In un’intervista rilasciata a L’Equipe, Byron Kelleher si è difeso contro chi lo accusa di aver svolto una presunta attività di agente per conto del Bayonne.
Infatti, nelle settimane scorse l’ex All Blacks era stato accusato di aver agito come agente per aver contattato alcuni giocatori neozelandesi (in particolare Sitiveni Sivivatu e Neemia Tialata) ai quali avrebbe proposto la possibilità di trasferirsi al Bayonne, squadra in cui lui giocherà la prossima stagione.
Non avendo la licenza di agente Kelleher non avrebbe potuto contattare i giocatori e per questo la commissione degli agenti francesi ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti.
Nell’intervista a L’Equipe Kelleher ha spiegato le ragioni della sua condotta ed ha anche ammesso di aver parlato con alcuni giocatori, ma ha negato di averlo fatto al fine di svolgere l’attività di agente.
“Essi (Laporte e Salagoïty) mi avevano chiesto se potevo metterli in contatto con dei giocatori che potevano rafforzare la squadra ed è quello che ho fatto quando sono tornato a casa, in Nuova Zelanda, nel febbraio scorso. Sono andato a trovare i miei genitori a Tauranga ed ho rincontrato alcuni amici con i quali ho giocato in passato. Ho elogiato il progetto del Bayonne perché la mia ambizione è quella di giocare nella migliore squadra possibile. Voglio essere sicuro che andremo a costruire qualcosa di solido a Bayonne e giocare la Coppa Europa. Non ho mai avuto l’ambizione di diventare un agente di giocatori e non ho ricevuto denaro per questo. Quello che ho fatto a Bayonne lo avevo già fatto per Tolosa. Volevo solo proporre un progetto”.