Conosciamo già il volto dei primi 20 atleti in rosa, quei ragazzi che da agosto stanno lavorando con i tecnici Vincenzo Troiani e Pierpaolo Rotilio. Quei ragazzi che sabato, con questa lettera (https://www.facebook.com/mattiafonzi/posts/10214688653034152 ) hanno dimostrato di essere molto più di una squadra.
Perché il primo miracolo si compia (ne serviranno altri, poi, nel corso della stagione), però, mancano ancora due condizioni. In primis che si sblocchi la questione delle garanzie, ben spiegata dallo stesso tecnico Vincenzo Troiani, intervistato ieri da RugbyMeet: «quando è giunto il momento di formalizzare l’accordo, i rappresentanti della Polisportiva non hanno accettato assegni a vuoto in pagamento di quanto pattuito. Altrettanto semplicemente pretendendo assegni personali, non di una società con le casse drammaticamente vuote. Come dar loro torto?».
Troiani non è stato certo leggero nel giudizio sull’attuale dirigenza: «…I fatti ci stanno dicendo che gli attuali dirigenti de L’Aquila non sono in grado di far fronte all’emergenza». Ma ha confermato che la squadra è pronta ad affrontare chiunque, pur con tutti i limiti dati dall’avere solo 20 giocatori.
Questa è la squadra che ad oggi, potrebbe scendere in campo:
Piloni:
Antonio Barducci – 1996
Francesco Rossi – 1997
Tallonatore:
Nicola Rettagliata – 1994
Flavio Fusco – 1998
Seconda/terza linea:
Mattia Vaschi – 1994
Dario Basha – 1996
Alessandro Troiani – 1998
Carlo Cerasoli – 1984
Nicola Tinari – 1997
Alessio Ponzi – 1996
Mediano di mischia:
Nicolò Speranza – 1994
Giancarlo Carnicelli – 1994
Mediano di apertura:
Gianmarco Cialente – 1996
Trequarti:
Marcello Angelini – 1996
Federico Pupi – 1998
Massimo Sansone – 1998
Andrea Ciofani – 1990
Giorgio Rettagliata – 1999
Alessio Ciaglia – 1993
Francesco Palmisano – 1990
Una rosa che potrebbe essere integrata con un paio di giovani stranieri e con qualche elemento di categoria inferiore, ma d’esperienza e qualità. Questo è almeno quanto auspicava un giornalista locale sulle pagine de “Il Centro” solo pochi giorni fa. Il club sarebbe alla ricerca di qualche giovane prospetto, in cerca di visibilità e disposto ad accontentarsi dal punto di vista economico. Prima di tutto però dovrà dedicarsi alla ricerca di giocatori italiani, per completare la rosa. Giocatori possibilmente abruzzesi, per limitare al massimo i costi. Benché in questo non agevoli certo la “concorrenza” data dal Gran Sasso e da due club in Serie B, come Paganica e Avezzano.
La squadra nel frattempo sembra decisamente limitata soprattuto nei primi cinque uomini, dove in estate si è registrata la partenza dell’argentino Luciano Montivero (1993) e del piloncini di Pordenone Jacopo Schiavon (1996), direzione Firenze. Della rosa dell’anno scorso resterebbe il pilone marsicano Alessandro Cacchione, 36 primavere, di cui al momento non ho notizia.
In seconda linea è partito il laziale Alberto Grassi (1996) e la coperta è ancor più corta, tanto più che a febbraio aveva già lascito la squadra Fabio Flammini, per motivi personali e di lavoro. L’ex Fiamme Oro dovrebbe essere al momento ancora senza squadra. In rosa non figura più nemmeno il nome dell’ex vice-capitano Alessandro Cialone, 30 anni e un contributo sempre importante il suo, tanto che in seconda linea alla finale c’era lui, affiancato da Carlo Cerasoli. Cialone è certamente un elemento che potrebbe essere recuperato, mentre in terza linea mancherebbero poi il calabrese Daniel Gentile, tuttora in cerca di sistemazione, e Michele Canulli (1992), che è tornato a vestire la maglia del Terni in C2.
Meno problematica la situazione dietro, benché all’appello manchino i talentuosi Filippo Di Marco (1998), mediano d’apertura dell’Accademia Nazionale, e Francesco Cozzi (1997), passato al Colorno; il mantovano Giorgio Erbolini (1996), trasferitosi a Pesaro; Francesco Giorgini (1994), rientrato anche lui a Terni, e l’esperto Pietro Antonelli (1991), trasferitosi a Roma per lavoro. Hanno invece firmato per il Biella in Serie B il trequarti ala Luca Caiazzo (1996), autore di due mete domenica contro Lumezzane, e il centro Antonio Laperuta (1996).
L’altro impegno preso da Fabiani, è poi quello di portare la rosa a 28 giocatori, il tutto già questa settimana. Missione possibile? Probabilmente si, benché ad inizio ottobre i giocatori senza squadra siano davvero in pochi e non tutti disposti al trasferimento a L’Aquila, senza garanzie economiche almeno. In questo però la mancata retrocessione però è un’opportunità da non sottovalutare, la rosa va integrata assolutamente, ma è il come a poter fare la differenza.
E’proprio da questi ragazzi che L’Aquila deve ritrovare la propria dimensione, trovando un’identità con i ragazzi di casa. Basta analizzare la rosa che ha giocato due anni fa l’Eccellenza e confrontarla con quella che ha, pochi mesi fa, lottato fino all’ultimo per riconquistarla. Tra le due rose, non vi sono più di 10/12 atleti confermati. E nemmeno tutti aquilani.
Costruire sempre una squadra nuova, su atleti che vengono da fuori, stranieri o italiani che siano, produce costi. Impegni a cui un club che punta all’alto livello deve far fronte, ma non c’è nulla di disonorevole e fare un passo indietro. Trovare una propria dimensione con un gruppo di ragazzi di casa, di eroi come quelli che scenderanno in campo (spero) domenica e per cui non potrò che fare il tifo. Il fatto è che dover ricostruire una squadra ogni anno, dovendo acquistare i giocatori formati da un’altra società per quanto riguarda le giovanili, e dovendo prenderne da fuori altri, con tutti i problemi del caso, che tutti ben conosciamo, già dimostra che è un sistema destinato ad essere sempre in difficoltà.
Dopo numerosi appelli, a quanto sembra, le istituzioni si sono mosse. Se effettivamente ci saranno le risorse per disputare il campionato e per il parziale abbattimento dei debiti pregressi – e tra questi vi sarebbero anche crediti nei confronti di alcuni atleti – la vera sfida è quella di riuscire a costruire “eventuali sinergie e collaborazioni tra i sodalizi”, come auspicato dal primo cittadino. Ma, si sa, mettere d’accordo delle persone della stessa città, ma di differenti vedute, nel rugby italiano è la cosa più difficile del mondo…
Nel frattempo tra pochi minuti è l’appuntamento tra la squadra, i tifosi, le autorità e tutti i cittadini di buona volontà interessati all’iniziativa “Save L’Aquila Rugby” per raccogliere in pochi giorni i 30.000 € per i cartellini, 250 nuovi soci e 1.000 tifosi che domenica seguano la squadra. L’augurio è che l’iniziativa raccolga veramente il seguito che questi ragazzi meritano e sia veramente l’inizio di una rinascita.