La federazione inglese ha rivelato oggi che tra i 623 test antidoping effettuati la scorsa stagione tra tutte le leghe professionistiche, solo 1 giocatore è risultato ‘positivo’ all’uso di sostanze stupefacenti (cocaina).
La RFU ha infatti pubblicato il rapporto annuale in tema antidoping e, nonostante abbia sottolineato come non ci sia un ‘problema sistematico’, non intende sottovalutare questo aspetto.
‘Crediamo che i nostri parametri di analisi siano tra i più alti in tutto il mondo ovale – ha dichiarato Stephen Watkins, programme manager del dipartimento antidoping del rugby inglese -. Fare tanti esami non significa cercare maggiori violazioni alle norme; il nostro è un sistema sofisticato, intelligente, nonché un ottimo deterrente per chi pensa di far uso di sostanze vietate’.
Nonostante gli esami abbiano coinvolto 623 atleti la scorsa stagione, c’è ancora una disparità tra gli internazionali e chi gioca – a livello professionistico – solo i campionati nazionali. Un giocatore della Nazionale viene ‘testato’ mediamente 12 volte a stagione mentre un collega che gioca solo la Premiership si sottopone a 3 controlli antidoping a campionato (o meno).
Il sistema comunque è studiato affinché tutti i giocatori vengano testati almeno una volta all’anno. Watkins inoltre ha rivelato che, dalla stagione 2004/2005 ad oggi la federazione inglese ha già effettuato più di 7000 test antidoping.