Test Match, biglietti scontati su Groupon

A meno di 40 giorni dal primo appuntamento della Nazionale Italiana di Rugby, che affronterà le Fiji a Catania il prossimo 11 novembre, gli utenti Groupon hanno avuto la piacevole sorpresa di poter acquistare a prezzo scontato i biglietti per gli altri due match https://www.groupon.it/deals/gl-federazione-italiana-rugby

6 le opzioni disponibili:

  • Italia vs Argentina – 18 novembre ore 15.00 – Firenze, Curva a 12 € invece di 15 €
  • Italia vs Argentina – 18 novembre ore 15.00 – Firenze, Tribuna Maratona a 28 € invece di 35 €
  • Italia vs Argentina – 18 novembre ore 15.00 – Firenze, Parterre Tribuna Laterale Scoperto a 32 € invece di 40 €
  • Italia vs Sud Africa – 25 novembre ore 15.00 – Padova, Gradinata Est / Ovest a 27 € invece di 30 €
  • Italia vs Sud Africa – 25 novembre ore 15.00 – Padova, Tribuna Fattori Posto Unico a 31,50 € invece di 35 €
  • Italia vs Sud Africa – 25 novembre ore 15.00 – Padova, Tribuna Est / Nord a 31,50 € invece di 35 €

Operazione di marketing per aumentare la notorietà dell’evento? O un segnale che le prevendite non stanno andando bene come previsto? L’edizione 2017 del Sei Nazioni ha già fatto registrare un crollo di presenze allo stadio: la media di 47.653 paganti è il peggior risultato della storia del torneo, da quando la Nazionale disputa le sue partite all’Olimpico, come raccontava Lorenzo Vendemiale http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/13/sei-nazioni-2017-anche-i-tifosi-sono-stufi-di-perdere-20mila-spettatori-in-fuga-dallitalia-del-rugby/3448680/.

Normalmente i  biglietti sono in vendita, a partire da 12€, attraverso i canali messi a disposizione da TicketOne, ticketing partner ufficiale della FIR:

–       online su www.ticketone.it
–       nei punti vendita TicketOne di tutta Italia
–       tramite Call Center 892.101

Ulteriori dettagli sul ticketing dei Crédit Agricole Cariparma Test Match 2017 sono reperibili nell’area dedicata del sito internet FIR, ticket.federugby.it, e sull’app ufficiale per iOS e Android scaricabile da app.federugby.it

Tutte le strade di Andrea Bacchetti: da Rovigo a Roma, le 150 presenza Eccellenti del bersagliere cremisi

Dicono che tutte le strade portino a Roma. Una (mezza) verità per Andrea Bacchetti, che da tre anni ha scelto la via della Capitale, svestendo un rossoblu tanto caro quanto crudele per continuare il suo percorso sportivo con la divisa cremisi. ‘Dopo sette anni a Rovigo, la mia prima partita con le Fiamme è stata proprio al ‘Battaglini’. Prima di entrare in campo ero così emozionato che ho dovuto chiamare a casa per sfogarmi…’. Non tutte le strade di Bacchetti portano però a Roma. Molte, forse le più importanti, lo (ri)portano nella sua Rovigo. Una città che lo ha cresciuto e dove ha vissuto nel tempo emozioni così distanti tra loro che, nel bene o nel male, lo hanno formato e aiutato a tagliare oggi il traguardo delle 150 presenze nel massimo campionato nazionale.

