Marketing e management dello sport. Analisi, strategie, azioni

  • Sergio Cherubinimarketing e management dello sport
  • Editore: Franco Angeli
  • 1 edizione: 22 maggio 2015
  • Collana: Azienda moderna
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8891712264
  • ISBN-13: 978-8891712264
  • 432 pagine

Il percorso di sviluppo della sport industry prosegue con sempre nuovi fruitori (dai neonati alla quarta età), applicazioni (in particolare con le finalità salutistiche), ambiti geografici (si pensi al mondo medio-orientale e asiatico) e tecnologie (per esempio big data e social media), così da costituire uno dei più importanti settori industriali in termini di contributi al pil e all’occupazione. La costante crescita dello sport anche dal punto di vista economico spinge sempre nuovi protagonisti (anche stranieri) ad affacciarsi nel contesto competitivo mondiale, innalzandone le difficoltà. A questa intensa concorrenza si può rispondere solo aumentando proporzionalmente la capacità manageriale intesa a 360 gradi. Tematiche come il brand e l’event management, il customer relationship management, il co-marketing, l’heritage marketing e altri aspetti diventano sempre più parte di una vera professionalità di management sportivo. Sergio Cherubini propone con questo volume un approccio al tempo stesso rigoroso dal punto di vista scientifico e pratico da quello applicativo, inserendo nel testo molti casi ed esperienze reali (dagli Internazionali di tennis alla Nike, dall’Amsterdam Arena ai circoli sportivi), a sostegno di un quadro concettuale costruito nell’arco di oltre venti anni di studi, ricerche e pubblicazioni su questo tema.

