L'ora dei superclub?

«Arriveremo a una decisione in tempi brevi» a prometterlo è il vice-presidente della Rugby Parma, Bernardo Borri, all’uscita dal consiglio del club gialloblu tenutosi giovedì sera: ordine del giorno la proposta di partecipazione alla super squadra cui starebbero lavorando per il prossimo Super10 Gran Parma, Viadana e Colorno. Una svolta epocale per il rugby ducale, per questo in via Lago Verde prendono tempo, «verranno esplorate tutte le possibilità» ha fatto infatti sapere il vice-presidente in una dichiarazione raccolta dal quotidiano La Gazzetta di Parma e pubblicata oggi, sottolineando però come lo spirito degli Aironi abbia pervaso le società interessate. In sostanza, ha precisato: «non vogliamo andare avanti da soli, ma vogliamo prendere una decisione meditata… Penso all’inizio della prossima settimana per arrivare al consiglio federale del 29 con una decisione già presa». Se i giallo-blu cittadini prendono tempo, nel frattempo però resta da capire quale sarà anche la posizione del Noceto, dopo la promozione nel massimo campionato e l’iniziale intenzione a fare da soli, si sarebbe infatti registrata una riapertura verso l’ipotesi del superclub.

Qualcosa di analogo sta avvenendo intanto in Toscana, dove va avanti il progetto T.R.E. (Toscana Rugby Eccellenza), con il presidente Tonfoni che mercoledì  ha avuto mandato dall’assemblea dei soci de I Cavalieri Prato di procedere con la creazione dei nuovi Cavalieri Toscana. I dirigenti lanieri, secondo quanto si apprende oggi dal quotidiano La Nazione edizione locale, hanno così dato mandato al presidente Tonfoni di attivarsi con i presidenti delle altre dodici società che partecipano al progetto per instaurare un tavolo di discussione e far partire subito la nuova società, fin dal campionato 2010/11. Gli investimenti già approvati dal Comune di Prato (martedì prossimo alle 11 è in programma la presentazione nel Salone Consiliare del Comune di Prato) per il progetto cittadella ed il rinnovamento del Chersoni di Iolo (allargamento a 3.500 posti) fanno si però che il l’eventuale superclub continui a giocare proprio a Prato e non a Firenze come inizialmente paventato. Il capoluogo toscano potrebbe però ospitare gli incontri interni della prossima Amlin Challenge Cup, al Ridolfi dove vi sarebbe già stato un sopralluogo da parte della dirigenza T.R.E., aumentando così l’appeal nei confronti del turismo straniero legato all’evento. Siena e Arezzo al momento invece non dispongono delle infrastrutture necessarie ad ospitale tali eventi.

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

Un commento su “L'ora dei superclub?”

  1. Ho appreso oggi leggendo sul blog rugby 1823 dell’esistenza di questo sito e ne sono rimasto entusiasta.
    In merito a questa notizia, dibattuta da tempo anche in molti forum, ho visto il progetto tre presentato al Chersoni in una giornata di campionato e coinvolgeva solo squadra giovanile. Inoltre per quanto riguarda la zona Parma e dintorni capisco la necessità di fare una buona selezione anche per il campionato italiano in modo da avere rincalzi per gli Aironi oltre che per scacciare il problema economico di alcuni club, ma per quanto riguarda Prato non vedo la necessità nè tanto meno la voglia di fare una squadra per il “massimo” campionato italiano che coinvolga anche altri club. Da tifoso spero solo che venga fatta una squadra forte perchè, anche se il campionato va rendendosi più scarso, bisogna dimostrare in coppa il proprio valore. L’unione di più società è auspicabile per portar più soldi, anche se ora fortunatamente i cavalieri non ne hanno grande necessità, far giocare i migliori cessando le vendite dalla prima squadra e aumentare l’interesse regionale che a Firenze per il rugby è pressocchè inesistente.
    Se si fa l’unione ma si fa una squadra al ribasso addio interesse, addio onore.

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