Andrea: 28 anni e 150 presenze in campionato. Un bel traguardo…
‘Sì, è motivo di grande soddisfazione. Mi fa pensare che ho fatto qualcosa di buono in tutti questi anni di rugby’.
Un punto fisso nelle squadre per le quali ha giocato.
‘In effetti ho sempre preso parte ‘attivamente’ a tutte le partite che ho giocato, ma devo dire che sono stato anche fortunato, perché nel tempo ho mantenuto una forma fisica che mi consentisse di scendere in campo sempre al massimo’.
Bacchetti l’indistruttibile?
‘Non è solo merito mio, bensì anche degli staff che mi hanno seguito, sia nella mia vecchia società, il Rovigo, sia alle Fiamme Oro. In entrambe ho potuto toccare con mano un’alta professionalità’.
Tracciamo un primo bilancio della sua carriera sportiva.
‘Posso dire di essere sereno per tutto quel che ho fatto finora; ho raggiunto quasi tutti gli obiettivi che mi ero prefissato all’inizio della mia carriera: sognavo di indossare la maglia azzurra e l’ho fatto con la Nazionale maggiore, giocando anche il 6 Nazioni, e con la Nazionale 7 con la quale sono sceso in campo più volte; volevo esordire con la squadra della mia città e giocare una finale scudetto davanti al pubblico più bello d’Italia e in quello che considero il tempio del rugby italiano, il ‘Battaglini’, e l’ho fatto. Ho sempre scelto con la mia testa, confrontandomi e consigliandomi con la famiglia, che mi ha sempre supportato’.
Prima tappa: Rovigo. Grande ‘amore’ della sua vita.
‘Se nasci e cresci a Rovigo, non puoi non innamorarti del rugby. Ho iniziato a giocare a 6 anni seguendo i miei amici. Poi nel tempo ho capito che poteva diventare qualcosa di più…’.
Ci regala alcuni flashback?
‘La prima volta che ho indossato la casacca rossoblu, l’entrata in un ‘Battaglini’ stracolmo, il boato del pubblico una volta segnata la meta nella finale scudetto del 2011 – è servita a poco, ma non la scorderò mai -. Poi, il Trofeo Eccellenza vinto con le Fiamme proprio a Rovigo nel 2013 che mi ha regalato sentimenti contrastanti: ero al settimo cielo per aver vinto un trofeo al ‘Battaglini’, ma l’avevo fatto contro la squadra che mi aveva cresciuto…’.
Ancora oggi, nonostante vive a Roma, il legame con la sua città è ancora forte.
‘Sì, sono molto legato alla mia città. C’è la mia famiglia, i miei amici e i miei affetti più cari. Quello che ho con Rovigo e la sua gente è un rapporto speciale; ricordi indelebili che porterò per sempre dentro di me’.
Nel 2013 inizia la seconda tappa del suo cammino sportivo: le Fiamme Oro.
‘E’ stato il mio amico Marcello De Gaspari, che già giocava nelle Fiamme Oro, a parlarmi di questa società e del desiderio del team di tornare tra le ‘squadre che contano’ del rugby italiano. Così mi sono deciso a tentare il concorso per far parte del Gruppo sportivo della Polizia di Stato’.
Una scelta sportiva, ma anche di vita.
‘Certo, perché una volta appesi gli scarpini al chiodo, si ha la possibilità di rimanere in ambito sportivo ma anche di imparare un mestiere, quello del poliziotto. Per questo, ci tengo a ringraziare profondamente il presidente Armando Forgione’.
Cosa significa essere un giocatore delle Fiamme Oro?
