Pavia fa affidamento sulla crisi

Pavia confida nella crisi che ha colpito la Serie A per riportare a casa i propri talenti e puntare così a vincere il girone elite della Serie C Area Nord-Ovest. A spiegarlo è stato in una inidiscrezione al quotidiano La Provincia del direttore tecnico Nino Prini. «Nella prossima stagione il Top 10 sarà ridimensionato e la serie A diventerà semi-professionistica, il che significa che a giocatori che prendevano 2.000 o 3.000 euro al mese verranno offerti stipendi da 500 euro al mese – spiega Prini, che nella prossima stagione farà solo il direttore tecnico del Cus rugby. In queste condizioni qualche pavese potrebbe tornare qui e qualche universitario potrebbe considerare conveniente l’offerta del collegio gratuito». Tre i possibili rientri secondo La Provincia, in primis il 32enne Matteo Braschi, l’anno scorso estremo ad Alghero, poi Daniele Pallaro, 27enne tallonatore di Cava Manara l’anno scorso in forza al Milano, e poi il seconda linea Steven Nicol, scozzese che ha studiato a Pavia prima di trasferirsi al Calvisano e giocare con l’Italia Under 21. Ma proprio Calvisano sembra aver avuto la meglio sull’ex giocatore del Colorno.

Nel frattempo a lasciare il CUS Pavia saranno in quattro: il mitico terza linea Mario Mariotti, che a 42 anni smette per raggiunti limiti d’età, il terza linea Fabio Raimondi, che parte per l’Erasmus, il mediano di mischia Marco Cicola e il seconda linea Marco Piacentini, operato al ginocchio a luglio e candidato a fare solo l’allenatore (under 18). Sulla via del ritorno ci sarebbero invece anche il pilone Emilio Buzzoni, dopo il master come capitano dell’Esercito a Roma, ed il forte centro Umberto Rota, il bresciano ex Marco Polo Rfc  si era infatti trasferito in Inghilterra per lavoro, ma potrebbe rientrare in quanto legato sentimentalmente con una ragazza pavese. A completare la rosa ci saranno poi alcuni Under promossi in prima squadra, «Rispetto all’anno scorso dovremmo avere una rosa più omogenea e competitiva – ha concluo Prini – manca solo un mediano di mischia esperto».

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

7 pensieri riguardo “Pavia fa affidamento sulla crisi”

  1. Che bel messaggio che manda il buon Nino! invece di studiare proposte serie per far rientrare i suoi gioiellini e magari provare a organizzare borse di studio serie (a livello delle altre sezioni sportive del medesimo CUS) il CUS Pavia Rugby spera sulle sfighe altrui!
    Dopo aver letto queste deliranti parole fà quasi piacere leggere che i gialloblù dovranno fare affidamento su altro: Nicol viene confermato a Calvisano (11/08) e Braschi torna a Colorno (19/08), manca solo l’ufficialità per Pallaro ma tra i pochi soldi che prende a Milano in A1 e giocare gratis in C cosa volete che scelga per trenta km di distanza?

  2. Quella di nino era una speranza….e forse qualcosa si è riusciti ad ottenre, comunque non so chi tu sia, ma se conosci l’ambiente sai che proposte serie come le definisci tu sono difficilmente realizzabili, forse si preferisce investire soldi nella formazione di tecnici da mandare in giro per le scuole a reclutare nuovi giovani, visto che l’assoluzione delle obbligatorietà e un buon settore giovanile sono il miglior investimento da effettuare coi tempi che corrono.
    Le borse di studio serie oltre all’offerta di posti in collegio gratuiti non ce ne possono essere visto che, anche per le altre sezioni è così, al massimo hanno dei posti in più da offrire rispetto alla sezione rugby, ma come dare torto a una società che ha degli altleti di livello mondiale/olimpionico tra le proprie fila (canottaggio) credi che preferisca non mantenere tale livello per indirizzare dei fondi in altre sezioni?
    Piano piano qualcosa lo stiamo ottenendo senza la speranza che gli altri falliscano.

  3. saranno almeno cinque anni che i tecnici del cuspv sono sempre gli stessi (così come i risultati che portano a casa) come fai a dire che si preferisce investire su di loro anziché sui giocatori da far rientrare? mi risulta che almeno un paio dei vostri giocatori siano industriali importanti della zona e tra gli ex giocatori non mancano quelli che potrebbero darvi una mano, basterebbe coinvolgerli un un progetto serio

  4. Gli industriali forse conoscendo la situazione societaria che fa capo al CUS PAVIA la quale non è una società a se stante ma bensì una “polisportiva” usando un termine da bar, sanno benissimo che i capitali che potrebbero investire sarebbero messi a bilancio dell’intera società e non solo della sezione rugby in particolare.
    Mi pare che il far nascere una società come il rugby Voghera sia stata un bel impegno da parte dei tecnici del Cus, dando modo di poter ampliare il bacino di utenza dei giocatori e per permettere a ragazzi che per svariati motivi a Pavia non potevano giocare e per fare esperienza ai giovani sia un bel risultato.
    Per quanto riguarda il discorso puramente tecnico non mi pare che i risultati manchino, lottare contro squadre che si possono permettere lo straniero o gli stranieri di turno e mettergli i bastoni tra le ruote personalmente mi gratifica molto, io preferisco una struttura stabile che mi porti a mantenere un buon livello sempre piuttosto che fare 2 anni sulla cresta e poi quando i soldi spariscono trovarmi con il “culo” per terra chiedendomi il perchè.

  5. Ciò che scrivi è condivisibile, infatti ho postato pure io idee simili in precedenza. Bisognerebbe in ogni caso avere la possibilità di analizzare la questione maggiormente perché diversi “nodi” non di rado dopo si scoprono.

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