Giuseppe Diana è un professionista prezioso nel panorama rugbistico italiano. Strength and Conditioning Coach, con un background specifico messo a disposizione di un tema delicato come la Concussion e il primo intervento in campo.
Responsabile della preparazione della Rugby Rovigo nelle ultime due stagioni, il ragazzo romano alle due lauree in Scienze Infermieristiche e Scienze Motorie vanta anche specializzazioni in tema di primo intervento e area critica; aggiornamenti che Diana ha vissuto in Nuova Zelanda, terra che già in passato ne ha riconosciuto le capacità (leggi qui l’intervista che Giuseppe aveva concesso a Rugbymercato in merito al suo cammino professionale).
E proprio nella Terra della Grande Nuvola Bianca Giuseppe ha terminato da poche settimane un corso di aggiornamento dedicato agli operatori sideline (componenti degli staff medici e tecnici) organizzato dalla federazione neozelandese.
‘In Nuova Zelanda prendono molto sul serio il problema della concussion e insistono sulle competenze che dovrebbero avere gli operatori sideline in caso di infortunio grave, in collaborazione con il medico’.
Diana, che da anni sottolinea l’importanza di avere anche in Italia una figura specialistica in tema di concussion e del primo intervento in ambito sportivo, ci ha inviato un documento a riguardo che pubblichiamo in seguito.
‘E’ sotto gli occhi di tutti come negli ultimi anni siano in aumento esponenziale i casi di Concussion nel Rugby.
Reputo che sia fondamentale la discussione su questo argomento soprattutto per quello che riguarda la prevenzione, il trattamento immediato, il post trauma fino al ritorno in campo dell’atleta.
Prevenzione: effettuare uno screening completo del giocatore (nuovo acquisto o giocatore già in rosa) prima dell’inizio del pre-campionato con valutazione dei parametri vitali Ecg, esami ematochimici, eventuali test diagnostici strumentali (RM-RX) per rilevare condizioni patologiche preesistenti.
Gestione e Miglioramento: durante la stagione regolare effettuare regolari esami ematochimici su valori specifici (stress ossidativo-acido lattico, acido urico ematocrito per valutare le condizioni fisiologiche reali e per gestire, migliorare la performance e ridurre il rischio di infortunio.
Gestione Concussion nell’immediato (Glasgow coma scale, Scat 3, Golden minutes-test; valutazione post concussion per il ritorno in campo).
Wound Care nel primo intervento attraverso la gestione delle ferite o altri infortuni con il protocollo R.I.C.E..
Procedure BLS-D o RCP in caso di arresto cardiaco in campo durante gli allenamenti.
Rieducazione post-traumatica o post intervento chirurgico in seguito a infortuni in campo sportivo.
In ambito internazionale sembra essersi integrata stabilmente nello staff medico-riabilitativo-sportivo multidisciplinare la figura dell’Infermiere di Medicina Sportiva altamente specializzata e competente in quanto trasversale a tutti gli ambiti in cui risiedono le priorità relative alla prevenzione, gestione e trattamento di situazioni di emergenza (concussion-arresto cardiaco).
In Italia invece è esclusa al momento questa figura che, a mio parere, potrebbe lavorare in stretta collaborazione con il Team Medico Multidisciplinare.
A mio avviso sarebbe inoltre opportuno dare più importanza e spazio alla Medicina Sportiva fondamentale per la prevenzione e la salvaguardia del benessere e della salute del giocatore.
In base alla mia esperienza sul campo, all’estero e in Italia, ritengo fondamentale questi aspetti di Medicina Sportiva in quanto indispensabili per la salvaguardia e il benessere del giocatore’.
Dott.Giuseppe Diana
Head Strength and Conditioning Coach
(foto profilo Facebook Giuseppe Diana)