Vicino all’accordo con il Viadana, «Sì, è possibile» la risposta ad una domanda diretta del giornalista Andrea Nalio, Riccardo Pavan ha raccontato dal suo punto di vista l’addio a Rovigo. Sulla chiusura del rapporto con Pavan, la società di via Alfieri in un comunicato ufficiale aveva sottolineato: «valutata la tiepida adesione del giocatore al progetto rossoblu a causa di situazioni di carattere soprattutto personale, ha ritenuto di non continuare il rapporto». Subito dopo il direttore sportivo Fabio Coppo aveva poi dichiarato come Pavan avesse legato la sua firma al fatto che Rovigo ingaggiasse anche il fratello Gilberto Pavan (in Celtic League nell’ultima stagione con la maglia degli Aironi, anche lui vicino al Viadana). Da qui, la decisione di interrompere il rapporto e valutare piste alternative.
«Sono state dette diverse cose che non rispecchiano la vicenda – ha spiegato deciso Riccardo Pavan, nell’intervista pubblicata ieri da Il Resto del Carlino -. Hanno parlato di mancanza di entusiasmo e del fatto che vincolassi la mia firma all’arrivo di mio fratello. Ma non è vero, sono sempre stato contento di vestire il rossoblu e di mio fratello avevo parlato come di un possibile rinforzo ai centri».
Si è parlato anche di un appuntamento disertato con la presidenza. «Ho chiesto io di rinviare la data della firma, ma al secondo appuntamento, in cui mi trovavo in città anche per l’appartamento, ad un paio d’ore dall’incontro mi è stato comunicato che non sarebbe avvenuto. Da allora, non ho più sentito nessuno». «E stata dura per me leggere quelle parole. Le avranno scritte per dare una ragione a questa vicenda, ma la realtà è che a me dispiace lasciare Rovigo, una maglia che ho indossato tutte le partite l’anno scorso».
La spiegazione? «Non ne ho idea, avranno fatto dei calcoli».