Fine settimana di riposo per L’Aquila, che riprenderà lunedì mattina con in più i confermati Vaggi, Gatti e Nicolli. Nel frattempo sono state confermate le amichevoli: il 25 al “Fattori” contro le Fiamme Oro, nell’ambito della manifestazione “L’Aquila per la vita”, e il 28 con la Lazio, sempre al comunale. Nel frattempo capitan Maurizio Zaffiri è tornato a parlare, questa volta della scelta di rimanere, dopo essere stato vicinissimo ad accasarsi alla Roma, con cui si è anche allenato quattro giorni. «Quando ho ricevuto l’offerta dai Capitolini – svela oggi il terza linea sulle pagine del Messaggero d’Abruzzo – ne sono stato subito entusiasta: mi veniva offerta la possibilità non solo di giocare, ma anche di intraprendere la nuova strada del preparatore atletico, strada che sto percorrendo già dal punto di vista della mia formazione universitaria. La vedevo come una scommessa».
Poi che cosa è cambiato ? «Ho ricevuto – risponde – tante telefonate dalla dirigenza nero verde, dal sindaco e dall’onorevole Lolli. Sono seguite notti insonni, finché non ho maturato la decisione di rimanere (ha influito anche la “rivoluzione” nell’organigramma dei dirigenti, svela il quotidiano), nonostante le difficoltà che tutti noi conosciamo. Credo nella mia scelta e mi auguro che la società e le istituzioni riescano a mantenere gli impegni presi: sarebbe una delusione troppo grande non solo per il capitano neroverde, ma anche per Maurizio Zaffiri, l’aquilano».
La rosa intanto ad un mese dall’inizio delle stagione è ancora tutta da definire. Non sarà un’annata facile. «Quella appena iniziata – prosegue Zaffiri – si presenta come una stagione molto difficile. Al momento abbiamo solo 10 giocatori con esperienza nel Top Ten, alcuni dei quali avranno la possibilità di mettersi alla prova e dimostrare il loro valore. Poi ci sono i giovani dall’indubbia tenacia pronti a lavorare e dare il massimo per crescere. Nel giro di qualche settimana la rosa sarà al completo. Per il gruppo che sta prendendo forma questa stagione sarà una sorta di anno zero: soprattutto all’inizio non sarà per niente facile, ma se lavoreremo bene i primi mesi di rodaggio potranno portarci pronti a gennaio, ancora in tempo per vincere più incontri possibili e solidi per lo sprint finale».