Ha portato l’Irlanda dall’ottavo al secondo posto del Ranking mondiale, ha vinto tre sei nazioni con il grande slam dello scorso anno, ha le carte in regola per arrivare da protagonista al mondiale del prossimo anno, che dire in 5 anni Joe Schmidt ha fatto un ottimo lavoro in Irlanda.
Ma il coach da tempo riflette sul proprio futuro. Il suo contratto scadrà dopo il mondiale e con la sua nazionale, quella Neozelandese, che gli strizza l’occhio Joe è combattuto tra l’idea di continuare con quel bel gruppo che ha costruito e di cui sta raccogliendo i frutti rendendo l’IRFU entusiasta, o lasciare e tornare dalla sua famiglia in Nuova Zelanda e magari chissà collaborare proprio con quegli All Blacks che sabato scorso ha battuto 16-9.
La decisione? La sapremo settimana prossima:
“È una decisione che probabilmente non sarà finalizzata fino a domenica, ma che certamente verrà resa nota all’inizio della prossima settimana”, ha detto Schmidt. Tutta via è una decisione “che è arrivata da molto tempo” e che certo non è stata facile e che ha rimuginato parecchio.
“Ad essere onesti, mi sono tormentato abbastanza per questa decisione, probabilmente sarò il più sollevato di tutti quando sarà finalmente ufficializzata.”
Aspettiamo quindi la prossima settimana ma qualunque sia la decisione una cosa è certa: Schmidt ha lasciato il segno in Irlanda e ha rimesso in moto il movimento rugbistico della nazione del trifoglio.
L’ ex capitano irlandese Paul O’Connell in merito ha dichiarato in radio alla BBC :
“la federazione dovrebbe con un offerta generosa rendere l’eventuale addio di Schmidt “finanziariamente irresponsabile”. Il suo stile di allenamento e la sua filosofia stanno filtrando in tutte le province. Sta penetrando nelle scuole e nel rugby giovanile. Sta avendo un grande effetto in generale su tutto il rugby irlandese. Quindi l’IRFU deve tenere in considerazione non solo i grandi risultati ottenuti con la nazionale ma deve quantificare anche l’impatto che sta avendo sul movimento.”