Marco Zaccagna sarà l’allenatore della prima squadra del Livorno Rugby anche nella stagione 2022/23. Il classe ‘67 ha colto, nel corso della sua lunga carriera da giocatore (trequarti e all’occorrenza mediano di mischia) ben sei promozioni. La prima, dalla C1 alla B, risale alla stagione 93/94, con la maglia del Quasar Fides Livorno. I quattro successivi salti di categoria sono stati colti con il Livorno Rugby: uno è giunta nel 99/00 (dall’A2 all’A1, all’epoca la massima serie nazionale), uno nel 04/05 (dalla B alla A, che non era più il massimo torneo domestico) ed uno nel 06/07 (dalla B all’A2). La sua quinta promozione, in A1, è arrivata a tavolino, ma è stata ugualmente meritatissima: è relativa alla stagione 07/08, quando i biancoverdi, sul campo furono beffati, per un solo punto, dal Firenze, in un torneo di A2 nel quale la presenza di una squadra cadetta, quella del Benetton Treviso falsò la lotta al vertice. La sesta e ultima promozione, dalla C1 alla B, è relativa alla stagione 2002/03, con la maglia del Cecina. Zaccagna, dopo aver chiuso, a 42 anni (per regolamento dopo quell’età non si può più proseguire), la sua brillante carriera di giocatore, ha iniziato l’attività di tecnico, dando subito impronte importanti alle sue ‘creazioni’. Brillanti i risultati da lui raggiunti, per due stagioni, alla guida delle rappresentative biancoverdi under 16. Ha poi ‘effettuato’, nel 2016, il gran balzo (possiamo considerarla la sua ‘settima promozione’) ed è passato alla conduzione della formazione senior. Nel campionato di B, girone 2, 2016/17 – stagione nella quale le prime due di ciascun raggruppamento hanno festeggiato il salto di categoria – il Livorno Rugby è giunto terzo, con 77 punti all’attivo, frutto di 16 vittorie e 6 sconfitte. Nella stagione successiva – quando la prima è stata promossa direttamente e la seconda dopo un ripescaggio – il Livorno Rugby è arrivato quarto, con 71 punti, frutto di 15 vittorie e 7 sconfitte (una giunta a tavolino). Due annate nelle quali le formazioni di vertice erano oggettivamente molto forti e alla distanza, nonostante il bel gioco praticato, ai biancoverdi è mancato qualcosa in prima linea. Zaccagna, dopo una stagione sabbatica, è tornato sulla panchina biancoverde nel 2020. Nell’annata 2020/21 solo allenamenti ed un’amichevole (campionato di B annullato per l’emergenza della pandemia) e poi nella stagione 21/22 tante mete e tante soddisfazioni, con una sfilza record (13 i successi colti nelle ultime 13 gare del torneo), che hanno consentito di chiudere al secondo posto con 77 punti, alle spalle della Rugby Parma (per i biancoverdi ruolino globale di 15 vittorie e 3 sconfitte). Zaccagna dunque si appresta a guidare il Livorno Rugby per la sesta stagione, la terza consecutiva. Due giocatori, Pietro Gaggero e Dario Basha, lo supporteranno nelle sedute (saranno responsabili rispettivamente dei trequarti e della mischia). Ad affiancare il lavoro di Zaccagna, anche Simone Morganti (tecnico dedito alla cura delle mischie chiuse). Grazie all’ampia rosa, il Livorno Rugby, nella nuova annata, presenterà pure una seconda squadra, la cosiddetta rappresentativa ‘cadetta’, che disputerà il torneo di C. Una formazione – quella cadetta appunto – nella quale potranno mettersi in evidenza, potranno divertirsi e potranno crescere i tanti atleti che, per motivi vari, potrebbero faticare a trovar spazio in prima squadra. Potranno dunque giocare con continuità tutti i numerosi elementi inseriti nel roster, compresi i vari elementi fino allo scorsa stagione protagonisti in under 19 e che nella nuova stagione non possono più, per raggiunti limiti di età, essere impiegati nei campionati giovanili. A proposito di giovanili: ufficializzati i nomi degli allenatori delle squadre biancoverdi under 19, 17 e 15. Tecnici degli under 19 (atleti nati negli anni 2005, 2004 e 2003; questi ultimi sono i cosiddetti ‘rientranti’) i confermati Luca Isozio e Alessandro Saltapari, con Basha allenatore della mischia. Al timone degli under 17 (nati nel 2006 e 2007) la coppia Massimiliano Ljubi – Alessandro Borgiotti. Saranno Diego Rolla e Marco Tomaselli i tecnici degli under 15 (2008 e 2009) biancoverdi. Preparatori atletici Nicola Martinucci e Andrea Bruni. Il Livorno Rugby, con le sue varie rappresentative, punta nuovamente a importanti traguardi.
