Saltata la trattativa che avrebbe dovuto portare all’imminente passaggio del club ad una non meglio precisata cordata inglese, si mette male la stagione per i London Wasps, messi in vendita dal proprietario Steve Hayes dopo che il Wycombe District Council ha bocciato il progetto del nuovo stadio a Booker. Costruito nell’area del Wycombe Air Park, 17500 posti, avrebbe rappresentato un investimento vincente per la comunità, sostiene Hayes, portando 12,5 milioni di sterline nelle casse della municipalità solo di affitti (in 25 anni), creando almeno 400 posti di lavoro e rivalutando la zona con servizi di primo livello.
Parole che non hanno però convinto gli oppositori del progetto, a vincere è stata così la posizione di quanti erano contrari all’utilizzo di soldi pubblici per un business privato (http://www.nostadiumatbooker.org.uk/) e che ponevano l’accento sull’impatto ambientale del progetto presentato dalla Wycombe Sports Development Limited (WSDL), a preoccupare soprattutto la viabilità nel quartiere. Con 4 voti contro e 6 astenuti, il consiglio ha così bocciato il progetto di un nuovo stadio nel Buckinghamshire, rinviando ad analisi future la possibilità di realizzare un nuovo centro sportivo ad Handy Cross.
Condizioni che non sono andate giù al proprietario di Wycombe Wanderers FC e Wasps Rugby Club, i due club professionistici che condividono l’Adams Park e per il cui futuro è ritenuto fondamentale avere uno stadio moderno, in grado di attirare pubblico e generare un reddito per gli stessi club. Rassicurando i tifosi dei Wanderers, squadra di calcio al momento in League One, Hayes ha così messo in vendita gli Wasps, precisando di voler consegnare la squadra a qualcuno che abbia le capacità finanziarie per «sostenere il club e garantirne il successo anche in futuro».
Al momento resterebbero in piedi ancora tre delle quattro trattative di cui si parla da febbraio, ma il passaggio di mano del club è ancora lontano, come hanno svelato fonti interne alla Premiership. A pagare la situazione è proprio il club: scivolati al penultimo posto in classifica i gialloneri hanno vinto solo due delle ultime 12 partite di campionato e la London Wasps Holdings Limited non naviga in acque tranquille, il tutto mentre lo stesso Steve Hayes deve fare i conti con un’accusa di spionaggio informatico, con tanto di arresto a febbraio nell’ambito dell’Operation Tuleta, inchiesta parallela a quell’Operation Weeting che ha fatto tremare il gruppo editoriale di Rupert Murdoch.
Il presidente Mark Rigby ha nel frattempo rassicurato tutto, ricordando che i London Wasps rappresentano uno dei brand più conosciuti e vincenti nella storia del rugby inglese, con un tecnico capace come Dai Young già al lavoro per allestire una squadra in grado di risollevare le sorti del club nel corso della prossima stagione. A preoccupare però è la necessità pressoché immediata di far confluire nuovi fondi nelle casse del club: «Time is however short and we urgently need a new investir». Così non fosse il club rischierebbe di non far fronte agli impegni presi, il che in Inghilterra significa una pesantissima penalizzazione e la conseguente retrocessione.