Un campo in parrocchia. Sette anime. Sei categorie, quattro maschili e due femminili. E una voglia di rugby più forte di tutto. E di tutti. ‘La nostra passione va avanti per l’ennesimo anno. Siamo pronti a ripartire ancora più determinati. Siamo forti abbastanza da realizzare l’impossibile’. Questo il messaggio lasciato sui profili social dello Scampia Rugby, realtà ovale che sgomita alla periferia nord di Napoli. Rolando, Salvatore, Gaetano, Salvio. Il cuore della realtà campana batte – soprattutto – grazie a loro. ‘Non siamo molti in società – spiega Rolando Silvestro, presidente del club -, appena 7. Ognuno di noi ricopre almeno due ruoli: c’è chi si occupa dell’attività scolastica e si interfaccia con le varie associazioni del quartiere, chi invece, oltre ad allenare, si occupa della gestione del campo, delle attrezzature, del magazzino’. La passione non manca. E neppure la voglia di regalare al quartiere un’alternativa sportiva – e di vita – da non calciare. Che non rotoli, ma rimbalzi. E sia imprevedibile. Come inatteso, forse, il risultato che Scampia ha ottenuto in poco più di quattro anni. Al via della stagione il club napoletano presenterà quattro categorie maschili – dall’under 8 all’under 14 – e due squadre femminili, under 14 e 16. ‘E purtroppo siamo stati costretti a girare in prestito i nostri ragazzi dell’under 16 maschile in quanto non abbiamo risorse sufficienti per garantire la partecipazione a un campionato, perché si dovrebbero aggiungere anche le spese per il campo municipale’, prosegue il presidente Silvestro. Il budget, altro ostacolo che lo Scampia Rugby incontra spesso durante la sua corsa, legato anche a un problema di strutture intrinseco di molte società ovali del meridione (e non solo). ‘Da poco più di un anno abbiamo avuto la fortuna di avere un piccolo campo all’interno di una parrocchia del quartiere che ci permette di continuare l’attività giovanile senza avere troppe spese. Inizialmente – ricorda la massima carica dello Scampia -, eravamo ‘costretti’ ad affittare il campo municipale, che aveva costi proibitivi per un’attività come la nostra, totalmente gratuita per i tesserati’. Benvenuto oratorio, dunque, soluzione logistica immediata e arma in più nei confronti dell’egemonia calcistica della zona. ‘Avere a disposizione il campo è stato di fondamentale importanza per noi – confessa Silvestro -. Oltre ai benefici dal punto di vista economico, ci ha permesso di vivere con un certo distacco il rapporto con le società di calcio della zona, con le quali in passato erano nati contrasti per via delle strutture’. Strutture e campo che recentemente hanno ospitato anche il Dominguez Camp. 40 ragazzi che hanno respirato rugby insieme ai due ex mediani di mischia della Nazionale, Diego Dominguez e Filippo Frati. ‘Sono rimasto colpito dalla passione che anima le persone coinvolte nel loro progetto – la testimonianza dell’head coach del Viadana -. Scampia è senza dubbio una zona complicata della città e il rugby può diventare un veicolo positivo per portare messaggi importanti ai ragazzi e, soprattutto, per tenerli lontano dalla strada. Abbiamo visitato il loro campo all’interno di un oratorio, c’è ancora tanto lavoro da fare, ma i buoni propositi non mancano. Inoltre, Diego in persona si è impegnato per dare un aiuto concreto a questa realtà’.
(foto profilo Facebook Scampia Rugby)