17 volti nuovi, più la guida tecnica. E’ un Sud Africa profondamente rinnovato quello che si appresta ad affrontare il Rugby Championship e l’agguerrita Argentina. Dopo la coppa del Mondo conclusa al terzo posto (ai danni proprio dell’Argentina nella finale londinese), la Nazione arcobaleno ha conosciuto un cambiamento radicale, a cominciare dallo staff tecnico. Via Heyneke Meyer, gli Springboks si sono affidati all’esperienza di Allister Coetzee (cinque anni agli Stormers e l’esperienza in Giappone) e hanno cavalcato l’onda della straordinaria stagione dei Lions in Super Rugby. Saranno infatti nove i finalisti della competizione presenti in squadra in vista del Championship. Ma non è solo una questione di nomi. Il Sud Africa (ne ha dato prova durante i test match dello scorso giugno) alla ben nota fisicità ha sommato ora anche un dinamismo che negli anni scorsi non gli apparteneva. Salutati Victor Matfield e Jean de Villiers (che hanno dato l’addio alla Nazionale), JP Pietersen e Willie le Roux (entrambi emigrati in Inghilterra), Siya Kolisi e Pat Lambie (infortunati), Coetzee ha dato il benvenuto a Julian Redelinghuys, Bongi Mbonambi, Malcom Marx, Franco Mostert, Warren Whiteley, Jaco Kriel, Faf de Klerk (mai convocato da Meyer durante il suo mandato e sempre titolare nei tre match di giugno), Elton Jantjies, Johan Goosen, Lionel Mapoe e Ruan Combrinck. Una rosa profondamente rinnovata e studiata per tagliare nuovamente traguardi che il Sud Africa ha fame di raggiungere il prima possibile.