‘Voglio essere ricordato come Nathan Charles, il giocatore di rugby che aveva la fibrosi cistica piuttosto che il ragazzo con la fibrosi cistica e che giocava a rugby’. Alcuni lo hanno già soprannominato l’inarrestabile. L’ex allenatore dei Wallabies, Ewen McKenzie, prima di concedergli il debutto in Nazionale disse: ‘Sembra sfidare le leggi della scienza e della logica’. Oggi Nathan Charles ha 28 anni. Gioca a rugby con i Wasps, vice campioni d’Inghilterra. E ha la fibrosi cistica. I medici non si aspettavano vivesse più di 10 anni. ‘Ora l’aspettativa di vita è di 37 – racconta il tallonatore in un video -, ma in realtà per me si tratta solo di un numero’.
LA STORIA
E’ un viaggio incredibile quello affrontato dal ragazzo di Sidney. La malattia, diagnosticata dopo tre mesi di vita, non ha mai rallentato il suo percorso con la palla ovale. ‘Sono cresciuto con le palle da rugby nel giardino’, sorride Charles, ricordando come, sin dall’infanzia, il rugby ha accompagnato il suo percorso. ‘Durante il mio periodo all’high school, solo alcuni amici conoscevano la mia situazione di salute. Era imbarazzante, io volevo solo essere come tutti gli altri’. Quasi 30 le pillole che Charles deve prendere ogni giorno e che lo aiutano a tenere sotto controllo la malattia. ‘Durante le cattive giornate sembra di respirare attraverso una cannuccia e l’ossigeno non è mai abbastanza’.
LA SVOLTA
Un giorno però, spinto da uno spirito non comune e supportato dalla famiglia – ‘i miei genitori mi hanno sempre sostenuto e indirizzato verso l’attività fisica, pronti a spronarmi se ne avessi avuto bisogno’, il suo racconto al The Sunday Telegraph -, per Nathan cambia tutto. ‘Ho deciso che mi sarei preso cura di me stesso, perché non volevo che la mia salute interferisse con il rugby. Quello per me è stato un momento di svolta. Dovevo provare a me stesso che ero bravo abbastanza, forte abbastanza, pronto fisicamente’.
Così, nel 2010, alla porta di Charles bussano i Western Force, alla ricerca di un tallonatore per coprire i vuoti creati dai diversi infortuni in rosa. ‘Dovevo rimanere in squadra per due settimane – così l’avanti -, ma alla fine sono diventate sei stagioni’.
‘Non l’ho mai visto rallentare, in nessuna occasione. Con il suo impegno e con la sua determinazione si è guadagnato il rispetto di tutto gruppo’, racconterà il tre quarti dei Force Patrick Dellit, seguito dalla seconda linea Rory Walton. ‘E’ un ragazzo speciale, ha dimostrato che non era pronto a ricevere un ‘no’ come risposta. Non voleva che le sue condizioni di salute gli impedissero di raggiungere i suoi sogni’.
I WALLABIES, L’EUROPA E IL FUTURO
Un giocatore di rugby professionista. Un Wallaby. Nathan ha sempre voluto questo. Nel giugno 2014 Charles riceve una chiamata da Ewen McKenzie che lo inserisce tra i convocati del tour estivo e il 14 giugno esordisce a Melbourne contro la Francia. ‘L’inno nazionale, lo stadio pieno. Ero felicissimo di vivere quel momento e orgoglioso di quanto avevo fatto’, il ricordo di Charles che nel 2016 ha deciso di trasferirsi in Europa, a Clermont prima e Bath poi. Da pochi giorni si è spostato a Londra, sponda Wasps per un altro capitolo della sua inarrestabile avventura.
‘Sono un Wallaby e lo sarò per sempre. E questo è qualcosa che nessuno potrà mai togliermi. Nella mia vita non ho mai pensato che la fibrosi cistica mi avrebbe fermato. Ho lavorato duramente per raggiungere ogni traguardo, con passione e determinazione. E ci ho sempre creduto’.