 gennaio 2015, con tanto di foto e stretta di mano). Poi tutto è slittato, le “scuse” e le motivazioni tecniche si sono susseguite nel corso degli ultimi 12 mesi, con soluzioni prima trovate – ok al misto sintetico, no non è omologabile facciamolo tutto in sintetico, no della Lega di C, si della Lega di C, obiezioni varie etc… servirebbe un libro per riassumere tutto – e poi abbandonate. Nel frattempo poco si è mosso, il Lumezzane Calcio ha minacciato di lasciare il paese per trasferirsi altrove, il Rugby Lumezzane si è invece salvato in Serie A all’ultima giornata, dopo essersi visto anche accusare dal d.s. del CUS Torino di scorrettezze. Perché il campo piccolo, in deroga, favorirebbe i successi casalinghi dei lombardi. Un problema che non si pone, perché la deroga non è più prorogabile.

E il Lumezzane cha fa? Torna a giocare fuori casa, come già faceva sul finire degli anni 90? Al Tartaglia, piuttosto che a Rovato od Ospitaletto? No. Il Lumezzane ieri sera ha stupito tutti ed ha comunicato di aver preso una decisione: niente Serie A, se non c’è un campo per il Rugby allora si riparte dalla Serie C. Le risorse verranno destinate altrove.

26 maggio 2014, i giocatori portano in trionfo il presidente Bugatti dopo la storica promozione in Serie A

A comunicarlo ai ragazzi, lo stesso presidente Ottorino Bugatti, che nel 1964 il club l’ha fondato e da allora lo porta avanti con proverbiale integrità morale. Nel 2014 aveva pianto, di commozione, per la Serie A. Nel 2016 dicono abbia pianto, questa volta per la frustrazione, perché a volte non bastano nemmeno le risorse e la voglia di fare.

La lettera del presidente Ottorino Bugatti, segue il comunicato stampa con precisazioni e obiettivi per la prossima stagione.

Carissimi
Tesserati, Collaboratori, Sostenitori, Ex Tesserati, Sponsor e Simpatizzanti, 

Ho il dovere di informarvi di alcune decisioni maturate con fatica e con rammarico ma al tempo stesso con serenità e con volontà di essere onesto con tutti voi e con tutta la nostra Comunità e con tutto il nostro movimento sportivo del Rugby.

Spero di essere chiaro per evitare fraintendimenti ed al proposito siete pregati di fare tutte le domande che riterrete al fine di fugare ogni dubbio e chiedo anche agli altri Consiglieri di intervenire per precisazioni ed approfondimenti.

Prima di procedere ho il dovere ed il piacere di ringraziarvi TUTTI per l’apporto che avete dato con generosità e competenza al nostro Club per migliorarne l’efficienza e l’efficacia a tutti i livelli sia numerici che qualitativi tenendo sempre presente che il fare sport ha anche una funzione di formazione ed educazione soprattutto nei confronti dei giovani. Il mantenimento della serie A è stata motivo trainante e con pari soddisfazione ci rivolgiamo a tutto il movimento giovanile e scolastico.
Inoltre devo ringraziare tutti gli amici e tutti coloro che ci sono sempre stati vicini ed hanno continuato a stimolarci e sostenerti anche in quest’ultimo allucinante e tribulato periodo.