Proposta di un Centro Studi e Ricerche diffuso…partendo dai libri…

Lo sviluppo della pratica del rugby costituisce una finalità fondamentale per ogni club, ma dovrebbe esserlo ancora di più per quelle realtà che vogliono distinguersi nel panorama delle associazioni sportive dilettantistiche,  per un’attenzione specifica per le attività di carattere culturale e per uno sforzo di produzione di conoscenze, attività congrui alla dimensione universitaria di realtà quali i CUS.
E’ nell’ambito del mio rapporto di collaborazione, da giocatore in primis e poi da addetto ai lavori / amico, con il CUS Brescia rugby che ho maturato la convinzione che realtà di questo tipo dovrebbero dar vita, in collaborazione con il mondo dell’Università, ad una serie di piccoli – passatimi il termine – “Centri Studi & Ricerche”, che possa nel corso degli anni affermarsi come un importante punto di riferimento nel campo della produzione e della divulgazione conoscenze scientifiche, tecniche e metodologiche, riferite non solo al rugby ma a tutto lo sport in generale.
Manco a dirlo, l’attività che mi sta più a cuore, ma che sta più a cuore a PiazzaRugby in generale, sono le iniziative dedicata al management dello sport…. ma l’attività dovrebbe essere direttamente orientata ad un processo di formazione di tecnici e professionisti del futuro, in piena collaborazione con la Direzione tecnica federale, con l’obiettivo di favorire ulteriormente la crescita culturale del rugby italiano.
Il “sogno” sarebbe dar vista ad uno strumento condiviso e sempre più valido di divulgazione e formazione a disposizione di tutti,  in particolare studiosi, tecnici ed operatori, con informazioni di alto livello qualitativo.
Informazioni che in gran parte già esistono, ma che andrebbero raggruppate e messe a disposizione, ad esempio, tramite un’attiva di monitoraggio del fenomeno sportivo e dalle acquisizioni delle ricerche bibliografiche, secondo quanto viene pubblicato a livello nazionale ed internazionale in ambiti, solo per fare degli esempi, come:
  • Psicologia dello sport
  • Biologia nell’allenamento
  • Medicina dello sport
  • Management dello sport
  • Scuola e i giovani
  • attività amatoriale (lo sport per tutti)
  • storia e cultura sportiva
Una Biblioteca del Rugby. Partendo dall’esperienza della Biblioteca di Atletica Leggera, presso l’impianto Nando Martellini di Roma, ho poi fatto mia una proposta originariamente avanzata nell’ambito delle elezioni federale della FIDAL Lazio: ripartire dagli impianti e dal sito Internet per affrontare la rinascita del Centro Studi Fidal. La proposta prevedeva la creazione di una Biblioteca dell’Atletica Leggere in almeno un impianto per Provincia, nonché la possibilità di consultare l’elenco delle pubblicazioni presenti nelle biblioteche sul web.
Il servizio è utile a chiunque si occupi di attività sportiva e di atletica leggera:
  • il tecnico impegnato nell’elaborazione di programmi di allenamento
  • il preparatore fisico per la ricerca di adeguate metodologie di preparazione
  • il dirigente per gestire una società
  • lo studente universitario o di liceo a cui si pone la necessità di fare una ricerca bibliografica od elaborare una tesi
  • il medico o lo psicologo che ritiene fondamentale essere aggiornato sulle più recenti acquisizioni specifiche o per preparare una relazione ad un convegno
  • il docente o il ricercatore, in generale, che prima di intraprendere una ricerca ritiene che opportuno confrontarsi con chi potrebbe aver già affrontato, e magari risolto, un problema
  • il semplice appassionato, che avrà come riferimento qualcosa di unico a livello nazionale
Rugby! Un programma unico in Italia. Non esiste una realtà specializzata di questo tipo in Italia al di fuori dell’archivio storico del «Museo del Rugby», a Colleferro (Roma), che ha però tutt’altra finalità ed a cui vorremmo si potesse partire per rendere concreta quest’iniziativa.
Esistono invece pubblicazioni specifiche, nazionali ed internazionali, nonché tesi di laurea che al momento non sono valorizzate a dovere in un punto di raccolta e consultazione comune, facilmente alla portata di tutti.
Esempi di Tesi, molto eterogenee, che parlano anche di rugby:
  • Strategie di sponsoring in ambito sportivo: il caso del rugby
    Università degli studi di Padova •  Facoltà di lettere e filosofia • corso di scienze della Comunicazione • Anno 2009
    Autore: Davide Ferracin • Relatore: prof. Vittorio Montieri
  • Il rugby come costruzione di uno spazio di socializzazione
    Università degli studi di Perugia • Facoltà di scienze motorie • Anno 2009
    Autore: Monica Sargenti • Relatore: prof. Fabio D’Andrea
  • I presupposti motivazionali del giocatore di rugby: dallattività giovanile allalto livello
    Università degli studi di Verona • Facoltà di scienze motorie • Anno 2009
    Autore: Simone Amato • Relatore: prof. Valter Durigon
  • Le aspettative di carriera degli sportivi: confronto fra gli atleti del Rovigo Rugby e del Benetton Rugby
    Università degli studi di Bologna • Facoltà di Economia • Anno 2011
    Autore: Alberto Avanzi • Relatore: prof. Gabriele Morandin
