‘Vogliamo ottenere in due anni risultati che altre Nazioni rugbistiche hanno ottenuto in 25. Dobbiamo accettare la realtà e capire che abbiamo bisogno di tempo’. Felipe Contepomi, intervenuto ad Espn, ha analizzato con lucidità la situazione del rugby argentino, entrato a pieno diritto nell’elite del rugby mondiale (Rugby Championship, Super Rugby) ma ancora alla ricerca della totale affermazione. ‘Abbiamo fatto questo passo nel professionismo solo due anni fa – continua l’ex mediano di apertura -, uno step che non ha coinvolto solo i giocatori, ma tutta la struttura del rugby argentino. La linfa che alimenta il professionismo argentino arriva dal rugby amatoriale e questo processo non avviene dalla sera alla mattina. Rispetto ad altre Nazioni siamo 20 anni indietro, ma dobbiamo accettarlo e capire che c’è bisogno di tempo’. Contepomi ha continuato la sua analisi con serenità, sottolineando che la strada intrapresa è senza dubbio quella giusta per la crescita generale del rugby albiceleste. Ma richiede tempo. Quando poi il ricordo torna all’impresa nel Mondiale del 2007, Contepomi offre un punto di vista interessante. ‘Nel 2007 eravamo tutti giocatori professionisti inseriti in strutture professionali in Francia, Inghilterra, Irlanda. Oggi la struttura professionale argentina è in Argentina e necessita di tempo per essere rinforzata’.
Saggezza (e pazienza) Contepomi: ‘Argentina, la crescita richiede tempo. La strada è giusta’
