Ieri L’Aquila Rugby Club ha avuto dal sindaco Pierluigi Biondi i nulla osta per il tesseramento degli 8 atleti della Polisportiva L’Aquila, i neroverdi hanno così i numeri per poter scendere in campo domenica, nel derby cittadino con il Gran Sasso. «Non ho preso in consegna né assegni né cambiali – ha spiegato il sindaco – ma l’impegno morale che L’Aquila Rugby Club ottemperi a quanto pattuito: adesso ci sono le condizioni perché la stagione dei neroverdi parta. A questo punto rivolgo un appello alla città e alle forze imprenditoriali perché si stringano attorno a un simbolo di questa terra che, seppur tra mille difficoltà, ha iniziato un percorso che andrà sostenuto fino alla fine del campionato».
Restano però critica la situazione finanziaria del club, oberato da un forte debito (fonti giornalistiche locali parlano di oltre 900.000 euro, altre di oltre 1 milione di euro), anche nei confronti della stessa Polisportiva, che aveva già un credito pregresso di 210.000 euro.
Non smontano però le polemiche legate alla gestione del club, fortemente criticata dallo stesso presidente della Polisportiva Vincenzo De Masi, per cui vi rimandiamo alle cronache locali: http://www.abruzzoweb.it/contenuti/rugby-cartellini-da-polisportiva-a-club-si-gioca-ma-c-e-poca-solidita-meglio-un-unica-societa-/638537-8/. Polisportiva, che stando alle parole di De Masi, avrebbe più volte proposto di creare un’unica società cittadina, senza però riuscire a costruire un dialogo con il club di Serie A.
Un’ipotesi questa che parrebbe auspicata dalle stesse autorità cittadine, stando a quel «La Club non è più quella di una volta, bisogna necessariamente avviare una rivoluzione che parta dall’interno» dichiarato mercoledì dall’assessore comunale allo Sport Alessandro Piccinini.
Nel frattempo c’è chi spera nell’intervento di qualche benefattore in grado di salvare il club, benefattore che avrebbe il nome e il volto di Simone Veglioni, secondo quanto svelato oggi da Alberto Orsini sulle pagine di AbruzzoWeb. Nome appreso da “fonti comunali”, Veglioni è aquilano, con dottorato ad Oxford, trapiantato per lavoro a Roma e Milano, ma residente in città.
Che sia Veglioni o qualche altro imprenditore, anche in cordata, il futuro sarebbe dunque una nuova società, che erediti il titolo sportivo da L’Aquila Rugby Club, un po’ come questa aveva fatto con L’Aquila Rugby 1936. Questa nuova società manterrebbe gli obblighi verso i tesserati, ma lascerebbe in carico alla vecchia gli altri debiti. Un passo quasi obbligato, ma che necessita di basi decisamente più solide e radicate – leggasi un settore giovanile e una struttura che porti realmente valore al club, agli investitori e al territorio – per non dar vita ad un film già visto.
In attesa che qualcosa di positivo avvenga, per il bene del rugby aquilano, un grosso in bocca al lupo a quei ragazzi che domenica potranno finalmente scendere in campo!