  • Principali problematiche ortopediche nel giocatore di rugby: il ruolo del podologo
    Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma • Master in podologia dello sport • 2009
    Autore: Manuela Quaglietti • Relatore: prof. Paolo Zeppilli
  • Traumi dellarticolazione acromion clavicola nello sport (sci-rugby)
    Università degli studi di L’Aquila • Facoltà di scienze motorie • Anno 2009
    Autore: Danilo Filipponi • Relatore: prof. Franco Mastri
  • Neurotaping: incidenza nel trattamento delle lesioni della cuffia dei rotatori
    Università degli Studi di Roma La Sapienza • Facoltà di Medicina e Chirurgia • Corso di Fisioterapia • Anno 2011
    Autore: Alessandro Lamanna • Relatore: prof. Ennio Pacilio
  • I sovraccarichi funzionali nel rugby: metodiche per la valutazione e il follow up
    Università degli Studi di Genova • Facoltà di Medicina e Chirurgia • Corso di Scienze Motorie • Anno 2005
    Autore: Massimo Boero • Relatore: prof. Maurizio Ieracitano
  • Valutazione funzionale applicata al Rugby Union
    Università degli studi di Verona • Facoltà di scienze motorie • Anno 2012
    Autore: Simone Amato • Relatore: prof. Silvia Pogliaghi
  • Allenamento mentale nel Wheelchair Rugby (Rugby in carrozzina)
    Università degli Studi di Verona • Facoltà di scienze motorie • Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche dello Sport • Anno 2013
    Autore: Samuele Beghetto
  • Outdoor Training. Un metodo formativo per apprendere in modo esperenziale ed innovativo
    Università degli Studi di Roma La Sapienza • Facoltà di Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica • Anno 2011
    Autore: Caterina Messana
  • Le sfide di marketing nelle società sportive: i casi Novara Calcio, Benetton Basket e Petrarca Rugby
    Università degli Studi di Verona • Facoltà di Economia • Anno 2010
    Autore: Pier Filippo Zenari • Relatore: prof. Barbara Gaudenzi
  • Sports Academy. Progetto di un centro sportivo polifunzionale
    Università degli Studi di Roma La Sapienza • Facoltà di Architettura • Anno 2011
    Autore: Mattia Filippi • Relatore: prof. Donatella Scatena
  • Analisi sociologica dello sport: dalla sacralizzazione alla mercificazione dell’atleta
    Università degli Studi di Udine • Facoltà di Lingue e Letterature Straniere • Anno 2011
    Autore: Alessia Della Rossa • Relatore: prof. Bernardo Cattarinussi
  • Le potenzialità formative dello sport – L’attività sportiva tra educazione e formazione
    Università degli Studi di Verona • Facoltà di Scienze della Formazione • Anno 2008
    Autore: Gabriele Destrinii • Relatore: prof. Daniele Loro
  • Sport di squadra e Psicologia di gruppo
    Università degli Studi di Torino • Facoltà di Scienze Motorie • Anno 2011
    Autore: Giuseppe Morabito • Relatore: prof. Claudia Gambarino
  • La brand Awareness come mezzo per lo sviluppo dello sport: il caso del rugby
    Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano • Facoltà di Economia • Anno 2005
    Autore: Matteo Mezzalira • Relatore: prof. Paolo Gaudenzi
  • Sport e Società, il Diktat della prestazione 
    Università degli Studi di Messina • Facoltà di Scienze Politiche • Anno 2005
    Autore: Simone Bartolo • Relatore: prof.  Domenico Carzo
  • Il giocatore di rugby nel ruolo degli avanti: studio sperimentale sull’interazione tra piede, scarpa e terreno nel movimento di traslazione antero-posteriore
    Università degli Studi di Milano • Facoltà di Medicina e Chirurgia • Anno 2012
    Autore: Fabio Scambelluri • Relatore: prof.  Umberto Alfieri Montrasio
  • Applicazione di un modello prestazionale visuo-spaziale al calcio di punizione nel rugby
    Università degli Studi di Trieste • Facoltà di Psicologia • Anno 2012
    Autore: Andrea Chittaro • Relatore: prof. Tiziano Agostini
Il coinvolgimento diretto dell’Università. Come dimostrano i titoli qui citati, gli argomenti che possono essere oggetto di studio e collaborazione con i CUS sezione rugby – il progetto potrebbe però essere esteso anche alle altre sezioni, partendo in primis proprio dall’atletica – sono innumerevoli e non riguardano soltanto le facoltà di «Scienze Motorie», «Fisioterapia» od eventualmente «Medicina e chirurgia», «Dietistica» e «Science and technology for population health and wealth».
Gli aspetti giuridici legati al mondo dello sport, in particolare del calcio professionistico, sono al centro delle cronache dall’inizio degli anni ’90. La famosissima «sentenza Bosman» ha fatto scuola anche interini di diritto comunitario del lavoro,a d esempio, e la biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza è ricca di decine di titoli dedicati a questo genere di argomento. Argomento dunque che val la pena studiare e approfondire, legandolo non solo al calcio e al diritto del lavoro, ma anche a tutto il mondo dello sport in generale.
In epoca di spending review e risorse limitate per la Pubblica Amministrazione, in particolare per quanto concerne le infrastrutture – e l’Italia in queste è spesso un passo indietro rispetto al resto d’Europa anche in ambito sportivo – non va poi sottovalutata l’importanza di studi dedicati, che potrebbero essere svolti nell’ambito di corsi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Gestionale e, soprattutto, nell’ambito dei corsi attivi presso i dipartimenti di Economia e Management.
