Un ragazzo americano, all’apparenza come tanti. Un’infanzia trascorsa a Sacramento tra i campi di basket e baseball, calcio e pallavolo, con il football americano conosciuto a scuola e che sembrava ormai essere diventato la sua nuova realtà. “Ero un buon giocatore – ricorda -, aggressivo e intelligente, anche se non molto veloce”. La linea di difesa, casa sua. E per la scuola, la Jesuit High School riuscì anche a conquistare il San Joaquin Section Championship. Oggi Luis Stanfill ha 29 anni e questa sera partirà dalla panchina nel match di Chicago tra gli Usa e gli All Blacks. Uno sport, il rugby, che Luis ha conosciuto a 14 anni e dal quale non si è mai più allontanato. “Nonostante fossi molto aggressivo nel campo da football, non ero particolarmente veloce e questo era un problema in uno sport dove la velocità è fondamentale”. Così, conosciuto un altro ovale, Luis decise di tentare la nuova carriera. “Adoro il rugby, credo sia un ottimo compromesso tra velocità, forza, potenza, tecnica e intelligenza, tutte qualità presenti anche nel football”. Quindi, cominciata la carriera negli Stati Uniti, e dopo un anno in Australia nei Canberra Royals, ecco la chiamata del Mogliano di Umberto Casellato. “Il rugby italiano è molto duro e ci sono ottimi giocatori. Da voi ho notato la volontà di sviluppare e far crescere il nostro sport”. In Italia Stanfill giocherà anche nel Vicenza, in Serie A, prima del ritorno in patria, spinto da una ragione precisa. “Quando tornerò a casa – raccontava al tempo – non giocherò nuovamente a football, ma lavorerò nel mondo del rugby, uno sport che mi ha dato tanto e al quale devo rendere qualcosa”. Nel mentre, Stanfill ha avuto l’onore di giocare anche un Mondiale in Nuova Zelanda, dove ha affrontato proprio l’Italia. “Ricordo che capivo cosa si dicevano in campo…e questo a loro non piaceva particolarmente…”. Oggi Luis lavora per la Serevi, una compagnia statunitense ideata dall’ex stella figiana Waisale Serevi che si occupa di sviluppare e diffondere il rugby nel nord America. E questa sera, a Chicago, affronterà gli All Blacks, un match storico per il rugby a stelle e strisce e un movimento che, nel suo piccolo, anche Luis ha contribuito a rendere grande.
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