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Paul Griffen è il nuovo allenatore del Rovato
Paul Griffen è il nuovo allenatore del Rovato. Assieme al tecnico italoneozelandese ci sarà Francesco Filippini, nel ruolo di manager. L’esonero del direttore tecnico Porrino è arrivato all’improvviso, considerando che il Rovato è in testa alla classifica del suo girone di serie B; si parla di divergenze rispetto al futuro ovale del team.
Centurioni, ritorna Diego Bettinsoli
Diego Bettinsoli torna in rossoblu. La seconda/terza linea di Gardone Valtrompia, classe 1992, rientra nelle fila de I Centurioni per prendere parte alla stagione 2018/2019. Diego ha iniziato a calcare i campi da rugby a 15 anni proprio nel Rugby Lumezzane, squadra con la quale ha effettuato il suo percorso in tutte le formazioni giovanili. Approdato nel mondo Seniores, ha preso parte ad un campionato in serie C, ad uno in Under 23, fino ad entrare stabilmente in prima squadra con la quale ha disputato una stagione in serie B e i primi mesi della successiva in serie A. A quel punto, ha vestito la maglia del Rugby Gussago per i restanti mesi dello stesso campionato e per quello successivo, prima di interrompere per due anni la sua attività sui campi da rugby. Uno stop durato fino a questa estate.
«Siamo molto felici di accogliere nuovamente tra le nostre fila Diego – commenta il General Manager Luca Raza -, perché siamo convinti che potrà dare il suo contributo al gruppo, sposando appieno il nostro progetto. Inoltre, rappresenta per noi un elemento estremamente importante quando giocatori che già hanno vestito i nostri colori scelgono di tornarvi, proprio come ha fatto Diego. Il nostro rugby si fonda principalmente sul legame al nostro club e questo rientro lo dimostra concretamente».
Cercasi seconda linea, offresi un lavoro vero
Ambizioso club di Serie B del Nord Italia cerca una seconda linea per completare la propria rosa e puntare ai play-off per la promozione in Serie A.
Il club offre alloggio in appartamento, anche ad uso esclusivo, supporto logistico e un contratto di lavoro a tempo pieno presso uno degli sponsor (azienda solida e di primaria importanza): mansioni, impegno e retribuzioni commisurate al curriculum professionale, ma indicativamente a partire dai 1.200 €/mese.
Il contratto sarà inizialmente per la durata della stagione, ma c’è tutta la disponibilità a commutarlo in un contratto di assunzione a tempo indeterminato.
C’è anche la possibilità di svolgere l’attività di educatore nelle scuole e con il settore giovanile, a fronte di un ulteriore rimborso spese e con la possibilità di arricchire la propria formazione come tecnico.
Rimborso spese commisurato all’impegno e al livello del giocatore.
Per informazioni scrivete a emanuele@digidust.com possibilmente allegando già un curriculum e dei link video
Modena riporta a casa le sue stelle
Due innesti importanti per il Giacobazzi Modena Rugby che inizierà la stagione di Serie B il prossimo 14 ottobre a Jesi. Come già aveva fatto Michelini, sono infatti tornati nel club due big come Sevian Daupi e Tomaso Bergonzini. I due hanno infatti scelto di giocare in Serie B agli ordini dell’allenatore Stefan Ilie Ivanciuc, confermato per il terzo anno sulla panchina modenese, lasciando il Top12 per poter far fronte ai nuovi impegni professionali.
Entrami sono cresciuti nelle giovanili biancoverdeblù ed hanno indossato la maglia delle nazionali giovanili, prima di continuare la carriera altrove. Classe 1990, prima flanker poi pilone dal fisico possente, Bergonzini dopo le stagioni nel Modena di Huygen in serie A (26 caps e 8 mete dal 2010 al 2012), ha giocato in Eccellenza con le maglie del Rugby Reggio e, nelle ultime due stagioni, del Viadana, club lasciato nel corso della stagione per un ruolo da commerciale estero per la Ceramica Italgraniti di Casinalbo.
Sevian Daupi, utility back classe 1989, 175 cm per 90 kg, torna a Modena dopo dieci anni passati nel massimo campionato tra Casinò Venezia, San Gregorio e Rugby Reggio, con cui ha giocato per le ultime sei stagioni.