Ad esempio – tema di assoluta attualità – quale sarebbe l’indotto generato per la città di Brescia da un nuovo impianto di atletica e di uno stadio per la pratica dell’atletica leggera indoor? Come dovrebbe essere progettato e gestito per generare valore per la comunità ed auto-sostenersi?
Questi temi potrebbero e dovrebbero essere al centro di una ricerca pluridisciplinare dell’Università, meglio se appoggiata dalle stesse federazioni sportive e dal CONI.
Ricercando la collaborazione diretta con i docenti universitari nell’ambito di questi  “Centri Studio”, le attività dei CUS, più in generale, potrebbero di fatto diventare un laboratorio di ricerca interdisciplinare sul campo, dando vita ad un concept per la creazione di un modello di realtà sportiva dilettantistica innovativo, sostenibile ed esportabile in altre realtà italiane.
Strutture e materiali (i libri). Se il cuore delle attività di ricerca dovranno essere le strutture sportive dei club, sarebbe bello e interessante che per ognuno di essi vi fosse una biblioteca del rugby – o biblioteca dello sport più in generale, qualora come ci auguriamo il progetto dovesse essere recepito dai CUS in generale – meglio se inserita nei Sistemi Bibliotecari di Ateneo, così da poter anche usufruire di una buona base di partenza: le risorse librarie già presenti nella Biblioteche stesse. Se nelle Biblioteche di facoltà non abbondano certo i testi specifici dedicati al rugby, magari in lingua, non mancano però risorse bibliografiche di assoluto interesse, come potrebbe essere il patrimonio di pubblicazioni sul marketing, anche territoriale, in seno alle Biblioteche di Economia!
Un esempio? Parlando di numeri. Se accediamo al catalogo online del sistema bibliotecario di ateneo, per quanto concerne l’Università di Brescia, ricercando la parola chiave “marketing” si ottengono ben 2101 risultati presso la biblioteca delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza, cui si aggiungono i 28 titoli presenti nella biblioteca di Ingegneria.
Zero titoli per la parola chiave “Rugby” e ben due pubblicazioni alla voce “atletica”, di cui uno datato 1976: «Edilizia per gli sports: orientamenti dimensionali e costruttivi»! Non male per un Paese in cui mancano proprio le strutture e spesso e volentieri quelle presenti sono datate….
Ma non sono da meno gli altri sport. Giusto la biblioteca di Giurisprudenza sembra essere ben fornita di titoli sul calcio, quantomeno per quanto riguarda i temi del professionismo e della sua evoluzione nel diritto. Tema senz’altro interessante, che merita più di un approfondimento.
Va nettamente meglio, invece, se interpelliamo il catalogo pubblicazioni digitali, salvo poi scoprire che si tratta quasi sempre di articoli di riviste in lingua straniera, raccolti in archivi di altre università lombarde
Un altro canale di eccellenza, da integrare grazie alla collaborazione con i club e la Federazione, sono le reti bibliotecarie. Ad esempio la “Rete bibliotecaria Bresciana e Cremonese http://opac.provincia.brescia.it ” . La collezione di ogni biblioteca è in qualche misura unica e nessuna può contenere tutti i materiali di cui il suo pubblico ha bisogno. Le biblioteche, perciò, possono arricchire enormemente i servizi agli utenti permettendo loro di accedere alle raccolte delle altre biblioteche (Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida IFLA/Unesco per lo sviluppo).
Questo concetto sarebbe ancor più valido per una piccola realtà in formazione come le Biblioteche del Rugby e dello Sport annesse ai Centri Studio così concepiti. Sarebbe dunque auspicabile un’integrazione delle stesse tra loro e, almeno localmente, con le Reti Bibliotecarie, come appunto quella bresciana (che cito per vicinanza), al fine di rendere i titoli accessibili attraverso il servizio di prestito interbibliotecario, che rende possibile la circolazione dei documenti posseduti ed ammessi al prestito tra le biblioteche dell’area di cooperazione. Nel caso preso ad esempio , le province di Brescia, Cremona e Mantova: attraverso questo servizio non solo la biblioteca locale ma tutte le biblioteche della rete rispondono al fabbisogno informativo della comunità. La conoscenza della disponibilità di una determinata pubblicazione, degli eventuali vincoli al prestito e delle biblioteche che la possiedono è resa possibile dai seguenti cataloghi collettivi (OPAC):
Si renderebbero così disponibili titoli al momento non presenti a catalogo e allo stesso tempo verrebbero offerti ad un pubblico sempre più vasto i servizi della Biblioteca e del Centro Studi sul Rugby
La sola Rete Bibliotecaria Bresciana ha un totale di 183 titoli dedicati al Rugby ad esempio…
A queste si dovrà poi unire la possibilità di pubblicazione di tesi e studi di docenti/studenti in ambiti come:
  • psicologia dello sport
  • biologia dell’allenamento
  • medicina dello sport
  • management dello sport
  • formazione, giovani e sport
  • storia e cultura
  • allenamento
  • preparazione fisica

