Si è tenuta questa mattina a Padova una riunione del Consiglio Federale, importantissima in quanto tra gli argomenti all’ordine del giorno figurava anche quello spinoso dell’istanza avanzata dall’AIR per tutelare i diritti dei giocatori italiani per passaporto, ma non per formazione. In tal senso il Consiglio ha optato per una sanatoria per i giocatori eletti nella Nazionale “A”/Nazionale 7s. «Il Consiglio Federale – si legge nel comunicato diffuso al termine dei lavori – , confermando la correttezza e la legittimità di quanto sinora deliberato in materia di formazione italiana, ha preso in esame il caso dei giocatori considerati per le norme vigenti di formazione non italiana che, godendo della doppia eleggibilità, abbiano optato in passato per l’eleggibilità italiana secondo le regole IRB. Il Consiglio ha stabilito in via di sanatoria irripetibile di equiparare ai giocatori di formazione italiana quegli atleti che al 30 giugno 2009 (a partire da tale data il numero minimo di caps internazionali necessari per ottenere l’equiparazione, per i giocatori della Nazionale Maggiore, ai fini della regola ordinaria è passata da uno a dieci caps) abbiano vestito la maglia dell’Italia “A” o dell’Italia Seven in occasioni di incontri ufficiali IRB».
Vengono così “sanate” le posizioni di giocatori quali Alberto Di Bernardo (Bourgoin), Steven Bortolussi (Treviso), Aldo Birchall (Viadana), Martin Acuna, Gastaldi, Agustin Cavalieri e Gonzalo Padrò (Petrarca), Gabriel Pizarro e Pablo Calanchini (Rovigo), Michael Aldridge e Maxi Freschi (Roma), Liviu Pascu (Colorno), Gabriel Tamburri (Brescia), Tomas Pucciariello (San Gregorio), Julio Alcacer e Santiago Monteagudo (Amatori Milano), Luciano Rodriguez (Argentina), Lisandro Villagra (Prato), Pablo Sanchez (Badia), Juan Cruz Viassolo (Catania), Darren Eigner (Mogliano), Mauro Parra, Martin Lopez Facundo, Apenisa Tuta Vodo, Pablo Sciaretta, Martin Murgier, Maximilian Kahn e Gonzalo Samuele… (l’elenco non è esaustivo, anche perché qualcuno potrebbe uscire, magari perché schierato in incontri non ufficiali). Resta quindi da chiarire solo il caso di quanti abbiano vestito la maglia delle nazionali giovanili pur non avendo giocato nei campionati giovanili italiani, casi sporadici come quelli di Max Castrogiovanni, Gregory Arganese, Ben Di Rollo, Alex Leo… tutti giocatori che probabilmente continueranno a giocare in Argentina, in Francia, in Scozia o in Inghilterra… ma comunque l’Azzurro lo hanno vestito prima del 2008. Per non parlare di Dario Chistolini, promettente pilone del Petrarca Padova di origini italo-sudafricane, nazionale A dallo scorso febbraio e co-firmatario dell’istanza AIR, che potrebbe restare di formazione estera per tutta la durata della carriera qualora non raggiungesse i 10 caps o non venisse considerato un prodotto del vivaio petrarchino. Nulla in contrario alle norme salva vivaio, precisiamolo, ma restano delle storture non da poco da sistemare!
Nominata Sara Pettinelli al posto del consigliere uscente Carlo Checchinato, e avanzata la solita minaccia di abbandonare Roma e il Flaminio se il Comune non si deciderà a fare i lavori di sistemazione dell’impianto, affascinante quanto ancora inadeguato a reggere il confronto con le funzionali infrastrutture presenti all’estero, è stata la volta di due importantissime decisioni per il futuro del rugby italiano: la nomina del nuovo manager della nazionale e soprattuto quella di responsabile tecnico delle accademie federali. Il team manager sarà L’Aquilano Luigi Troiani, estremo dell’Italia tra il 1985 ed il 1995, 47 caps al proprio attivo, già direttore tecnico dell’Aquila Rugby. Il nuovo responsabile tecnico delle Accademie Federali, incarico che prenderà il via il prossimo 1 agosto, sarà invece l’ex head coach di Calvisano e Benetton Treviso Craig Green.
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