«Tornare a giocare a Modena dopo dieci anni – ha svelato il forte giocatore di origine albanese – è un grande piacere, sono felice e non vedo l’ora di cominciare. Spero di essere utile alla squadra, la Top Ten mi ha insegnato tanto e voglio trasmettere quello che ho imparato ai più giovani. È ancora presto per fissare degli obiettivi, posso solo dire che la classifica dello scorso anno non rispecchia il valore della squadra e che il Giacobazzi merita di stare più in alto».
Un ritorno accolto dalle parole del presidente del Modena Rugby 1965 Enrico Freddi: «Siamo molto soddisfatti che Sevian abbia deciso di sposare il nostro progetto. Il suo arrivo, oltre a garantire qualità alla squadra, conferma la linea della società, che non ostacola le ambizioni dei giocatori che vogliono provare a confrontarsi con un rugby di livello più alto, ma è anche ben felice di riaccogliergli per mettere la propria esperienza a servizio del club. Speriamo che altri giocatori decidano di seguire l’esempio di Michelini e Daupi e tornino ad indossare la maglia del Modena».
Piacenza, mercato importante per far da mina vagante in B
Il mercato della Serie B regala sempre spunti molto interessanti: lo scorsa stagione con le retrocessioni bloccate in Serie A in vista dell’allargamento a 30 squadre c’è stato infatti fermento tra i club più ambiziosi, ora, con ben 9 squadre promosse in prima divisione, è il momento in cui si lavora per ridefinire gli equilibri di un campionato che ha visto negli anni l’incubazione di progetti solidi quanto ambiziosi. Sotto la lente soprattutto il Girone 1 “Nord-Ovest” che ha “perso” in un colpo solo CUS Milano, Biella e Alghero. Il ruolo di favorita per la promozione va così al Monferrato, grande outsider della scorsa stagione, con un occhio di riguardo anche per i bresciani Centurioni (evoluzione 4.0 del Lumezzane) e Rovato, ma tra i club più attivi e di conseguenza ambiziosi c’è il Rugby Piacenza.
In settimana il club biancorosso ha annunciato l’ingaggio a titolo definitivo di Francesco Tribastone, tallonatore classe 1997, 180 cm per 104 kg, in arrivo dal VII Torino, Serie A. Si tratta però solo dell’ultimo arrivo in ordine di tempo di una squadra profondamente rinnovata, con l’intenzione di rafforzarsi e costruire sull’ossatura scesa in campo nelle ultime stagioni.
Dopo sei stagioni in panchina non ci sarà più Sandro Pagani, promosso al ruolo di Director of Rugby e membro anche del nuovo consiglio direttivo del club: lo scorso 29 giugno l’assemblea dei soci ha infatti eletto Daniele Boccuni come nuovo presidente (succede ai cinque anni di gestione Daniele Margherita), affiancato da Edmondo Roda (vice presidente), Maurizio Cerrato (tesoriere) e Sandro Pagani, Valter Benedetti, Stefano Malchiodi, Luciano Merlino (consiglieri). Nel segno della continuità col recente passato, il tecnico Davide Toscani è il nuovo direttore sportivo, mentre Gian Claudio Barillà è stato nominato direttore tecnico.
Nuovo allenatore sul campo è stato scelto il neozelandese Kelly Rolleston, affiancato da una leggenda come Fabio “Hogan” Berzieri che, costretto per limiti d’età ad appendere le scarpe la chiodo, si occupa ora delle mischia. Nel doppio ruolo di preparatore atletico e giocatore sarebbe poi in arrivo l’utility siciliano, classe 1992, Giulio Forte, ex numero 10 della promozione in Top 10 de L’Aquila Rugby, prossimo al conseguimento della Laurea in Scienze Motorie.
In attesa di Forte nei centri si registra il ritorno di uno dei protagonisti dell’ultima volta del Piacenza Rugby in Serie A, tre stagioni orsono: Ivan Barani. Classe 1992, 181 centimetri per 104 kg, il trequarti centro arriva da una stagione in Top 10 con Rovigo, dove era approdato dopo due stagioni in A con il CUS Genova. Un’operazione voluta proprio da Pagani, che l’ha allenato proprio in biancorosso «Da allora, abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti – ha spiegato il neo director of rugby – Su questa base, negli ultimi giorni sono maturati i tempi per il ritorno di Ivan in biancorosso. Questa notizia ci inorgoglisce molto, sotto tutti i punti di vista. Con il suo ritorno, la qualità della nostra rosa aumenta in maniera decisa».
