Uno è nato a Limerick, nel 1970. Uno ad Arquà Polesine, tre anni prima. Entrambi, in carriera, hanno vestito la divisa da estremo. Uno, appese le scarpe al chiodo, ha regalato agli Harlequins il primo titolo della storia del club. L’altro, dopo aver riportato il Rovigo a un passo dalla finale, ha svolto un eccellente lavoro a livello giovanile, meritandosi poi la panchina dei campioni d’Italia. Loro sono Conor O’Shea e Massimo Brunello, guide tecniche di arlecchini e calvini che oggi pomeriggio si affronteranno al Twickenham Stoop per l’impegno di Challenge Cup tra Harlequins e Calvisano. Di O’Shea molto è già stato scritto, con l’irlandese individuato, contattato e scelto come nuovo allenatore della Nazionale italiana. Sarà lui, nonostante le smentite di rito (leggi qui), a sostituire Brunel, così come hanno sottolineato proprio ieri diversi mezzi di informazione on line (leggi qui l’articolo di On Rugby). Il confronto odierno con Brunello però ci spinge a una riflessione. O’Shea arriverà in Italia accompagnato da tante aspettative, figlie di un background prestigioso. Un po’ come successo in passato ai vari Berbizier, Mallet e allo stesso Brunel. Brunello, dalla sua, forse non ha il fascino internazionale dei colleghi, ma può vantare un lavoro altrettanto eccellente con i giovani italiani. Conosce l’ambiente rugbistico nazionale e le potenzialità di un movimento certamente in difficoltà, ma orientato (almeno a parole) al miglioramento. Dunque perchè, ci chiediamo, non potrebbe essere lui la nuova guida azzurra? I problemi del nostro rugby – ormai lo sanno anche i sassi – non dipendono esclusivamente da chi tiene in mano il timone. E’ la nave, in generale, che sta imbarcando acqua. E chi, dunque, miglior comandante se non colui che già la conosce? O’Shea si troverà a lavorare in un ambiente nuovo, sconosciuto e orientato – come sempre – al solo risultato finale. E credere che un solo uomo inverta la rotta di un intero movimento, ci sembra alquanto difficile. Ma tant’è. La decisione è ormai presa. E dunque oggi pomeriggio, Harlequins-Calvisano sarà semplicemente la sfida tra il nuovo allenatore dell’Italia e chi, invece, avrebbe potuto esserlo.