Una cosa del genere potrebbe sembrare praticamente impossibile da realizzare, non senza il volere della Federazione e di altre istituzioni. Visto però l’argomento di questo blog e l’interesse / amore riposto nel rugby, benché per certi versi rivolti anche agli aspetti meno romantici (ma anche questo in fondo non è poi vero… ), ci permettiamo di lanciare la sfida, chi coglierà la provocazione e si renderà partecipe di questa cosa? Noi di Global Sports Futures, PiazzaRugby e RugbyMercato.it ci siamo e siamo pronti a fare il nostro.
Nel frattempo vogliamo provare a farlo virtualmente, consigliando dei testi acquistabili online su Amazon, ma non solo, e che di volta in volta inseriremo nella nostra lista desideri. Una lista caotica, immotivata, senza una logica specifica se non quella del… questo vorrei leggerlo, forse dovrei, forse dovremmo. Aspetto \ aspettiamo però le vostre segnalazioni in tal senso, nonché le vostre opinioni: manuel@globalsportsfutures.it

Il rugby tra occasioni mancate e simboli di territorialità

Tonnino, la mascote della Tonno Callipo Volley Calabria
Tonnino, la mascote della Tonno Callipo Volley Calabria

Recentemente abbiamo saputo della rinuncia di Roma 2024 e del conseguente ritiro della candidatura oer la coppa del mondo di rugby da parte della Federazione, perché non c’erano più le sufficienti garanzie a copertura della manifestazione. Un vero peccato perché questo tipo di manifestazioni sono non solo una potente promozione degli sport, un momento di gioia e slancio per le città che le ospitano, ma anche un momento di ossigeno puro per l’economia delle zone in cui eventi come olimpiadi e rugby world cup vengono organizzate. La sindaco Raggi potrà avere tutte le slides di questo mondo, dimentica però che Londra nel 2012 e l’Inghilterra nel suo complesso con la World Cup recentemente organizzata hanno ottenuto rialzi del PIL di almeno 1%. Costi che quindi permettono un benessere diffuso e i costi del settore pubblico servono o dovrebbero proprio servire a questo, ad aumentare il benessere della popolazione e ad aumentare il PIL. Ci si dimentica che organizzare eventi come questi in città importanti e grandi avrebbe attratto alla pratica sportiva nuove leve, diminuendo i costi della sanità pubblica.

Troppo spesso si ragiona per paura di investire sullo sport, e sul rugby in particolare in questo caso sia a livello pubblico, ma la politica ha vie non sempre chiare, sia a livello privato cioè di sponsorizzazioni aziendali. I ritorni sono sempre molti per coloro che li sanno sfruttare, Tonno Callipo ad esempio, in Calabria ha in pratica finanziato quasi totalmente la società di Vibo Valenza avendone ritorni economici importanti sia d’immagine, sia di merchandising con la vendita dei gadget facendo diventare la squadra e la sua azienda il simbolo di un orgoglio calabrese pulito e sportivo. Fiat sta cercando di unirsi ulteriormente al territorio torinese con la sponsorizzazione al basket cittadino, dopo lo sgarbo dello spostamento di sede legale all’estero, un modo per ribadire la propria origine e territorialità. E il rugby? Saprà trovare manager che sappiano creare qualcosa di originale, capace di diventare simbolo di territorialità in modo originale?

ALD Automotive rinnova con L’Aquila

L’Aquila Rugby Club ufficializza il rinnovo, per un altro anno, della partnership con ALD Automotive, società leader nei servizi di noleggio a lungo termine, che opera sul mercato italiano da oltre trenta anni. La società, presente nel comparto automotive in 39 Paesi, gestisce in Italia oltre 100mila veicoli di aziende, artigiani, professionisti, pubblica amministrazione e dipendenti delle società clienti.
Grazie al sostegno di ALD Automotive sarà possibile per tifosi ed appassionati accedere gratuitamente al settore Distinti del “Fattori” per la partita del 30 ottobre con l’Ottopagtine Benevento. Sul sito web ufficiale dell’Aquila Rugby Club (laquilarugbyclub.it) è inoltre possibile scoprire le offerte di ALD Automotive dedicate ai possessori delle card abbonamento alla stagione neroverde e ai possessori dei ticket delle partite singole.
Per la gara contro il Benevento rimangono invariati i prezzi di accesso al settore Tribuna: 10 € il biglietto per la partita, con riduzioni a 5 € per studenti, over 65 e aderenti ai Cral cittadini. Prevendite su liveticket.it. Appuntamento il 30 ottobre, alle ore 14:30.