‘Noi del Gruppo sportivo Fiamme oro siamo innanzitutto dei poliziotti, anche se svogliamo solamente attività sportiva. Per ora è questo il nostro lavoro, per il quale ci alleniamo giornalmente; seguiamo comunque anche dei corsi di aggiornamento che ci serviranno per svolgere la professione che faremo in futuro, quella del poliziotto. Tutti noi siamo perfettamente consci di questo, come anche del fatto che il nostro comportamento dentro e fuori dal campo deve essere sempre esemplare. In una società come le Fiamme Oro si hanno responsabilità che in altre non si hanno, perché rappresentiamo un’Istituzione, la Polizia di Stato. E questo, per tutti noi, è anche ragione di orgoglio’.
Nel suo percorso c’è anche una tappa azzurra.
‘Il ricordo più bello è stato l’esordio in Nazionale contro l’Irlanda al Flaminio. Ho avuto l’onore di vestire la maglia azzurra a 21 anni e partecipare al 6 Nazioni dopo un’ottima stagione con la maglia rossoblu. Ho conosciuto giocatori come Mauro e Mirco Bergamasco, Gonzalo Canale, Paul Griffen e tanti altri dai quali ho imparato molto sia in campo che fuori’.
Una decisione che Andrea Bacchetti riprenderebbe…
‘Quella di entrare a far parte della famiglia delle Fiamme Oro. Penso che per un giocatore, in Italia, avere la possibilità di allenarsi professionalmente ogni giorno, con strutture all’avanguardia e allo stesso tempo avere un futuro lavorativo già ‘scritto’, sia un qualcosa di impagabile che ti permette di dare tutto in serenità’.
Un rimpianto…
‘La finale scudetto persa nel 2011 a Rovigo contro il Petrarca. Era un sogno che avevo fin da piccolo e per l’occasione avevo cercato di dare tutto me stesso, come del resto anche i miei compagni di squadra. Ma si sa, lo sport è fatto anche di sconfitte, dalle quali si impara comunque molto’.
Un rito che compie prima di ogni partita.
‘Non seguo particolari rituali scaramantici. Cerco solo di pensare bene ai compiti che mi vengono assegnati, agli eventuali errori che potrei commettere e come cercare di evitarli’.
Un pensiero che ritorna prima di ogni partita.
‘Prima di entrare in campo, penso sempre alle persone a me care, perché credo che loro ti possano dare sempre una forza in più’.
Forse non tutti sanno che Andrea Bacchetti…
‘Piccolo segreto, dopo tanto tempo. Durante una partita, dopo pochi minuti, mi sono procurato una piccola frattura, ma ci tenevo troppo a restare in campo e dare sostegno ai miei compagni, così ho stretto i denti e ho comunicato l’infortunio allo staff solo alla fine del match, che tra l’altro abbiamo anche vinto. Ma non chiedetemi quale partita fosse, perché è un piccolo segreto che resta qui con me. Forse, a fine carriera…’.
Il suo prossimo obiettivo?
‘Dare il massimo per la maglia che indosso e cercare di giocare più partite possibili, segnando più mete che posso. Penso a stagione per stagione, settimana per settimana, partita per partita e poi, chissà… raggiungere le 200 presenze potrebbe essere il prossimo traguardo, ma intanto penso a vincere la prossima partita’.
Un giudizio sulle Fiamme di quest’anno.
‘Rispetto alla passata stagione siamo cambiati. La rosa si è arricchita di giocatori di livello assoluto, come pure lo staff, di livello professionale altissimo. Tutti insieme cercheremo di arrivare il più lontano possibile. L’unica cosa che posso dirvi con certezza, è che daremo battaglia sempre e faremo capire a tutti che affrontare le Fiamme Oro non sarà una passeggiata per nessuno’. (foto profilo Facebook Andrea Bacchetti)

