Da oggi L’Aquila Rugby smetterà per un attimo di pensare alle questioni societarie per lanciarsi finalmente su quelle tecniche – riferisce Alberto Orsini sulle pagine de Il Messaggero Abruzzo -. Un passo indispensabile, una volta arrivata la certezza da parte della Federazione della partecipazione dei neroverdi all’Eccellenza, per programmare un’annata serena e non un calvario.
E il primo passo, come fa intuire il presidente, Romano Marinelli, potrebbe essere la conferma del coach dello scorso, travagliato campionato: l’aquilanissimo Massimo Di Marco.
«Devo ancora decidere – premette il pres – ma per quanto riguarda l’allenatore credo che mi rivolgerò a quello dell’anno scorso». E i giocatori? «Ripartiremo dalle conferme di quelli dell’anno scorso – prosegue Marinelli – Metterò l’aquilanità come prima cosa, e poi mi piacerebbe molto puntare sui giovani».
L’impegno dell’Assocostruttori provinciale (Ance) nel reperire entro pochi giorni 600 mila euro tra i propri iscritti per rimpinguare una parte del debito e programmare la stagione 2011/2012 potrebbe portare novità anche in seno al consiglio direttivo del club, da cui si erano dimessi Antonio Cialente, Marco Molina e Vincenzo De Masi, poi rientrati temporaneamente ad affiancare lo stesso Marinelli e l’altro socio, il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, per l’approvazione dei bilanci.
«Ho necessità di riformare il consiglio, farò una riunione con i costruttori e vediamo chi vuole entrare».
In attesa degli eventi, nel frattempo, coach Di Marco: «Marinelli ha detto che si rivolgerà a me? Lo apprendo da voi». Secondo il tecnico non è poi così tardi per fare una squadra dignitosa. «Se ci sono i soldi – premette – si può fare tutto, la situazione della scorsa stagione era perfino peggiore!».
Chiare le emergenze tecniche. «Chiunque sarà l’allenatore – spiega – occorreranno subito un tallonatore e un pilone destro per sostituire Gatti e Lombardi».
Comunque secondo il coach la situazione non è disperata. «Qualche asso nella manica ce l’abbiamo. Ho parlato con alcuni ragazzi dell’anno scorso, stanno aspettando: se si sblocca la società – conclude – le cose verranno da sé».