‘Il Chelsea non giocherà nessuna partita a Twickenham. Non c’è alcuna intenzione di ospitare in quell’impianto partite di calcio, in forma temporanea o permanente’. A parlare è il chief executive della RFU Ian Ritchie che ha prontamente risposto ai rumors nati nei giorni scorsi in merito alla nuova – temporanea –sistemazione casalinga della squadra di Antonio Conte. Il club del magnate russo Abramovič infatti ha ricevuto l’ok dall’Hammersmith and Fulham Council per l’ampliamento e l’ammodernamento di Stamford Bridge (l’impianto casalingo dei Blues) – manca l’ok definitivo del Sindaco Sadiq Khan, ma pare solo una formalità. Nuovo impianto in vista dunque per il team londinese, con 60.000 posti a sedere, che tuttavia costringerà la squadra a spostarsi altrove per i prossimi tre anni. Twickenham (stadio situato nel quartiere di Richmond) era tra le opzioni, ma i massimi esponenti della palla ovale nazionale hanno posto il veto. Il motivo è dettato anche dalle preoccupazioni dei residenti riguardo l’esponenziale aumento di traffico nella zona e di comportamenti poco edificanti da parte dei tifosi. ‘Anche io mi oppongo – ha scritto in una nota Tania Mathias, MP di Twickenham -. Capisco le preoccupazioni dei residenti e penso che ospitare match calcistici in questa zona sia una decisione sbagliata’. Caduta dunque l’opzione Twickenham, il Chelsea potrebbe ripiegare su Wembley, altro straordinario e imponente impianto sportivo londinese.
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