Livorno senza stranieri, o quasi.

Continua la via autarchica del Rugby Livorno, con una ‘piccola’ importante novità: l’ingaggio del pilone italo-argentino Luciano Enrique Artal, che arriva in biancoverde con il ruolo di giocatore ed allenatore della mischia, affiancando così l’amico Diego Saccà.
Considerato di formazione italiana dopo aver vestito la maglia azzurra dell’Italia A nel 2001, Artal lascia l’Amatori/Gran Parma dopo oltre 10 anni. Le motivazioni? «L’amicizia con Diego Saccà in primis, poi suo fratello Andrea e poi con tutta la famiglia Sacca. La mia è una scelta di vita perché venendo a Livorno, oltre a giocare potrò anche allenare. Ho già allenato alcune squadre giovanili a Parma. Nei mio futuro vedrei bene una carriera di allenatore. A Livorno però spero anche di trovare uno sbocco nell’ambito professionale. In Italia, infatti, non esiste un vero professionismo rugbistico». Continua però il programma della società biancoverde, che ha deciso di non avvalersi di giocatori stranieri, ma fare ricorso a risorse provenienti dal settore giovanile o da società del territorio toscano o limitrofo. «Sì sono al corrente dei programmi societari – ha svelato al Corriere di Livorno – ne abbiamo discusso insieme io e Diego, sarà un impegno ancora maggiore, lavorare con atleti giovani da far crescere sia sul piano tecnico che caratteriale. La partecipazione italiana a alla Celtic League ha fatto sì che la maggior parte dei migliori giocatori italiani sono stati ingaggiati dalle due franchigie iscritte a questa competizione europea. Molti altri giocatori interessanti e giovani promettenti sono finiti nelle squadre del Torneo Super 10, conseguentemente il livello della Serie Al è probabile che scenda di livello. Potrebbe essere un vantaggio, ma ciò non toglie che i giocatori debbano essere preparati al meglio. Sia fisicamente che tecnicamente oltre che come già detto caratterialmente. Si pensi per esempio alla necessità di avere una valida prima linea con ricambi all’altezza, oggi il ruolo di pilone è molto usurante, nelle partite di alto livello difficilmente si vede un giocatore di quel ruolo disputare l’intero incontro».
Nessun rimpianto invece nel lasciare Parma, «però dopo la creazione delle franchigie e le fusioni societarie, malgrado i miei trascorsi sia come giocatore che allenatore delle giovanili, non sono stato tenuto in considerazione. Ho molto apprezzato l’interessamento di Diego, e le opportunità che mi vengono offerte».

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

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