Prato Sesto-Chersoni: il presidente Conti chiarisce

Il Prato Sesto, per voce del proprio presidente Riccardo Conti, ha voluto chiarire ufficialmente la questione riguardante lo stadio Chersoni. Ecco la nota ufficiale diramata oggi dal club toscano.

Riccardo Conti, Presidente dell’Unione Rugby Cavalieri Prato-Sesto, chiarisce la situazione dell’assegnazione dello Stadio Chersoni, in merito al non accoglimento della sospensiva cautelare del TAR.

Ricordiamo, che il bando di assegnazione dell’area sportiva dedicata al rugby dello Stadio Chersoni è stato vinto dall’Amatori Rugby Junior, in ticket con la Polisportiva Aurora.

L’Unione Rugby Prato-Sesto ha evidenziato alcune inesattezze nella presentazione della domanda  ed è ricorsa al giudizio del TAR. In prima fase è stata richiesta dall’Unione anche una sospensiva cautelare, rigettata dal TAR con un’ordinanza, non una sentenza.

Bisogna innanzitutto fare chiarezza, un’ordinanza non è una sentenza, non c’è ancora niente di definitivo. La causa vera e propria inizierà il 18 gennaio 2018 e noi siamo ancora formalmente padroni di casa allo Stadio Chersoni, almeno fino a quando il Comune di Prato non farà un’assegnazione ufficiale, che al momento non c’è ancora stata.

Non è ammissibile che in questa fase di stallo, le nostre squadre non possano usufruire delle strutture, come è successo in questi giorni e che altre società, non partecipanti al bando, ci impediscano di farlo. Non è il momento di iniziative personali dovute a informazioni sbagliate sia da parte dei media e sia da parte delle persone legate alle società.

Bisogna fare, inoltre, molta chiarezza su chi siano i soggetti che hanno vinto il bando del Comune di Prato e con i quali saremmo eventualmente disponibili a parlare: ci sono stati diversi equivoci su chi sia la società partecipante al bando, Amatori Rugby Junior o Rugby Iolo 1982, e se ci fossero o meno tutti i criteri sportivi per la partecipazione al bando, ma sono tutti aspetti che verranno risolti in sede di sentenza del TAR, noi abbiamo presentato le nostre richieste.

La prima squadra dei Cavalieri Union, nell’eventualità di un’assegnazione ufficiale da parte del Comune di Prato, potrà continuare a giocare al Chersoni, ma è un’altra eventualità che andrà valutata attentamente “La Serie A ha diritto di giocare al Chersoni, ma noi non siamo una sola squadra, siamo una società complessa e articolata” continua il Presidente Riccardo Conti “abbiamo tante categorie: 3 U14, 2 U16, 1 U18 élite e la Cadetta, oltre ovviamente alla Serie A e a tutto il minirugby di Sesto Rugby e Gispi Prato. La nostra casa è il Chersoni e non vorremmo mai sentirci ospiti, né creare troppi disagi alla programmazione di allenamenti e tornei. In questi anni abbiamo preso in mano la struttura, di fatto abbandonata dalla precedente società, e organizzato una serie di eventi sportivi di alto livello, dalla Nazionale U17 e U20 alle Finali Nazionali U18, che hanno riportato Prato all’attenzione del panorama ovale italiano. Ci auspichiamo una risoluzione della situazione in fase di sentenza e, come detto, siamo disponibili a parlare e eventualmente trovare accordi con tutti i soggetti in campo, l’importante sarà capire con chi poterlo fare.”

Sul futuro il Presidente Riccardo Conti è molto chiaro: “Il nostro progetto sportivo e societario continua. L’Unione Rugby Prato Sesto lavorerà sul territorio e con i giovani come ha fatto negli ultimi anni, sotto la guida tecnica di Carlo Pratichetti, Director of Rugby di tutta l’Unione Rugby Prato-Sesto. Crediamo in quello che facciamo ogni giorno sui campi e continueremo a valorizzare i nostri giovani e il nostro territorio, indipendentemente da quella che sarà la decisione ultima”’.

Autore: Andrea Nalio

Polesano, giornalista dal 2008, lavora come free lance a Londra e rappresenta l'anima operativa di RugbyMercato.it. Nel recente passato ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino e La Voce di Rovigo e condotto la trasmissione "Linea di Meta" per Radio Kolbe. Ha pubblicato anche un libro: «Pepenadores. Insieme ai cacciatori di rifiuti»: Reportage sulla dignità dei riciclatori informali della discarica di Oaxaca (Messico).

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