A tu per tu con Danie de Villiers: pioniere in Romania di un movimento che sta crescendo

Era uno dei pochi addetti ai lavori tutt’altro che sorpresi a fine giornata. ‘Il livello del rugby in Romania è molto buono. Certo, non ci sono così tante squadre come in Italia – la Super Liga rumena ha solo sei squadre -, ma la qualità delle prime 4 è veramente elevata’. Lui, Danie de Villiers, 43enne coach sudafricano, da tre anni frequenta i campi dell’Est europeo. Ingaggiato nel 2013 proprio da quei Timisoara Saracens balzati agli onori delle cronache italiane per averle suonate al Rovigo. ‘Non era nemmeno il Rovigo che conoscevo io, a dire il vero. Però credetemi, il livello del rugby in Romania è cresciuto molto’. A favorire lo sviluppo dei giocatori autoctoni, anche l’arrivo di tanti giocatori stranieri provenienti dall’Emisfero Sud. Così accanto ai nativi di Bucarest, Cluj e Timisoara, ecco atleti provenienti da Sud Africa, Tonga, Samoa, Nuova Zelanda, molti dei quali con esperienze tra ITM Cup, Currie Cup e Super Rugby. ‘Nei miei tre anni in Romania – continua de Villiers -, ho lavorato con giocatori che hanno vestito le maglie di All Blacks, Samoa, Fiji, Tonga, Stati Uniti, Sud Africa, Namibia. Rispetto all’Italia, nel campionato rumeno è possibile schierare più giocatori stranieri’.
Danie, partiamo dall’ultima stagione al CSM Bucaresti, conclusa al terzo posto, ma con molti problemi dal punto di vista economico.
‘Mentirei se dicessi che è stato un anno semplice. E’ stata la sfida più dura di tutta la mia carriera. Abbiamo cercato di mantenere il focus sugli impegni di campo. E’ stata dura’.
Nonostante tutto, siete comunque arrivati alle semifinali.
‘Avevamo molte speranze all’inizio della stagione, con tre competizioni da affrontare. Personalmente, non ho mai allenato una squadra più forte di questa. Avevamo cominciato con il piede giusto, poi sono iniziati i problemi…’.
De VIlierisMolti dei giocatori sono poi stati convocati per la coppa del Mondo.
‘E poi hanno deciso di andare altrove. Oltretutto, abbiamo perso diversi giocatori durante la stagione, compresi membri dello staff’.
Defezioni proprio a ridosso delle semifinali.
‘Sì, ma nonostante questo, abbiamo mancato l’accesso a due delle tre competizioni per pochissimo. Siamo riusciti a metterci al collo la medaglia di bronzo del campionato. Posso dire di essere orgoglioso di come il gruppo è rimasto unito’.
Come è la vita in Romania? E la sua giornata tipo?
‘La Romania è bellissima, con molta storia alle spalle. Ci sono tanti posti affascinanti da visitare. Onestamente, con tre competizioni da affrontare, non ho mai avuto molto tempo libero. Diciamo che ci sono buone possibilità che mi incrociate in uno Starbucks a prendere un caffè. Probabilmente, in Romania, sono il loro miglior cliente…’.
Danie, quali sono i suoi obiettivi futuri?
‘Il rugby è la mia vita e mi ha permesso di vivere in posti incredibili, in tutto il Mondo. Spero di rimanere in questo ambiente, che mi ha insegnato tanto e dal quale sto ancora imparando. Credo di avere ancora molto da offrire al rugby’.
Vorrebbe tornare in Sud Africa?
‘Mi piacerebbe, ma al momento è difficile. Sono aperto a qualsiasi possibilità e disponibile ad andare ovunque. Anche a rimanere in Romania’.
Se Danie de Villiers non fosse diventato allenatore, che lavoro avrebbe fatto?
‘Amo il golf, ma non sono così bravo da poterne fare una professione. Mio padre era un bravo istruttore di cavalli e prima di diventare allenatore professionista lavoravo con lui. Ho una grande passione per i cavalli’.
In passato la ricordiamo anche per una stagione alla Rugby Roma. Quale ricordo conserva del rugby italiano?
‘La città più bella del Mondo. Non avrei mai pensato di poter vivere un’esperienza così bella in un ambiente con tanta storia attorno e tante cose magnifiche da vedere. La squadra era molto forte e pensavo che sarei rimasto con loro a lungo. Sono ancora in contatto con molti ragazzi conosciuti in Italia’.
Le piacerebbe tornare ad allenare in Italia?
‘Se capitasse l’occasione, non esiterei a tornare…’.

Autore: Manuel Zobbio

Marketing Communication Manager presso Zani Serafino, azienda storica del cookware e del design made in Italy. Un master di specializzazione del Management dell'Atleta. E' con Marco Martello il referente italiano di Digidust Sport, primaria agenzia internazionale di marketing e sport management specializzata nel rugby. Co-Fondatore di RugbyMercato.it e anima di PiazzaRugby.it dal 2009, ha fatto parte della redazione del mensile Rugby! magazine, del settimanale lameta e di MondoRugby.com, collaborando anche con l'European Rugby Cup.

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