In cabina di regia ci sarà invece Andrea Beghi, arrivato in uno scambio di prestiti con i Lyons, con cui giocherà invece il tallonatore Federico Canderle. «Beghi ha le caratteristiche che cercavamo per il gioco dinamico e offensivo che richiede il gioco moderno, dato che attacca molto la linea e fa giocare in avanzamento la squadra. Preciso anche nei calci piazzati, Andrea viene ad arricchire un reparto da categoria superiore». Pagani ha così motivato l’ingaggio del mediano di apertura classe 1996, 175 centimetri per 78 kg.
In mischia il colpo è rappresentato invece dall’ingresso in rosa del poliziotto Vittorio Marazzi in terza linea. Classe 1993, 191 centimetri per 104 kg, il valtellinese vanta un curriculum di tutto rispetto: uno scudetto Under 18 vinto con l’Amatori Parma mentre frequentava l’Accademia Federale; la trafila nelle giovanili della Nazionale, fino all’Under 20, di cui è stato anche capitano; l’Eccellenza con i Crociati e quindi con le Fiamme Oro per diversi anni. «Marazzi è un ottimo giocatore, di grande impatto fisico, ma pure con un’eccellente visione di gioco, molto abile nella rimessa laterale» ha sottolineato Pagani a proposito del n.8 in arrivo dal Sondrio, dove ha giocato nell’ultima stagione pur restando effettivo come poliziotto a Roma e raggiungendo la squadra solo la domenica per le partite. «Ha abbracciato il nostro progetto e siamo convinti che ci farà fare un salto di qualità».
Il mercato non sarebbe però ancora concluso, in rosa c’è infatti ancora spazio per l’inserimento di un giocatore straniero di passaporto comunitario, mentre la società avrebbe voluto riportare a casa il talentoso seconda/terza linea Alessandro Casali, protagonista di un’ottima stagione in Serie A con il Rugby Brescia. Il destino di Casali sarebbe però quello di restare in Lombardia, rinnovando il prestito con il club che l’ha visto protagonista nel corso dell’ultima stagione, impiegato sia come terza ala (n.7), che come numero 8.
Non ci sarà invece Andrea Alberti, dopo 10 anni in biancorosso il pilone classe 1989 ha infatti deciso di cambiare aria e di vestire la maglia del Rugby Noceto. Nel frattempo Pagani alla stampa ha puntualizzato: «Il nostro obiettivo sarà quello di costruire un gruppo in grado di essere competitivo con tutti. Se poi saremo bravi a vincere certe scommesse e a raccogliere fino in fondo i frutti del nostro lavoro, beh, allora potremmo anche diventare la mina vagante del girone. Poi, chissà. Nello sport a volte l’entusiasmo ti spinge anche oltre la fantasia. […] Stiamo rifondando le basi della prima squadra e del vivaio. In società abbiamo consiglieri di buona volontà, diverse idee da concretizzare e tanto entusiasmo. Ad esempio, stiamo sviluppando una collaborazione molto interessante con i Lyons che riguarderà le categorie Under 16 e Under 18»
Squadre cadette e circolazione degli atleti: quando il regolamento Fir non tiene conto della realtà
Continua a far discutere la regola inserita nella circolare informativa federale 2016/2017 che fissa le direttive delle squadre cadette e la circolazione degli atleti tra i due team. Il derby di Serie C2 tra Rovigo e Frassinelle disputato qualche settimana fa in Polesine ha riproposto la delicata questione che, in questa stagione, era già stata portata alla luce in altre circostanze (anche nella sfida tra Villadose e Caimani di inizio ottobre).
I FATTI
Chiariamo che i club citati in questione hanno sfruttato la situazione nel pieno rispetto delle norme, ma il riproporsi di tale condizione offre la possibilità di analizzare nuovamente il regolamento e le lacune che lo stesso presenta.
L’articolo 1 della sezione che regolamenta l’attività delle squadre cadette recita chiaro.
‘Le società che partecipano al Campionato di Eccellenza, Serie A, Serie B e Serie C girone 1, hanno la facoltà di iscrivere una seconda squadra seniores (squadra cadetta) ad un campionato di livello inferiore a quello in cui è iscritta la 1^ squadra’.
Le società dunque devono presentare due liste separate di 50 atleti (25 per ogni team), compresi giocatori under 23 (nati cioè tra il 1994 e il 1999), specificando obbligatoriamente la squadra di appartenenza degli stessi. Gli under 23 invece, sono di libera circolazione tra le due formazioni.
Il punto 5 della stessa sezione chiarisce poi un aspetto fondamentale dell’utilizzo degli atleti.
‘Il giocatore iscritto nella lista della squadra cadetta, potrà essere utilizzato nella attività della prima squadra per non più di 4 volte dal momento che dalla quinta utilizzazione lo stesso sarà iscritto d’ufficio nella lista della prima squadra e non potrà essere utilizzato nella attività cadetta pena l’applicazione dell’art. 29 Regolamento di Giustizia’.
