Diatribe, polemiche e due team azzurri: la curiosa situazione del Rugby League in Italia

Un match, lo scorso week end, giocato a L’Aquila tra Italia e Grecia. Una diatriba interna al Rugby a 13 che si trascina ormai da anni e che ha portato alla creazione di due entità separate e indipendenti per la gestione di questa disciplina. E’ curiosa la situazione del Rugby League in Italia, che analizziamo oggi raccogliendo la prospettiva offerta dalla Federazione Italiana Rugby League, guidata dal presidente Orazio D’arrò.

 

Due Nazionali. Entrambe, vestono la maglia azzurra. La prima, formata dalla FIRL (Federazione Italiana Rugby Legaue), riconosciuta dalla Rugby League International Federation (federazione internazionale che governa il rugby a 13) che partecipa alla Rugby League World Cup, all’European Shield, che ha strutturato nazionali giovanili (under 17, 19 e 21), una nazionale femminile – la quale ha recentemente esordito a livello internazionale -, un campionato italiano e la seconda costituita dalla LIFRL, sezione della Federazione Italiana Rugby la quale, in qualità di federazione di Rugby Union (rugby a 15) non ha alcun potere d’azione nel Rugby League.

I FATTI

Il Rugby League rinasce in Italia nel 1995, dopo quasi 30 anni di inattività (il progetto rugby a 13 si era arenato tra gli anni ’50 e ’60); nel 2002 viene ufficialmente registrata un’associazione chiamata Italia Rugby League con l’obiettivo di diffondere il Rugby a 13. Nel 2008, la denominazione cambia e diventa Federazione Italiana Rugby League, un’entità che, rispettando l’iter burocratico internazionale, comincia il suo percorso riconosciuto dalla Rugby League International Federation (RLIF) e dalla Rugby League European Federation.

LA FRATTURA

Tutto nella norma, fino al giugno 2010 quando, a causa di problemi interni alla federazione, alcuni membri decidono di creare un’entità parallela (Italia Rugby Football League) per propagandare e gestire il Rugby a 13 in Italia. La IRFL, cerca così di farsi legittimare dal Coni con una richiesta di riconoscimento e sentendosi rispondere, dal Comitato Olimpico, di inoltrare la richiesta alla Federazione Italiana Rugby.

Nel frattempo, la FIRL recepisce all’interno del proprio statuto i principi del Coni, lavora con gli organismi internazionali del rugby League per strutturarsi al pari delle Federazioni Europee più sviluppate e riceve da questi ultimi una formazione tecnica adeguata allo sviluppo e alla diffusione del rugby League.

PROBLEMA DI LEGITTIMITA’

Così la Lega Italiana Rugby Football League – questa la denominazione scelta dal nuovo soggetto -, ottiene l’ok dalla Fir che riconosce appunto la LIRFL ‘quale associazione sportiva, sotto l’egida federale, impegnata nella attività del rugby nella modalità rugby a 13’. Ma qui nasce appunto un chiaro problema di legittimità in quanto la Federazione Italiana Rugby  – in qualità di federazione di Rugby Unionnon è legittimata a riconoscere un’entità di Rugby League (un altro sport rispetto al rugby a 15 il quale, pur condividendo valori e palla ovale è regolato da norme ed entità differenti).  L’unica figura autorizzata a operare in tal senso – e legittimata a dare l’ok alla nascita di un nuovo soggetto – è appunto la Federazione Internazionale Rugby League (RLIF).

WORLD RUGBY INFORMATO, FIR AVVISATA. MA…

Una volta informata dell’anomalia la federazione internazionale indica la FIRL come unico organo deputato in Italia allo svolgimento dell’attività di Rugby League, dichiarando illegittima l’azione della Fir.

Il 14 Aprile 2015 – si legge nel comunicato pubblicato dalla federazione internazionale –  la Federazione Italiana Rugby ha rilasciato un comunicato dove indica la Lega Italiana Rugby Football League come organo deputato ad amministrare il Rugby League e il Rugby a 9 sotto l’egida della Fir.

La RLIF rigetta ogni violazione alla sovranità del Rugby League e considera l’azione adottata dalla Federazione Italiana Rugby illegittima. La Federazione Internazionale Rugby League è l’unica entità a livello internazionale responsabile di standard, regole e pratiche del Rugby League, poi trasmesse ai propri membri. In Italia l’organo ufficiale per il Rugby League è la Federazione Italiana Rugby League.  

La Fir non ha giurisdizione nel campo del Rugby League e la RLIF ha informato il Coni, la Fir stessa e World Rugby di tale situazione. L’entità conosciuta come LIRFL (Lega Italiana Rugby Football League) è un organo di Rugby Union senza legittimità, autorità o credibilità nella comunità di Rugby League’.

Tutto chiarito, dunque? Non proprio. Perché, nonostante le intimazioni della federazione internazionale nei confronti della Fir di abbandonare il sentiero di appoggio al Rugby League, nulla è cambiato.

ATTUALITA’ E CONSEGUENZE

L’avvertimento offerto dalla federazione internazionale potrebbe anche portare ad azioni più complesse nei confronti della Federazione Italiana Rugby, che di fatto continua ad appoggiare un’entità non riconosciuta dagli organi ufficiali. Lecito chiedersi se tali azioni dipendono dalla poca conoscenza delle norme che reggono i movimenti di Rugby Union e Rugby League (due differenti sport) o da altri tipi di interessi.

Nel frattempo però continua l’attività della Lega Italiana Rugby Football League che giusto lo scorso week end ha organizzato appunto una partita contro la Grecia. Movimento, quello ellenico, espulso dal board internazionale a causa delle accuse mosse a carico dei dirigenti, sospettati di appropriazione indebita e cattiva gestione dei fondi dedicati allo sport

(La Nazionale Italiana di Rugby League, foto sito Firl)

Autore: Andrea Nalio

Polesano, giornalista dal 2008, lavora come free lance a Londra e rappresenta l'anima operativa di RugbyMercato.it. Nel recente passato ha collaborato con i quotidiani Il Resto del Carlino e La Voce di Rovigo e condotto la trasmissione "Linea di Meta" per Radio Kolbe. Ha pubblicato anche un libro: «Pepenadores. Insieme ai cacciatori di rifiuti»: Reportage sulla dignità dei riciclatori informali della discarica di Oaxaca (Messico).

2 pensieri riguardo “Diatribe, polemiche e due team azzurri: la curiosa situazione del Rugby League in Italia”

  1. La FIR sta allevando e crescendo nel suo grembo, magari con l’intento di gestirlo, un serpente che presto gli si rivolterà contro; il league è un altro sport, retto da codici diversi così come la federazione internazionale che lo governa, l’intento di tale board, come quello di tutte la federazioni di tutti gli sport, è la crescita e diffusione del league nel nostro paese, e ciò avverrà ai nostri danni, cioè del rugby union. E’ bene che la FIR comprenda il pericolo e passi all’azione, tante mezze figure, saltando sul caro del league, stanno cominciando a fare danno

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