I Bisonti Rugby hanno iniziato l’attività sportiva anche nel carcere di Rebibbia di Roma. Pubblichiamo la nota ufficiale del club che spiega l’inizio dei lavori coordinati da coach Stefano Scarsella.
‘Un sole caldo, primaverile, accoglie alle 10 del mattino Germana De Angelis e alcuni suoi volontari all’ingresso della casa circondariale di Rebibbia.
Oggi questo inaspettato e caldo sole primaverile inaugura il progetto carceri F.I.R. “Ovale oltre le sbarre” attuato dai Bisonti Rugby, segno evidente che l’attività già in essere dal 2013 presso il carcere di massima sicurezza di Frosinone, sta dando i frutti sperati.
Sabato 10 febbraio 2018, Carcere di Rebibbia, si gioca a Rugby: il campo è un misto di terra e brecciolino ma, si sa, a chi ha l’obiettivo di portare l’ovale oltre la meta non interessa la condizione del campo, né quella climatica, c’è uno spazio? Si gioca a Rugby!
Il coach, Stefano Scarsella, ha iniziato gli allenamenti solo due mesi fa, un giorno a settimana per due ore, quindi, per cominciare, si è organizzato un torneo di touch-rugby: volontari e detenuti mischiati a formare 4 squadre, 4 diversi colori per un quadrangolare.
Due ore di libertà, quando la libertà di spontaneità varca la soglia del mondo dello spirito.
Le voci e i rumori degli impatti squarciano un silenzio che grida, grida forte, la voglia immensa di riscatto.
Ora anche a Rebibbia, i detenuti possono acquisire le nozioni date dai valori fondamentali del Rugby: il lavoro di gruppo, la cooperazione e il sostegno reciproco.
“Aiutare gli altri per aiutare sé stessi”, fondamentale per il lavoro di squadra, il riscatto individuale e il successo collettivo!
Ora, anche a Rebibbia, i Bisonti sono LIBERI!’.