Una sorta di limitazione, dunque, per quei giocatori che vengono utilizzati con più frequenza in prima squadra. E proprio questo aspetto della regola offre lo spunto di analizzare tale frangente, a nostro avviso (troppo) sottovalutato a livello federale.
Prendendo l’esempio del derby polesano, Rovigo ha portato in distinta cinque giocatori che regolarmente si allenano con la prima squadra. Tradotto: tra i sei e gli otto allenamenti alla settimana in un club tra i più attrezzati a livello di strutture e professionale sotto tutti i punti di vista. Giocatori che poi sono scesi in campo contro ragazzi, quelli di Frassinelle, che vivono una realtà amatoriale, allenandosi due/tre volte alla settimana. Un confronto impari, in una categoria non professionistica dove un paio di elementi di livello certamente fanno la differenza e sono in grado – quando utilizzati – di indirizzare il match a proprio favore.
Senza contare poi che, dalla libera circolazione dei giocatori under 23 (quindi senza restrizioni di presenze con la prima squadra) possono diventare protagonisti elementi che, con l’Eccellenza (e magari con le competizioni europee) hanno già una discreta confidenza.
L’aspetto sportivo tuttavia passa in secondo piano se l’analisi si focalizza sulla sicurezza degli atleti. Può essere equilibrato il confronto tra un giocatore che, fisicamente, si prepara al match con metodi professionali (allenandosi due volte al giorno e beneficiando delle tecniche di allenamento di un club professionistico) e un altro che, per scelte di vita, possibilità o semplici capacità, vede il rugby come pura passione da vivere al termine di una giornata lavorativa?
Allontanando il focus dal caso specifico – e ribadendo il pieno diritto delle squadre di sfruttare questo aspetto regolamentare -, rimane il dubbio che, come è spesso accaduto in passato, gli organi federali, impostando questo tipo di regolamento, non abbiano appieno inquadrato le differenze strutturali che separano le diverse categorie.
Ambizioso club di Serie B seleziona un tallonatore
Ambizioso club di Serie B del Nord Italia, forte di uno staff tecnico di primissimo livello e con l’obiettivo di cercare la promozione in Serie A, seleziona un tallonatore e un pilone per completare la rosa.
Il club è pronto a sostenere le spese per la formazione universitaria di eventuali studenti-giocatori, dando ad alcuni la possibilità di crescere anche a livello professionale all’interno del club.
Per i giocatori più meritevoli, dal lato tecnico e umano, è possibile un accordo pluriennale in vista del completamento degli studi e dell’auspicato salto di categoria.
- Zona: Nord Italia
- Categoria: Serie B
- Ricerca: tallonatore; pilone; seconda linea; n.8 pack leader
- Package: alloggio + buoni pasto + rimborso spese commisurato al livello + eventuale borsa di studio universitaria + opportunità di formazione
CORSO ALLENATORI 2° LIVELLO – PARMA – 7/13 FEBBRAIO 2016
Didattica F.I.R. comunica, che il corso allenatori 2° livello, già programmato a PARMA dal 22 al 28 novembre 2015, a seguito delle poche richieste di partecipazione “valide”; è stato posticipato, sempre a PARMA, da domenica 7 febbraio a sabato 13 febbraio 2016.
Gli allenatori di 1° livello che intendono iscriversi al “2° Livello”, DEVONO, per partecipare al corso, risultare iscritti in lista gara per almeno 20 presenze (come allenatore o assistente allenatore) nelle ultime 3 stagioni sportive, nelle categorie dall’ Under 14 alla Serie “C” e/o assistenti in Serie “B”.
I partecipanti, oltre alla domanda di iscrizione al corso, da inviare all’ Ufficio “Centro Studi” F.I,.R. dovranno allegare la copia della ricevuta di pagamento di Euro 480.
Al conseguimento della qualifica i partecipanti saranno abilitati ad allenare tutte le categorie fino alla Serie “A”.
Per quanto riguarda le richieste di iscrizione ai corsi allenatori i partecipanti possono scaricare la domanda di iscrizione dal sito federale www.federugby.it > ALLENATORI > MODULISTICA > DOMANDA PARTECIPAZIONE CORSI ALLENATORI 2015/2016 e inviarla all’ Ufficio “Centro Studi” della F.I.R. per E Mail a centrostudi@federugby.it o per Fax al n. 0645213189 oppure per posta a
Federazione Italiana Rugby – stadio olimpico – curva nord – Foro Italico – 00135 ROMA.