Il 29 settembre del2007, a Saint Etienne, Alessandro Troncon lasciava il terreno di gioco sulle spalle dei propri compagni al termine della partita persa 18-16 controla Scozia. Per il mediano di mischia trevigiano era l’ultima delle 101 partite giocate con la maglia azzurra da quando George Coste lo lanciò, 21enne, nel 1994.
Oggi, a trentotto anni compiuti da poco, “Tronky” è alla quarta stagione come assistente allenatore dei trequarti italiani e guarda con entusiasmo e fiducia alla sfida di domenica all’Otago Stadium di Dunedin contro l’Irlanda.
“Questa mattina non ho potuto non ricordare che quattro anni fa ho giocato la mia ultima partita di rugby – ha detto Troncon incontrando la stampa al Mercule Hotel di Dunedin – anche perché la situazione che vivevamo quattro anni fa era molto simile a quella attuale: ultima partita del girone, decisiva per il passaggio ai quarti. E’ passato tanto tempo ma l’emozione vissuta quel giorno è ancora molto forte, intensa. Al di là della sconfitta, non posso dire che sia un ricordo negativo, anche perché quella di smettere fu una mia decisione”.
Troncon lascia da parte i ricordi e si focalizza sulla partita di domenica sera a Dunedin contro gli irlandesi: “Siamo in crescita, lo abbiamo dimostrato con gli USA: avremmo potuto segnare molto di più, abbiamo creato opportunità reali che per vari motivi non siamo riusciti a concretizzare ma già aver creato così tanto gioco è un segnale di crescita molto importante”.
“Contro l’Irlanda – ha aggiunto l’assistente allenatore dell’Italia – gestiremo la partita in modo certamente diverso rispetto agli impegni con Russia ed America ma dovremo comunque attaccare, provare, osare. Mettere punti quando saremo in attacco e produrre gioco. L’Irlanda è sicuramente una delle squadre più forti e competitive in circolazione, ma noi dovremo prenderci le nostre responsabilità dall’inizio alla fine”.
Dall’Ufficio Stampa FIR