Maglie da Serie A. L’Aquila, nero diffuso e Ciccio nel cuore. E i calzettoni…

Petto verde, corpo nero, come i pantaloncini; calzettoni a righe orizzontali verdi e verde fosforescente. L’Aquila si è presentata al via del campionato di Serie A con una divisa nuova e al tempo stesso suggestiva.

Il verde, oltre ad apparire nella parte anteriore della divisa – dove campeggia sempre la scritta 1 CICCIO – è ben presente anche nella parte posteriore (in entrambi i casi, il confine dal colore nero è tracciato con una forma a ‘v’), così come nelle maniche e nelle parti laterali della maglietta (graffiata comunque da accenni di nero).

Numeri bianchi e colletto contornato di nero completano la divisa degli abruzzesi, dove a risaltare è l’insolito binomio cromatico dei calzettoni.

Maglie da Serie A: Bianco-blu stile Harlequins per il Rugby Brescia

Bianco-blu a schacchi, nello stile degli Harlequins. La prima divisa da gioco del Rugby Brescia di quest’anno ricorda la maglia della famosa squadra inglese, contraddistinta da quattro grandi riquadri  nella parte frontale della maglietta. Il retro, anch’esso diviso a scacchi, è tuttavia dominato da un grande spazio blu dove campeggia il numero, bianco. I lati della visita sono invece riempiti da un azzurro tenue.

A ‘v’ il colletto, bianco, mentre le maniche sono interamente blu, così come i pantaloncini, dove si nota anche un ‘graffio’ nella parte sinistra.

Blu-celesti a righe orizzontali invece i calzettoni.

Carlos Ayala, passione ovale. E’ il nuovo coach dell’under 18 cordobesa

‘I miei obiettivi sono sempre gli stessi: cercare di trasmettere la mia passione, la mia grinta e rimanere legato allo sport che amo, continuando a vivere bei momenti’. Da quel lontano 2002 ne sono successe di cose nella carriera di Carlos Ayala. Da quando, appena 24enne, era stato chiamato dall’allora allenatore del Rovigo, Alejandro Canale, per rinforzare il pacchetto di mischia di una squadra lontana parente dell’attuale, abituale frequentatrice della nobiltà rugbistica nazionale. Sei anni in rossoblu (nel mentre, una stagione vissuta in Argentina per recuperare da un fastidioso infortunio al ginocchio), poi il ritorno a casa per giocare (e vincere un titolo) con La Tablada, squadra che, una volta deciso di terminare la carriera agonistica, gli ha aperto il cammino da coach. In Prima Squadra e in giovanile. Pochi giorni fa infatti il club di Cordoba lo ha ufficializzato come nuovo head coach della selezione under 18. ‘L’incarico che mi hanno affidato – così Carlin Ayala, raggiunto da Rugbymercato – è quello di formare la miglior under 18 possibile della provincia, con la volontà di competere con le squadre di Tucuman, Rosario, Buenos Aires e di altre province. L’obiettivo è sempre quello di fare il meglio per il rugby cordobese’. Carlin, che già in campo aveva dimostrato doti di grande leadership, ha iniziato da subito la carriera di allenatore. ‘Sì ho cominciato appena smesso di giocare – continua l’ex terza linea – e pensando ad allora, ora posso dire di aver un bagaglio di esperienza maggiore che mi permette di allenare sia squadre senior che team junior. Sono due anni che lavoro con i giovani e sono felicissimo per questo nuovo incarico’. Inevitabile poi, uno sguardo al futuro. ‘Non si smette mai di imparare, quindi il mio obiettivo attuale è quello di continuare a far esperienza e apprendere nuovi aspetti di questo ruolo. Certo, in futuro mi piacerebbe aver l’opportunità di allenare una Nazionale…’. Ayala, nel suo nuovo ruolo di head coach, sarà affiancato da Jorge Benelbas (La Tablada), Daniel Bortagaray (Córdoba Rugby) e Emiliano Perez (Universitario); il preparatore fisico sarà Andrés Zacarelli (Alta Gracia) mentre il manager Ivan Kantarovsky (Jockey Club).

Maglie da Serie A. Cus Brescia, diffuso biancoblu per l’armatura dei lombardi

Quattro strisce, con il bianco e il blu che si intervallano e disegnano una maglietta in linea con la tradizione bresciana.

La prima divisa da gioco del Cus Brescia di quest’anno è caratterizzata appunto dal bianco e dal blu, con accenni di nero proprio nella trama blu che taglia in orizzontale la divisa.  Una fascia verticale blu scuro di riempie i due lati della maglietta, così come il colletto a ‘v’ è di un blu più intenso rispetto al colore della divisa. Bianche invece le maniche.

Blu anche i pantaloncini e i calzettoni della tenuta da gioco dei bresciani.

