Secondo quanto pubblicato oggi dal quotidiano Gazzetta di Parma, il consiglio d’amministrazione della Rugby Parma avrebbe espresso una “fumata grigia”, chiedendo ulteriore tempo per decidere su cosa fare per il futuro e per decidere se aderire o meno al «Gran Ducato», entità in orbita Aironi in gestazione con la collaborazione di Gran Parma, Viadana e Colorno. Questa frenata però non farebbe altro che dare corpo ad un’altra ipotesi: quella che Parma il prossimo anno possa invece prender parte al campionato collaborando con Noceto, un’unione che sembra prendere corpo nonostante le smentite, a patto però che in via Lago Verde accettino che la gestione del club sia nocetana. Questo è almeno quanto si dice con insistenza nell’ambiente, tanto più se ad avvalorare tale ipotesi che vede Fabio Fecci, attuale assessore alla sicurezza del Comune di Parma ed ex sindaco di Noceto, pronto ad assumere l’incarico di presidente (onorario?) del nuovo sodalizio.
In entrambi i casi si creerebbe lo spazio per un ripescaggio, spazio che andrebbe di diritto al San Gregorio Catania, in quanto prima delle non promosse, che potrebbe così fare il doppio salto (mortale?) dalla Serie A2 al Super 10. Ma in pole-position vi sarebbe anche il retrocesso VeneziaMestre Rugby forte dell’esperienza di 3 stagioni nel massimo campionato negli ultimi quattro anni, salvo fino a pochissimi minuti dalla fine dell’ultima partita della stagione. Da via Monte Cervino però nessuno si sbottona. «Al momento attuale non possiamo assolutamente sbilanciarci sul futuro» è stato il commento dello stesso presidente Pipitone intervistato oggi da La Nuova di Venezia e di Mestre. «Sono troppe le incognite sul piano sportivo e su quello delle risorse su cui far conto per andare avanti. E’ probabile che dopo il Consiglio Federale di sabato si possa sapere qualcosa in più sulla definizione del prossimo campionato di eccellenza, che secondo le direttive federali dovrebbe essere un torneo di 12 squadre con due gironi territoriali di sei squadre ciascuno. Se così verrà confermato, è chiaro che i conti non tornano, perché le squadre sono in questo momento dieci».
«Vedremo cosa la Federazione comunicherà nei prossimi giorni – ha quindi aggiunto – nel frattempo per noi il dato certo è quello della Serie A, quello incerto ma decisamente più pressante è la sponsorizzazione del Casinò, che speriamo di poter incontrare a giorni per poter definire la reale prospettiva finanziaria dell’anno prossimo, vale a dire la premessa a qualunque altro tipo di discorso».
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