James Hook non ha mai fatto un segreto del fatto di voler giocare con continuità con la maglia numero 10, nell’ultima stagione però ha dovuto fare i conti con l’ingombrante presenza dell’astro nascente Dan Biggar (298 punti nell’ultima stagione), diventato il numero 10 titolare del Superclub di base a Swansea, e pronto ora ad insidiare il posto di vice Stephen Jones in nazionale. Hook è stato così impegnato quasi sempre come secondo playmaker, venendo addirittura impiegato come n.13 in nazionale, con Warren Gatland che a novembre lo ha pure provato con la maglia n.15, per sostituire l’infortunato Lee Byrne. Con i Cardiff Blues reduci da una stagione da dimenticare per l’assenza di un mediano d’apertura di ruolo, Hook è stato da più parti consigliato di trasferirsi, ma le offerte non sono mancate nemmeno dal Top14, in particolare dai due club parigini. Gli Ospreys, dopo aver confermato i propri giocatori di punta con contratti blindati e pluriennali (anche di 5 o 6 anni!), vorrebbero però fare lo stesso con Hook, il cui contratto scade al termine della stagione. Scott Johnson durante il week end si è quindi prodigato per far sapere alla stampa ed ai tifosi che farà tutto quanto gli sarà possibile per trattenerlo, considerandolo uno dei talenti più preziosi visti all’opera al Liberty Stadium. A 25 anni Hook conta infatti già 43 caps con il Galles ed un Tour con i British & Irish Lions, ma se nel corso della stagione l’ex ragazzo prodigio di Neath si vedrà ancora soffiare la maglia n.10 titolare dal più giovane Biggar (20 anni), perdendo così ‘il posto’ di erede di Stephen Jones per il quadriennio 2012-2015, sarà quasi impossibile trattenerlo. Dalla parte degli Ospreys (o dei Blues?) c’è però la ‘legge di Gatland’ che ha chiaramente detto e fatto capire (con l’eccezione Dwayne Peel) di dare la preferenza ai giocatori di base in Galles nelle scelte per la nazionale.