 

Mogliano-Bassano: continua la collaborazione

Dall’ufficio stampa del Rugby Mogliano.

‘Mogliano Rugby e Rugby Bassano insieme comunicano la prosecuzione della collaborazione iniziata nel 2014, che ha quale presupposto ‘la creazione di valore e nuove risorse’ per entrambi i Club. Giovedì 11 Novembre scorso, si è infatti svolto, presso gli Impianti Sportivi dello Stadio G. De Danieli di Bassano del Grappa, il primo appuntamento tecnico di un dettagliato programma di interventi che lo Staff di Coaches del Mogliano Rugby, rappresentato da Franco Properzi e Alessandro Onori, terrà direttamente presso le strutture sportive del Club della Provincia di Vicenza, nel corso della Stagione Sportiva corrente’. (foto ufficio stampa Rugby Mogliano) 

Maglie da Serie A. Rugby Valpolicella: giallo, rosso e nero contraddistinguono la terra del vino

Dal gialloblu dei pionieri del Rugby Negarine all’attuale giallorosso, colori che identificano il Rugby Valpolicella. L’avvento del rugby a San Pietro in Cariano è datato 1974 e da allora, grazie alla volontà di Sergio Ruzzenente, ancora oggi alla guida della società veneta, la palla ovale non ha più smesso di rimbalzare nella terra del vino.

La divisa di quest’anno presenta diverse particolarità, a cominciare dagli schacchi che ricoprono spalle e maniche della divisa da gioco. Giallo-rossi nel lato sinistro, grigi e neri in quello destro. Nero che ricopre anche le bande laterali della maglietta e taglia a metà la parte frontale della t-shirt, all’altezza del petto. Il resto della maglia è caratterizzata da strisce orizzontali gialle e rosse; una sfumatura di rosso accompagna anche i pantaloncini, poi contraddistinti da un nero diffuso.

Proraso e la Federazione italiana a sostegno di Movember

Proraso e la Federazione italiana rugby insieme per la campagna Movember

Il grande rugby internazionale torna ancora una volta ad accendere l’autunno per gli appassionati della palla ovale con i Crédit Agricole Cariparma Test Match che, dal 12 al 26 novembre, vedranno protagonisti gli Azzurri della Nazionale Italiana Rugby.
Gli Azzurri scenderanno in campo sabato 12 novembre allo Stadio Olimpico di Roma contro gli All Blacks neozelandesi, campioni del mondo in carica e reduci da diciotto successi consecutivi, per poi ricevere al “Franchi” di Firenze gli Springboks sudafricani il 19 novembre e chiudere il proprio cammino autunnale il 26 novembre a Padova contro Tonga.
Due tempi per confrontarsi sul campo, il terzo per celebrare la festa!
Sabato 12 Novembre, all’interno del Villaggio Terzo Tempo di Roma, sarà allestita una barberia powered by Proraso. In occasione del lancio della campagna MOVEMBER, promuoverà la manifestazione che raccoglie fondi volti a combattere il cancro alla prostata.
Quindi l’invito è di farsi crescere barba e baffi e recarsi al Temporary Barber Shop Proraso, dove sarà possibile fare una piccola donazione a sostengo della ricerca, tutti uniti per cambiare il volto della salute maschile.
Orari barberia: dalle ore 10 alle 15 e dalle 17 alle 21
Proraso, Company Profile – nasce nel 1948, quando il figlio dell’omonimo fondatore della Ludovico Martelli, Piero, lancia sul mercato la crema pre e dopo barba. La grande tradizione italiana della rasatura ed il know-how dell’azienda sono parte integrante del prodotto. Il marchio viene identificato come ambasciatore del Made in Italy, fattore che conferisce all’offerta un valore aggiunto, in quanto Made in Italy è sinonimo di stile inconfondibile, alta qualità e ricerca continua verso un livello qualitativo sempre maggiore.
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