In Inghilterra è l’idolo del momento. Per molti, il vero man of the match della sfida vinta con gli Azzurri. Per tutti, un giocatore verso il quale si potrà fare affidamento negli anni futuri. Lui, Sam Simmonds, vive il suo presente di gloria.
23 anni, due mete all’esordio nel Sei Nazioni e le luci del palcoscenico che riflettono le sue qualità, da domenica applaudite da tutto il mondo ovale.
Strano, il destino. Pronto a regalarti ciò che, fino a poco prima, nemmeno pensavi. Gli infortuni di Billy Vunipola e Nathan Hughes (prime scelte di Eddie Jones come numeri otto) hanno influito, certo. Ma Sam, che ha esordito in Nazionale solo a novembre nel test contro l’Argentina, ci ha comunque messo del suo.
Protagonista a Exeter insieme al fratello Joe, la terza centro – che può essere schierato anche flanker – ha un passato tra Plymouth Albion e Cornish Pirates. Da bambino voleva diventare un calciatore. A riportarlo sulla via ovale il Teignmouth R.F.C, squadra della sua città.
I più rapidi ad accorgersi delle sue qualità sono stati gli Exeter Chiefs, con i quali il giovane originario del Devon ha debuttato in Premiership nel febbraio del 2017. Sua la meta contro i Saracens in semifinale e che ha regalato ai Chiefs la finalissima di Twickenham contro i Wasps.
Esordio nella massima serie, titolo Nazionale, esordio in Nazionale e doppietta nella prima sfida del Sei Nazioni. Tutto nel giro di 12 mesi. L’ultimo avanti inglese a segnare due mete nello stesso incontro del torneo continentale era stato James Haskell nel 2010. Ora è il turno di un’altra terza linea. Che, giusto per curiosità, pesa 27 kg in meno del padrone del ruolo, Billy Vunipola. Differenza che, all’Olimpico, nessuno ha certamente notato.
(foto sito England Rugby)