C’è più di un lato oscuro nella vita di Nigel Owens. Il celebre fischietto, applaudito – con merito – miglior arbitro del mondo, ha raccontato alla BBC il suo duro percorso di vita che, dall’adolescenza all’età adulta, lo ha condotto a periodi di grandi difficoltà fino al tentativo estremo di togliersi la vita. ‘Tentare di suicidarmi è stato il più grande errore della mia vita. Avevo 26 anni – ricorda -, lasciai una nota ai miei genitori, che mi erano sempre stati accanto, scrivendo che non potevo più continuare a vivere così e presi una dose di farmaci. Rimasi nella campagne del Galles, in attesa di morire. La polizia mi trovò in tempo e i dottori mi dissero che ero a 20 minuti dalla morte’.
‘Nella mia vita – le parole di Owens, riferendosi alla sua seconda occasione – ci sono molte prime volte’. Come quando, nel suo percorso di vita, si rese conto di essere attratto dagli uomini.
‘Sentivo questo sentimento, ma non capivo. Non sapevo cosa volesse dire essere gay, ho cercato di sopprimerlo e ho vissuto un periodo di depressione. Al tempo pesavo 105 kg e pensavo che nessuno potesse essere attratto da uno come me. Così cominciò questa lotta contro la bulimia e i disordini alimentari’.
Oggi Owens ha deciso di raccontare la sua battaglia, ancora in corso, con la bulimia. ‘Ne avevo già parlato in passato, ma non avevo mai rivelato prima d’ora che la bulimia è un problema contro il quale continuo a lottare da quando ho 18 anni. Ho dovuto confrontarmi con questa situazione anche durante la coppa del Mondo del 2015’.
Owens, parlando della sua situazione, spera di portar supporto alle tante persone che nel Regno Unito (e non solo) soffrono di queste difficoltà. ‘I disordini alimentari – racconta – hanno il più alto tasso di mortalità tra le malattie mentali; nel Regno Unito 1.6 Milioni di persone ne soffrono, tra le quali 400.000 sono uomini o ragazzi. Parlo di questo problema perché la bulimia non può vincere. Spero di poter aiutare qualcuno con le mie parole. Sono consapevole che non è semplice chiedere aiuto, ma iniziare a parlarne può servire per migliorare la situazione. Non fate come me. 27 anni di bulimia e ne soffro ancora’. (foto sito WRU)
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