I veri valori…

Sebbene io ami molto i valori del rugby, al di là delle retoriche stucchevoli ipersfruttate per il marketing ovale, non parlo di sostegno, crescita, fratellanza, ecc., ma i valori cui mi riferisco sono i soldi.

I soldi non fanno la felicità, si dice, ma la imitano molto bene, dicono altri.

Qual è il vero valore dei nostri campionati, delle nostre squadre? Quante volte ci siamo scandalizzati per le disfatte di coppa, per le mete, i punti presi.
E ci interroghiamo sui valori tecnici, e si discute di agonismo, voglia di metterci il cuore.
Sopra il cuore c’è il portafogli e, ahimè, questo conta parecchio nel rugby attuale.

I veri valori. Se vi chiedessi, comparandoci al campionato francese a che livello mettere Treviso o le Zebre, o le finaliste dell’Eccellenza dell’anno scorso?

I budget di ProD2 vanno dagli 11.22 milioni di Oyonnax ai 3.71 della neopromossa Angouleme dell’italiano Davide Duca.
http://www.lerugbynistere.fr/news/pro-d2-le-classement-des-budgets-previsionnels-pour-la-saison-20162017-2208161646.php
Questa è la seconda divisione francese, e non fa le Coppe.
La Qualyfing Cup la fanno invece i siberiani del Krasny Yar, che, con sussiego di alcuni, hanno rifilato 48 punti al Mogliano una decina di giorni fa.
Due milioni e mezzo di budget non sono tutto , ma una mano la danno.
https://en.wikipedia.org/wiki/Krasny_Yar_Krasnoyarsk
Quindi, non stupiamoci più di tanto, just follow the money.

Rugby store innovativi…

La comunicazione ed il marketing sportivo hanno infinite declinazioni che solo la fantasia personale pongono come limite supremo.

Dai Granata TorinoQuesta volta vorrei porre la vostra attenzione su una attività davvero sorprendente. A Torino degli sfegatati tifosi del Torino calcio, di professione parrucchieri, hanno pensato bene di creare un negozio di taglio capelli a tematica granata, si chiama appunto “Dai Granata”. Il negozio non è solo punto di bellezza per i tifosi torinisti, ma anche luogo di ritrovo serale per iniziative legate al calcio e alla seconda società della città sabauda.

Dai Granata TorinoViene da pensare a luoghi come Rovigo o altre città, specie del Veneto, dove il rugby è primo sport cittadino, perché non pensare a iniziative del genere? Magari integrando uno spazio all’interno della club house a questo servizio, oppure prendendo uno spazio nel centro dove fare store multiservice (parrucchiere, vendita merchandise, acquisto biglietti partite, etc.). Renderebbe certamente a livello economico, sarebbe originale e darebbe un senso di appartenenza anche simpatico, certamente fuori dagli schemi noti. Permetterebbe anche delle promozioni innovative (sconti nel negozio per chi presenta il biglietto della partita, sconti alla partita per chi si fa un determinato taglio nello store).

Se tutto ciò vi sembra strano, sappiate che già ci furono promozioni simili nella Varese del basket anni novanta, dove si entrava alla partita a prezzi scontati se ci si presentava con i capelli verdi (!!!) come il playmaker di allora, quel Pozzecco che fu per il movimento cestistico una spinta importante come giocatore e personaggio. Tutto però era disorganizzato, legato all’iniziativa dei tifosi.

Questo renderebbe il rugby italiano, finalmente, un passo avanti rispetto al calcio. Infatti l’iniziativa di cui sopra ho citato l’esempio è gestita da privati e non ha particolari legami con la società sportiva, questo riduce la visibilità del negozio ed i possibili introiti sia per i privati che per la società sportiva. Questo è un invito a coloro che si muovono attorno al rugby con idee innovative a non temere, c’è già chi fa cose simpatiche ed interessanti in altri sport. Allo stesso tempo è un invito ai dirigenti sportivi del rugby nostrano ad osare laddove ancora neanche il calcio italiano lo fa in modo seriale.

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