Premetto che quanto enuncerò ora ha lo scopo, almeno nelle intenzioni e con la massima speranza, di rafforzare la nostra Associazione Sportiva come era già successo al momento della nostra retrocessione in C1. Come sapete, in quel caso, si unirono le nostre forze con quelle di nuovi collaboratori al punto che, come speravamo, siamo risaliti subito in B e, dopo un solo anno, in A.
La stessa cosa vogliamo fare adesso con la differenza che quattro anni fa non lo abbiamo voluto noi ma era stato il campo a deciderlo mentre ora la decisione è maturata al nostro interno e quindi abbiamo potuto valutare tutti i pro e contro e quindi programmare il futuro con più cognizione di causa.
Non nego che i problema strutturale con cui ci dobbiamo confrontare ha avuto notevole influenza sulle decisioni prese Però da queste insormontabili carenze cerchiamo di reagire positivamente e dare priorità ad altri fattori che possano, qualora risolti ed ottimizzati, dare nuovo impulso rimodellando e rinvigorendo il nostro Club. A questo proposito ritengo altrettanto doveroso effettuare una disanima reale e puntuale su questi aspetti basilari. Sono di dominio pubblico le carenze che abbiamo a livello dei campi di gioco e l’infelice collocazione della nostra sede e le due cose sono strettamente collegate in quanto la sede deve essere posta a bordo del campo più utilizzato.Per ora e per molti altri anni sarà il Rossaghe perchè è li che si svolgeranno la maggior parte degli allenamenti e delle partite. Pertanto dobbiamo riservare le risorse umane e finaziarie per dotare questo campo di tutto il necessario anche perchè dovrebbe essere il campo dove la nostra presenza avrà la prioritaria rispetto ai Club di Calcio.
E’ altresì importante la nostra proposta fatta all’Amministrazione Comunale di fare in modo che i tre i campi vengano gestiti da un’unica entità esterna ai club interessati in modo che siano assegnati gli spazi nel rispetto delle varie esigenze con criteri oggettivi e con pari dignità fra tutte le discipline sportive ed inoltre con l’auspicio che le tariffe orarie di utilizzo possano in qualche modo essere proporzionali alle varie età e/o livelli. E’ evidente che il progetto di trasformazione del fondo dello stadio Comunale Tullio Saleri è parte integrante e fondamentale per assolvere le molteplici necessità.
A questo proposito è doveroso riconoscere e ringraziare il Sindaco e gli Assessori che si sono spesi con generosità per far sì che il progetto fosse condiviso e che comunque, anche dopo le ultime fuorvianti, vergognose e false esternazioni del Presidente dell’A.C. Lumezzane con l’intento più che meschino di ricattrLi, sono invece intenzionati a realizzare l’opera che è stata approvata dalla LND, organo della FIGC deputato all’approvazione dei progetti ed alla omologazione dei manufatti. Non vi dico quanti incontri e dibatti sulla questione ma vi basti ricordare che il Sindaco ha strappato l’approvazione ai “signori della capitale” con due visite mirate a Roma.
Altro capitolo è la mancanza di disponibilità e di collaborazione da parte dei responsabili dell’AC Lumezzane che hanno sempre remato contro diversamente dagli altri due club e dalle associazioni sportive affiliati all’UASL. Va quindi sottolineato che quando avremo a disposizione i tre campi tutta l’attività ne trarrà vantaggio compreso le giovanili, propaganda e scuole che come voi sapete sono compresse in spazi ed orari che oltre ad essere indecorosi ne limitano la crescita sia numerica che qualitativa.
Anche a questi settori dobbiamo dedicare il massimo dell’attenzione e non essere avari di sostegno e risorse perchè cosi facendo abbiamo la possibilità di ottimizzarle con l’augurio di vederle presto partecipare, e a pieno titolo, nei gironi di eccellenza con tutto quello che ne consegue a livello personale, di squadra, del club e per tutto il movimento rugbystico.

Fatte queste considerazione è doverosa e conseguente la decisione di ristrutturare tutto il nostro movimento a trecentosessanta gradi per poter svolgere una attività puntuale che ci permetta di progredire e di essere maggiormente incisivi e riconosciuti prima dalla nostra gente ed anche fuori dai nostri confini provinciali. Ed è così che possiamo preparaci a dare solodità e continuità per molti anni a venire al nostro amatissimo sport affinchè continui ad essere occasione di sano divertimento e di continua crescita per tutti ed in particolare per i giovani.

Infine devo chiedere scusa a tutti coloro che, a causa del ritardo con cui li sto informando, potrei metterli in difficoltà ed a disagio non solo con se stessi ma anche con i loro familiari.

Vi prego di cercare di comprendere e possibilmente condividere queste mie affermazioni pur sapendo che non sarà cosa facile per voi come non lo è stato per me e per tutti coloro che hanno partecipato con sofferenza a licenziare queste importantissime decisioni.

Al colmo di una profonda emozione e rimarcando l’amicizia e la stima che ho e che continuerò a custodire per tutti voi, vi rinnovo il GRAZIE e vi saluto con l’Augurio di Ogni Bene a Voi ed a tutti i vostri Cari.
Grazie di cuore.!!!
Ottorino

E questo il comunicato stampa ufficiale che ha fatto seguito alla stessa:

Marzo 2014, Ottorino Bugatti che ha ricevuto l’Oscar dello sport bresciano (premio speciale dirigenti) per il mezzo secolo da lui dedicato alla società rossoblù.

Ieri il Presidente, per conto di tutto il Direttivo, ha comunicato ai giocatori e a allo staff tecnico il programma per la prossima stagione sportiva, chiarendo anche la posizione maturata in seguita agli ultimi eventi polemici legati all?utilizzo delle strutture sportive che hanno portato alla scelta di rinunciare al campionato di Serie A.
Con il presente comunicato stampa, non si vuole fomentare ulteriormente la tensione tra rugby e calcio che di fatto non porta da nessuna parte anzi, accentua le diversità inasprendo gli animi senza risolvere i problemi, ma si intende chiarire a tutti il motivo di questa rinuncia che noi consideriamo ripartenza.
Dai dati raccolti nel mondo sportivo risulta evidente la carenza delle strutture sul territorio rispetto alle esigenze delle società sportive esistenti, situazione ben nota a tutti gli sportivi e alla Pubblica Amministrazione.
Basta osservare che tra calcio e rugby ci sono ben 28 squadre delle quali una utilizza lo Stadio e 27 si dividono il Campo di Rossaghe e quello del Villaggio Gnutti sia per le partite che gli allenamenti.
A nostro avviso tale carenza verrebbe risolta con un nuovo campo sportivo con tutte le problematiche tecniche ed economiche relative a realizzare un pianoro di mq.15.000 sul territorio di Lumezzane.
Ultimamente la sintesi del problema sembrava quella di modificare il fondo dello Stadio “Tullio Saleri” in modo da renderlo condivisibile a tutte le squadre, sia al calcio che al rugby, come da sempre si fa per il Rossaghe e il campo del Villaggio Gnutti, al fine di poter coprire in massima parte le necessità di spazi per gli allenamenti e le partite.
A tal proposito l’Amministrazione Comunale ha predisposto un progetto di ristrutturazione del fondo da erba naturale in sintetico con la prospettiva di recuperare i locali attualmente occupati dall? Unione delle Associazioni Sportive di Lumezzane (UASL) per ricavare ulteriori due spogliatoi. Come sottolineato dal Sindaco la spesa prevista verrebbe sostenuta dalla stessa Amministrazione Comunale. Tale progetto che prevede l?uso promiscuo da parte di due discipline diverse, quali il calcio e il rugby, è stato avvallato dalla Lega Nazionale Dilettanti della FIGC che con il suo parere positivo ha dato la possibilità di procedere all?appalto ed ai conseguenti lavori di trasformazione..

