Il Vecchio Continente riabbraccia Alejandro Canale. Il coach in Super Liga Rumena alla guida del Baia Mare

Uno sguardo alla partita, forse, lo lancerà. In campo, a contendersi il tricolore, uno spicchio del suo passato. All’ombra del Plebiscito, Padova e Calvisano. Due team che Alejandro Canale ha vissuto in qualità di Direttore Sportivo e Generale. ‘Vedo una finale incerta. Forse Calvisano non ha espresso tutto il suo potenziale mentre Padova, seppur con meno esperienza in match così, è in un ottimo stato di forma. Non so se seguirò, ma mi informerò sul vincitore’. Occhi e cuore saranno rivolti altrove, alla Super Liga Rumena. Canale infatti da pochi giorni si è trasferito in Romania per guidare la CSM Ştiinţa Baia Mare. Capo allenatore, come non gli accadeva da un po’. Dopo l’esperienza da Direttore Sportivo dell’Unión Cordobesa, ‘El Negro’ non ha resistito al ritorno in Europa. Sul tavolo, la proposta del club rumeno che oggi affronterà la CSA Steaua Bucaresti nella prima semifinale del torneo.
Alejandro, torna in panchina in Europa in un campionato in crescita. Come si sta preparando a questa nuova avventura?
‘Sinceramente non penso che serva una preparazione particolare. Ci sono degli accorgimenti propri di queste situazioni ma la sto vivendo con grande tranquilità e felicità visto che ho trovato un club organizzato e ben disposto ad accogliermi’.
L’ultimo ruolo vissuto a Cordoba era più organizzativo. Le è tornata la voglia di campo?
‘In realtà il mio ruolo prevedeva una partecipazione piuttosto tecnica se si pensa che tutta la struttura faceva capo al ruolo che ricoprivo. Il rugby in Argentina è molto cambiato e mi ha entusiasmato sin dall’inizio la metodologia e i contenuti tecnici che si applicano’.
Cosa si aspetta da questo nuovo ruolo?

‘Ho grande entusiasmo e voglia di fare.  Mi auguro di poter contribuire agli obiettivi del CSM Baia Mare’.
Ha già uno staff?
‘Sono arrivato una settimana prima della semifinale e ho trovato uno staff già presente. Stiamo lavorando in perfetta sintonia nel rispetto degli obiettivi e dei ruoli di ognuno’.
Dopo un’importante esperienza in Italia era tornato in Argentina per un ruolo altrettanto affascinante a Cordoba. Come mai la decisione di tornare in Europa?
‘Ero tornato in Argentina attirato e motivato dal nuovo ruolo. Essere il primo Direttore Tercnico full time della mia provincia (Còrdoba) era qualcosa di impensabile qualche tempo fà per me. Mi ha arricchito sia tecnicamente che umanamente. Ho continuato a studiare e ho frequentato un corso di gestione sportiva all’università. E’ stato veramente bellissimo. Ma l’ho vissuta come un’esperienza a tempo. La mia vita è in Italia’.
Come è cambiato negli anni il Canale allenatore?

‘Ho continuato a studiare e aggiornarmi anche se in campo sono andato poco. Credo che il tempo mi abbia regalato maggior serenità e preparato a gestire in modo adeguato le diverse situazioni e il rapporto con le persone’.
C’è stato un allenatore che ha aiutato il suo percorso di crescita come coach?

‘Nessuno in particolare. Mi piace cogliere e imparare gli aspetti positivi di tutti gli allenatori che incontro’.
Cosa cerca di trasmettere ai suoi ragazzi?
‘Come coach, siamo innanzitutto “formatori”. Quindi cerco di trasmettere i valori che questo sport ci offre’.
Quale sarà il suo prossimo passo?

‘Non lo so. Mi piace collaborare e prendere parte a progetti’.
Dove sarà Alejandro Canale tra 5 anni?
‘Eh, manca tanto! Mi piacerebbe essere vicino alla mia Treviso’.
Una caratteristica che tutti gli sportivi devono avere.
‘Essere competitivi! Ma nel rispetto delle regole e dei valori dello sport’.
Un pregio di Alejandro Canale?
‘Cerco di essere sempre coerente con me stesso. Ma dovrebbero dirlo gli altri…’.
Un difetto?
‘Non saprei…’.
Tornerà mai ad allenare in Italia?

‘Certo! Ero vicino alla firma con un club per la prossima stagione ma alla fine non se ne è fatto nulla’.

(foto sito CSM Ştiinţa Baia Mare)

Autore: Andrea Nalio

Polesano, giornalista dal 2008, lavora come free lance a Londra e rappresenta l'anima operativa di RugbyMercato.it. Nel recente passato ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino e La Voce di Rovigo e condotto la trasmissione "Linea di Meta" per Radio Kolbe. Ha pubblicato anche un libro: «Pepenadores. Insieme ai cacciatori di rifiuti»: Reportage sulla dignità dei riciclatori informali della discarica di Oaxaca (Messico).

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