Dopo le vicissitudini legate alla Leonessa 1928 ed alle fusioni, prima con Brescia e poi con l’Amatori Milano, il Rugby Rovato è ripartito un anno fa dalla serie C dando vita ad una vera e propria cavalcata trionfale verso la Serie B. La squadra allenata da Marco Pisati ha infatti concluso la stagione senza sconitte e con ben 1.581 punti all’attivo a fronte dei solamente 107 subiti. II progetto? «Semplice – ha spiegato Mario Consoli a Gianluca Barca del Giornale di Brescia – arrivare il più in alto possibile nei limiti delle nostre forze». Senza forzature quindi, imparando dagli errori del passato.«L’idea -continua Consoli – è quella di aumentare piano piano il bacino di utenza, i contatti con le scuole, in modo di disporre in futuro di un numero di giocatori sempre maggiore, elevando contemporaneamente la loro qualità. Nel frattempo è ovvio che chi avrà offerte e opportunità di trasferirsi altrove potrà continuare a farlo, se questo significherà la possibilità di giocare a livello più alto. Un mese fa, il nostro pilone Alessandro Furia, ha esordito in Super 10, nel Petrarca, club di cui frequenta l’Accademia. Per noi è stato un motivo di orgoglio, una soddisfazione».
A riassumere la filosofia del club è però il tecnico Marco Pisati: «Abbiamo fatto un ottimo campionato, soprattutto se teniamo conto che abbiamo spesso dato spazio, anche nella fase decisiva della stagione, a ragazzi del 1991 e del 1992, giovanissimi che se non avessimo iscritto la squadra al campionato di C non avrebbero avuto la possibilità di esprimersi a livello seniores. Alle spalle abbiamo qualche anno in cui abbiamo lavorato molto bene nelle giovanili, la base è quella. Sono giocatori che, data l’età, hanno ulteriori margini di miglioramento. Il nostro programma è continuare a crescere, un po’ per volta».
Alla richiesta scomoda del giornalista: «Soffrirete l’esodo verso club più ambiziosi?» Pisati ha però osservato: «Secondo me no, i ragazzi giustamente andranno via se si presenterà l’occasione di fare un passo verso il professionismo. Intendo verso il Treviso o gli Aironi. Ma per il resto non mi pare che la realtà attuale giustifichi lasciare casa o gli studi per poche centinaia di euro in più. Il rugby del futuro tornerà a premiare chi ha investito sulla base, sulle radici, sul territorio. E noi stiamo lavorando per quello». L’obiettivo per il momento però è disputare una buona stagione, puntando sulla fascia alta della classifica.