Nella complessità di gestire contemporaneamente le diversità organizzative (28 squadre) e programmatiche (comitati nazionali, regionali e provinciali), tale soluzione necessita assolutamente di poter contare sulla massima collaborazione e rispetto tra tutte le Società Sportive che dovranno condividere i campi e le relative strutture con la filosofia che il problema dell?una sia anche il problema dell? altre.

Da quanto manifestato dalla controparte sportiva nei vari incontri fatti e attraverso le pubblicazione dei media, questo spirito collaborativo è del tutto disatteso quindi, per evitare una condivisione difficile e problematica ed un’inopportuna contrapposizione di opinioni nella comunità anche non sportiva, l’ASD RUGBY LUMEZZANE ha deciso di rinunciare alla Serie A.
Questa difficile e dolorosa rinuncia è stata fatta come una sorta di provocatoria scommessa aperta a tutti i simpatizzanti e non che in questo momento critico sono invitati ad avvicinarsi al nostro movimento in modo da rilanciare uno sport che da 52 anni lavora sul territorio lumezzanese.

Al proposito ci siamo posti i seguenti obbiettivi:
• Ristrutturazione societaria con apertura ai giovani,
• Potenziamento dei quadri tecnici e organizzativi coinvolgendo giocatori ed ex giocatori,
• Partecipazione al campionato di Serie C,
• Potenziamento del settore giovanile e propaganda,
• Attività di formazione sportiva in collaborazione degli istituti scolastici,
• Stimolare e promuovere il consenso dell’Amministrazione Pubblica e della Comunità in merito alla necessità di avere un piano strategico per il potenziamento delle strutture sportive..

Per realizzare tali presupposti, partendo anche dal fatto che il Campo Rossaghe è omologabile per la Serie C, nel comunicare al Sindaco di Lumezzane queste nostre intenzioni abbiamo richiesto di:
• Realizzare allo Stadio Saleri il progetto già approvato dalla LND per la trasformazione del fondo in sintetico,
• Trasformare la sede UASL in ulteriori due spogliatoi in modo di avere la possibilità di utilizzare il “Tullio Saleri” per allenamenti e partite in sequenza,
• Calendarizzare l’uso dello Stadio e dei Campi di Rossaghe e del Villaggio Gnutti al fine da avere un uso prevalente del calcio allo Stadio e del rugby al Rossaghe,
• Gestione unitaria delle tre strutture a Società esterna con definizione delle modalità e delle tariffe orarie di utilizzo,
• Contrariamente a quanto avviene attualmente, le squadre giovanili e propaganda del rugby dovranno avere allenamenti non contemporanei sullo stesso campo,
• Considerandone l’uso prevalente, la possibilità di realizzare presso il campo di Rossaghe la Club House,
• Pensare ad un ulteriore campo e, considerando le difficoltà del territorio lumezzanese, valutare la possibilità di raccogliere la disponibilità di altre Amministrazioni Pubbliche per la formazione di un Consorzio Intercomunale per la gestione e l’uso di strutture sportive.

Siamo consapevoli del peso economico che le scelte per lo sport hanno sulla comunità ma siamo altresì convinti che il beneficio dato dalla pratica sportiva e nel coinvolgimento di centinaia giovani sia impagabile.
Con questo ricordiamo che lo Stadio, costruito con i soldi di tutti e attualmente utilizzato da una squadra, deve essere un elemento di riflessione per riconsiderare le strutture sportive aperte a più discipline contemporaneamente.
Questo concetto da sempre fa parte della nostra cultura rugbystica. Basta sottolineare che, nell’occasione della costruzione del “Tullio Saleri” (anni 1980), nei vari incontri preliminari alla progettazione, avevamo fatto presente la necessità di pensare ad una struttura dotata di un secondo campo, avere almeno 4 spogliatoi e progettare il sotto tribuna per altre esigenze sportive e scolastiche.
Così facendo non saremmo nella situazione attuale, purtroppo le nostre indicazioni non furono recepite dall’allora classe politica e calcistica.

Per l’ASD RUGBY LUMEZZANE
Il Presidente : OTTORINO BUGATTI
Il Vicepresidente: ANTONIO SALVINELLI

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